apparteneva, senza ombra di dubbio, all'Immaginario Collettivo e
rimetteva in discussione ogni teoria cromo-visibile sulla evoluzione
del
messaggio ordinario (cfr. I Quindici) e dava nuovo lustro alle sottovalutate
Elucubrazioni minori (ed. Coatte) del nostro Lavagetto, in cui
venivano
trattati concetti quali "la quantificazione, tramite geometrie
non-reiterabili,
della elasticità finmeniana".
Con il posteriore avvento del
pensiero
latveriano nell'arte e il nuovo metodo classificatorio dei messaggi
audiovisivi proposto dall'autorevole catalogatore Aux Tuner nei suoi
saggi (Plane to Exterminate, Panavision e Telefunken), alcuni
ricercatori,
primo fra tutti Orazio Vitale, studiando a fondo le teorie
lavagettiane,
riuscirono a campionare alcune opere non riproducibili di F.M.A.
(Five
Minute Art).
Nel frattempo, stanco dei pellegrinaggi nelle
asfittiche
gallerie della Ghost Art, Lavagetto non si diede per vinto, anche se
il suo
Aggiornamento sui caratteri finmeniani non quantificabili, venne
ignorato.
Nella più totale indifferenza popolare negli anni successivi, dal
1985 alla
fine del decennio, la composizione strutturale delle opere di
Lavagetto,
ebbe modo di esprimersi in piena luce con le sue Tele-Visioni
(cromatoni
ricombinati su tela acrilica).
"TDK Eternite", Marco Lavagetto.
Aiuto che storia complicata, ma quindi esistono le opere ma non pubblicazioni sul lavoro e la ricerca di Marco Lavagetto?
Come è possibile?
Eppure è stato l'artista che meglio ha raccontato la fine del secolo scorso, l'unico che sia riuscito a leggere quello che stiamo vivendo tristemente oggi per tempo, possibile che non esistano ancora pubblicazioni monografiche su di lui?
Ma la fine delle trasmissioni per
Lavagetto,
era già prevista: nel 1987 fu costretto dal Comitato Cromatico
Collettivo, a
sintetizzare un nuovo modello televisivo dipinto e definitivo, per
l'appunto,
La Fine delle trasmissioni.
Dopo un'esperienza simile, mi domando
come egli possa ancora essere in grado di proporre ai suoi decimati
fans,
un cosÏ ricco campionario di immagini IOS.
Testimoni, quindi, del
Progetto Riordinamento Iconico del 1990, sono le U.B.&B.
(Useless Box &
Bags) e in particolare Ariel (contenitori per Fakeroids) e 50
(contenitori per
Immagini Estrapolate ISO).
Un altro contributo della terza branca di
estrapolazione semantica, fu la R.A.P. (Ricerca Arte Porno) e
continua a
produrre cofanetti in Duraflex, oggetti dipendenti dal panorama
tecniconico della So.Up Art.
A questo punto, si può fare riferimento
al
nuovo catalogo Arti normali, edito dalla Mecanormal di data incerta,
un'altra edizione aggiornata della Enciclopedia sulle Arti Normali.
Il
catalogo, essendo già esaurito, attendiamo una nuova edizione più
completa. Certamente il Lavagetto, ha contribuito alla campagna di
crescita del messaggio commerciale nell'arte e ancora rimaniamo in attesa
di sviluppi che potranno illuminare dettagli ancora oscuri di questo
instancabile colonizzatore di immagini.