A dire se il Muos è pericoloso saranno gli americani.
Rischia di concludersi con un paradosso la storia delle misurazioni delle onde elettromagnetiche nell'impianto satellitare di Niscemi.
Dopo l'improvvisa sospensione dei test previsti per il 13 e 14 gennaio - decisa dalla Prefettura di Caltanissetta a causa dell'impossibilità di stabilire quali misure precauzionali prendere a tutela della popolazione -, l'ultima novità riguarda la decisione del collegio dei verificatori di basare le valutazioni esclusivamente sui dati forniti dall'ambasciata statunitense, come segnalato ieri dal Tg valle Susa.
L'equipe - nominata a novembre dal Consiglio di giustizia amministrativa, con l'obiettivo di stabilire le conseguenze per la salute che deriverebbero dall'accensione delle tre parabole, unite alle 46 antenne della base Usa - ha giustificato la scelta con i ritardi nel reperimento della strumentazione necessaria all'Arpa per effettuare le misurazioni.
Vanificando così di fatto il proprio stesso compito.
Ai cinque componenti - due scienziati e tre referenti dei ministeri Ambiente, Salute e Infrastrutture - è stato dato infatti il mandato di eseguire, in modo autonomo e per conto della giustizia italiana, delle rilevazioni sul campo.
Ma così non sarà, almeno per il momento.
A confermarlo è una lettera inviata il 13 gennaio dalla presidente del collegio, la professoressa Maria Sabrina Sarto, al Cga.
G Angelo Billia
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