Aggiornamento in tempo reale dello stato di salute del capitalismo.
Si pensava che con la sconfitta del comunismo saremo rimasti fermi lì, al capitalismo di Agnelli e Berlusconi, alle rivoluzioni di Veltroni, noi diversi, noi strafighi, noi incompresi nel nostro splendore diessino, prodiano, ulivista, liberista, col nostro spazietto pubblicitario di tanti Micheli Serra e Gramellini che discutono del livello sociologico di Checco Zalone, dei matrimoni gay, e della portata rivoluzionaria della primavera araba, due battutine di scherno per renzifonzi nei salottini progressisti, e poi via! ad acquattarci tra le chiappe di un governatore o di un sindaco, di chi abbiamo sempre disprezzato, in attesa della tanto agognata promozione, che però, porcamadonna, ci spetta di diritto; chiamiamo noi stessi "senso di responsabilità" e gli altri "buoni a nulla", e non riconosciamo più gli amici e gli lanciamo schizzetti di veleno e tutto il disprezzo che abbiamo per noi stessi, e all'orizzonte sempre lo stesso sogno, neanche tanto nascosto, di una carriera politica che ci spettava e che abbiamo solo per un attimo sfiorato.
Poi arriva la morte, e i vermi... a riempire quel nulla saltellante e a concludere lo scempio che abbiamo fatto di noi e della nostra dignità di esseri liberi.
Poi arriva la morte, e i vermi... a riempire quel nulla saltellante e a concludere lo scempio che abbiamo fatto di noi e della nostra dignità di esseri liberi.
Antonio Musa Bottero
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