giovedì 7 novembre 2013

Quando si dice la buona reputazione d'artista...

Il problema principale rimane il fatto che non si può parlare di memoria, d'arte e di lotta, quando proprio con la storia del Rockbus Museum si tradisce la memoria stessa, omettendo sia una parte importante della storia sia la mission con cui, noi, avevamo ideato (dal nome a tutto il resto) il Rockbus Museum.

Per la cronaca
Nel 2010 i cassaintegrati ex Rockwool contattano Eleonora Di Marino per chiedere supporto alla lotta. Erano pochi ed invisibili, la maggior parte degli operai non partecipava neppure alle manifestazioni ed al presidio, quindi decidemmo di organizzare una serie di performance ideate dagli artisti del collettivo, nel ponte, a Roma ed a Milano. Nell'estate ideammo anche un festival, Festivalrock(wool), insieme agli operai ed il Baccanale Sulcis Concerti. La vertenza, grazie a queste sinergie ottenne finalmente la giusta visibilità sia nel territorio che sui media nazionali. Dopo l'estate Salvatore Corriga riesce ad ottenere un autobus, da li ci è venuta l'idea (a noi, solo a noi ) di trasformarlo in una sorta di museo, che chiamammo appunto RockBus Museum (come risulta anche dal diario del Rockbus sull'Isola dei Cassaintegrati...Maggio 2011 http://www.isoladeicassintegrati.com/2011/05/26/diario-dal-rockbus-un-museo-della-lotta/). Iniziammo a realizzare la scritta ed a progettare il concept: il RockBus avrebbe ospitato artisti provenienti sia dal territorio che dal panorama artistico nazionale ed internazionale, la condizione era quella che avrebbero dovuto creare esclusivamente opere inerenti alla vertenza non solo Rockwool ma di tutto il Sulcis, progettando anche forme di lotta; inoltre alcuni si stavano attivando per migliorarne il confort, dotarlo di autonomia energetica (pannelli fotovoltaici) e di rimetterlo in moto per fare dei tour (d'arte e di lotta). Solo allora entrò in campo il Mimmo Di Caterino, che non era coinvolto attivamente nel progetto tanto meno nell'ideazione, arrivando a cose fatte. Propose, con il patto che fosse a breve termine, di aprirlo alla scena underground. Ci sembrava una buona idea, e collaborammo insieme nei primi tre eventi. Giusto il tempo, per il Di Caterino, di seminare una serie di menzogne tra i cassaintegrati, tra cui il fatto che la nostra fosse una galleria privata, e non un collettivo dedito al non profit estremo, facendo credere loro che sfruttassimo la causa solo per avere visibilità, quando era palese il contrario: come detto all'inizio furono i lavoratori stessi a contattarci proprio perchè la GFG godeva, e gode, di una propria visibilità nel territorio e nel panorama artistico nazionale. Nel manifestare il nostro disappunto e lo stupore nel vedere alcuni degli amici cassaintegrati dargli pienamente credito, decidemmo di lasciare perdere, anche per evitare che si creassero due fazioni tra di loro (non erano pochi quelli che ci scrivevano o venivano a Normann a chiederci di rientrare in gioco): per noi la loro vertenza era più importante delle nostre ragioni e della proprietà intellettuale dell'opera. Ma neppure il tempo di pensarci su che il Di Caterino fa piovere un piccolo esercito di artisti che invece di coinvolgere artisti ed operai in un'opera comune, copre e ricopre l'autobus quasi a voler compiere un gesto vandalico nei nostri confronti. Federico Carta viene persino invitato a dipingere sopra la nostra scritta, rimasta miracolosamente intatta per richiesta di alcuni lavoratori. Scritta che ci piacerebbe veder almeno rimossa, in quanto è pratica di questi sciacalli ometterne persino l’autore (Eleonora Di Marino). Oltretutto è l'unica cosa non andata in malora nonostante le intemperie, dal momento che è stata pensata per resistere anche all'abbandono, a cui è stato lasciato il Rockbus durante tutto questo tempo, impegnato come era Di Caterino a cercare di affermarsi nel sottobosco culturale isolano. L'interno dell'autobus ha ospitato ogni sorta di opere, con rarissimi casi di attinenza alla vicenda. Pura e semplice testimonianza di un passaggio, richiamando pietà invece di riscossa. Tanto è vero che i cassaintegrati per ricevere risposte serie, avrebbero abbandonato le azioni artistiche per ritornare alla forma più antica di lotta: quella di chiudersi dentro l'ingresso della miniera di Monteponi. Ad oggi il valore artistico del Rockbus è pressoché nullo e quello storico è fondato su un falsare la storia, e non solo quella dell'arte. Sarebbe più dignitoso anche per loro lasciarlo in qualche deposito ad invecchiare, piuttosto che correre il rischio che la sua vera storia risalti fuori ogni volta che tenti di rinascere dalle sue ceneri. Oggi per fortuna almeno loro sono tutti al lavoro, riconquistandosi di fatto una dignità: noi non staremo a guardare il compiersi di un'ennesima ingiustizia nel territorio in cui di ingiustizie ne sono state compiute tante, e non solo a danno degli operai, ma anche a chi come noi dedica ogni sua energia alla rinascita.




Artisti visivi per il Rockbus Museum:

Bob Marongiu - Mauro Rizzo - Alberto Balletti - Alberto Spada - Simone Lecca - Federico Carta - Stefano Melis - Valeria Tola - Peppe Esposito - Donato Arcella - Michele Mereu - Chiara Schirru - Stay on fango - Francesco Cogoni-  Alessio Zara - Davide Carcanella - Barbara D'Annunzio - Movimento Oscurantista - Roberto Follesa - Roberto Serra - Nama- Antonio Enas - Robberto - Matteo Sanna - Alessandra Cherchi - Bravopie - Barbara Ardau e Mimmo Di Caterino - Fema - Lineadarte officina creativa - Antonello Roggio.

Pino Pinelli-Marco Tirelli-Agostino Bonalumi





Primo viaggio ad Iglesias per incontrare gli ex operai Rockwool in presidio permanente: http://youtu.be/7mqF2XXpE74

Festival Rock-Wool: http://youtu.be/3_E-BLud6G4 

Rockwool e la Galleria Giuseppe Frau: http://youtu.be/tVTYshXjqYg

Ex operai Rockwool e la riforma Gelmini: http://youtu.be/KKlg71HkSCc

Tore Corriga illustra il progetto Rockbus; http://youtu.be/ovg59QvbRHg

Joe Perrino al Rockbus Museum http://youtu.be/HUBz0ry4y0s

Alberto Balletti al Rockbus Museum: http://youtu.be/tmiwmVms0t8

Alberto Sanna al Rockbus Museum: http://youtu.be/5sFH4AlEMuE

Quilo al Rockbus Museum: http://youtu.be/FDAanp5w2d4

I Balentia al Rockbus Museum: http://youtu.be/tgOlfpAFsoY

Giuliana Sgrena al Rockbus Museum: http://youtu.be/-ICA-pPXVAI

Marco Fadda al Rockbus: http://youtu.be/WqKGBot5Mu8

Flavio Soriga ed i Ratapignata al Rockbus http://youtu.be/_bCQyJOeuq0

Dr.Drer e Crc posse al Rockbus Museum: http://youtu.be/1-qV6DFWnug

Il Rockbus a Marina café noir: http://youtu.be/xtifdRfOwqI

Gli ex operai Rockwool alla festa dell'Unità: http://youtu.be/Iii1cfyTiA0

Dr.Drer e Crc Posse con gli ex operai Rockwool alla festa dell'Unità di Cagliari http://youtu.be/9ze7eanSPdk

Ex operai Rockwool occupano la miniera http://youtu.be/iewNCGVnPws
Marcia a sostegno degli ex lavoratori Rockwool nella miniera occupata: http://youtu.be/Chn_dyiQpfQ


Sulcis Iglesiente in rivolta a Cagliari:

Sulcis: Rabbia e rivolta. Miniera occupata un anno dopo

Ferrero incontra gli ex operai Rockwool:

Quilo Sa Razza, Sbarre:

Claudia Aru - Il blues della Rockwool

Concerto di Natale a Villa Marina occupata:

A.Sanna, F.Bachis e Dr.Drer- "La luce delle sei":

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