"Massimo Zedda e la distruzione del centrosinistra" di Antonio Musa Bottero
Massimo Zedda farnetica di un centro sinistra che non esiste più da un pezzo (se mai fosse anche esistito).
Massimo Zedda vorrebbe vincere di nuovo le elezioni con l'entusiasmo popolare della volta scorsa, con i nostri bambini che corrono per la città con le maglietta "Ora tocca a noi", con i dirigenti del Pd che ingoiano il rospo della sconfitta di Cabras e stanno discreti e in disparte a baciargli la mano, con le ragazzine che si bagnano le mutandine ogni volta che lo incontrano, coi pugni chiusi in piazza del Carmine...
Questa volta non sarà così.
Massimo Zedda vorrebbe vincere di nuovo le elezioni con l'entusiasmo popolare della volta scorsa, con i nostri bambini che corrono per la città con le maglietta "Ora tocca a noi", con i dirigenti del Pd che ingoiano il rospo della sconfitta di Cabras e stanno discreti e in disparte a baciargli la mano, con le ragazzine che si bagnano le mutandine ogni volta che lo incontrano, coi pugni chiusi in piazza del Carmine...
Questa volta non sarà così.
Questa volta vincerà le elezioni (e le vincerà a man bassa) ma senza niente di tutto questo.
Questa volta vincerà dando inevitabilmente il culo al Pd, ai Rossomori, a Irs e a qualunque dinosauro, giovane e vecchio, di sinistra e di destra, che voglia unirsi al grande carrozzone.
L'invincibile armata della destra, dal canto suo, ha già una nutrita lista di scimuniti da cui scegliere il candidato-pupazzo finale da opporgli.
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