giovedì 21 giugno 2012

Mario pesce a fore vs Luca Rossi: Antologia di commenti dal web:)


mila scrive:
Rossi mi ricorda Gianni Motti. Ad esempio la preghiera sembra un lavoro di Motti, in cui questi ha organizzato un attacco telepatico di massa (?) per tentare di fare cadere un governo dell’America Latina. Sembra strano, inoltre, che l’articolista non abbia citato l’operazione/personaggio/blog di Mario Pesce a Fore che ha anticipato di molti anni Rossi.
“Se tutti gli artisti si proclamassero Mario Pesce a Fore questo sistema cesserebbe d’essere individualista e mercificatorio.” 2005

http://mariopesceafore.splinder.com/
http://mariopesceafore.go.ilcannocchiale.it/

Jerry Hluang scrive:
@pesce forse dovresti rileggerti il commento di “publico generalista” E’ vero: i lavori di luca rossi possono esser ricondotti ad un “filone” giá noto, e allora? Vai in una qualsiasi galleria, ad una qualsiasi mostra e poi dimmi quanti lavori sei riuscito a trovare che non appartengano ad un “filone” giá noto. luca rossi è stato bravo ed è stato bravo a prepararsi la strada portando a focalizzare sul suo blog personaggi di tutto rilievo, presupposto alla visibilità del suo lavoro, detto questo, il, anzi i (anche “everything you always…”) sono buoni e va’ onestamente riconosciuto

Uff scrive:
@jerry: non mi pare che si stia criticando rossi perchè ha fatto delle cose (moralmente) sbagliate. Si sta semplicemente scrivendo che rossi percorre strade già battute da altri, realizzando lavori poco incisivi rispetto la contemporaneità.
C’è un addizione che gira riferita all’operatività di Rossi
nome multiplo/anonimato (blissett, mario pesce a fore)
+ mail art (fluxus, ecc.)
+ critica “sistema”: livellamento/omologazione (grimaldi)
+ anedottica/lavori sul/col/nel “sistema” (blissett,zuffi, ecc.)
+ anedottica/smaterializzazione (seghal, Wilson, ecc.)
+ rapporto magazine/uso ambiguo-pop dei media (cattelan, Jacopo dell., ecc.)
+ frammentazione dell’opera nell’informazione (fine anni ’60)
+ blog upgrade-portfolio + stalking in forum/blog (boresta, pesce a fore, jacopo dell. ecc.)
+ enigmatica o grossolana infiltrazione in spazi espositivi, ecc. (a. c, brener, bansky cadere,, ecc.)
+ uso curatore come alter ego _cavalucci_ (cattelan_gioni)
+ superamento del ruolo tradizionale dell’artista (quasi tutti)
+ sottrazione/sparizione (Hsieh , ube. _anni ’60_, bas jan ader,ecc.) (-“morsiani?”)
+ preghiera (motti, ube, ecc.)
+strategia nella lotta per il riconoscimento (cattelan, ecc.)
=
luca rossi
credo sia piuttosto accurata.
Rossi è diventato un fenomeno perchè ha riempito, con una certa dose di aggressività, un vuoto critico determinato da operatori scostanti e “dimentichi di un recente passato artistico” (vd. l’oblio sul personaggio/operazione Pesce a Fore).
Poi:
1. non molti hanno il tempo/energie per argomentare contro certe strumentali approssimazioni critiche di rossi , presidiando certi luoghi dell’arte cont. (blog, forum).
2. gli operatori con cui si confronta rossi: con un piglio alla travaglio, ci si può interrogare: chi sono? che ruolo hanno nel “sistema”? perché lo fanno?
es. sulla vecchia exibart passò questa puntuale osservazione, riferita al dibattito sui commenti anonimi _ in cui l’operatività di rossi è andata efficacemente insinuandosi, un pò come boresta e pesce_:
“L’unica ragione per la quale lei continua a difendere l’anonimato dei commenti, spesso non tanto offensivi , nel senso di sgarbati, ma piuttosto calunniosi, diffamatori e immotivati come questo, è il fatto che Exibart trae vantaggio di accessi (e fidelizzazione) dal sensazionalismo di questi commenti. Esattamente come il corriere.it è un bollettino di guerra, e via dicendo riguardo tutto il giornalismo da salumeria, il quale altro non brama che una notizia ulteriormente negativa e sporca.”
Altri sono intimiditi dalla scrittura di rossi: “se questo continua a scrivere male di me, sul suo blog, lasciando commenti ovunque, alcuni …”
Lo so, sembra una puttanata, indica fragilità, ma […]
Poi, jerry, se m’argomenti di un possibile investimento performativo nella “strategia d’affermazione” di rossi, anche qui, uff, ROBA VECCHIA, roba anni novanta.
Stammi bene, ciao

Mario scrive:
Ciao Luigi
Non mi sembra una novità l’uso del blog: mai sentito parlare del personaggio, nome multiplo, proto lucarossi, MARIO PESCE A FORE?
Cose accadute nel 2005: USO DEL BLOG e MAIL!!!

http://mariopesceafore.splinder.com/
http://mariopesceafore.go.ilcannocchiale.it/
Ti ricorderai certamente di lui perchè teneva pure delle piccole rubriche su cui rifletteva sul sistemaitalia su flash art.
Sono molte le coincidenze con il lavoro di Rossi, non trovi?
Per quanto riguarda la preghiera/blog/arte/precipitatosumostre ti invito ad informarti sul lavoro di jacopo dell. e del mostro sacro ROY ASCOTT
Buona Ricerca
Buon sabato a tutti

Vittoria scrive:
@luigi: L’operazione MARIO PESCE A FORE, il personaggio, è stato costruito sul mantenimento di una DISTANZA FISICA dal sistema, costruendo coscientemente una retorica cretina/ideologica, quindi non assimilabile
qui sta la vera innovazione di Pesce
la vera DISTANZA, di una dolorosa e profiqua distanza, complementarità e autosufficienza.
Pesce ha gabbato tutti, critici, capoccia, e se pure stesso, fino a scomparire.
ROSSI è SMART RELATIVISM. Poi, caro Luigi, mi sembri un tantino superficiale. Reputare significativa whitehouse perchè “non occupa uno spazio”, pare il giudizio di uno che guarda la nostra contemporaneità con gli occhi del primo novecento. Commenti, blog, email, hanno un corpo, hanno un peso! Sveglia!
Luigi scrive:
Per Pesce a Fore solo il nome da venire l’orticaria. E non ho voglia di approfondire: certo se fai cose non incidenti mantieni la distanza da tutto, e che centra? :) se uno sputa per terra a Parigi, e’ lontano dal sistema e non allineato, ma a me può non interessare. Io penso anche ad altri progetti di Rossi uniti ad una visione critica puntuale e pungente. Qui, non si tratta di repulgere tutti in modo fine a se stesso.
Penso al suo progetto da zero, solo documentato, e che ha indotto il gallerista a togliere oscurare le foto dal sito lasciando solo i curriculum vitae. Questo unito ad una riflessione critica rispetto al fatto che le relazioni pubbliche e private fossero l’unica materia delle opere per certe gallerie giovani. Certe opere sembrano i titoli gonfiati del caso parmalat. Per il resto Pesce a Fore non si e’ fatto conoscere e sembra solo un livoroso bastian contrario. E questo a me non porta nulla, Luca Rossi mi porta molto.
Luigi scrive:
La rubrica su flash art era illeggibile e confusa. La forza di un progetto e’ anche quello di crearsi un seguito, io non riesco a cliccare su pesce a fore…perché e’ stucchevole e pesante. Whitehouse e’ diverso anche da altri progetti stranieri, diverso anche da Dell.
Luca Rossi scrive:
Smettete di scrivere che ho copiato Pesce a Fore e che faccio mail art, invidiosi anonimi. Approfondite i mie progetti invece. La pratica della preghiera non è poi una continuazione di prassi critiche di smaterializzazione degli anni ’60, no! Negli anni’60 NON C’ERA IL BLOG! Infine, i miei dialoghi, le mie relazioni private e pubbliche non sono l’unica materia delle mie opere, io mi sono fatto conoscre, io, altro che quel bastian contrario di Pesce.
luca rossi scrive:
Non condivido l’ultimo mio commento. Credo che Pesce a Fore stesso si stia divertendo a firmarsi Luca Rossi. E non condivido questo sbrodolare di commenti.
Caterina Litario scrive:
non mi sembra inedita ed efficace la posizione di rossi sulla perdita d’identità:
rossi-Non mi sembra smart la mia azione visti i progetti specifici e visto che la mia identità ha perso il controllo dal momento che chiunque la può vestire.
nel 2005 è stato “inventato” il personaggio nome multiplo pesce a fore _ che ha usato, ben prima di rossi, il blog e una “strategia” di distanza dal sistema:
“Se tutti gli artisti si proclamassero Mario Pesce a Fore questo sistema cesserebbe d’essere individualista e mercificatorio.”

http://mariopesceafore.splinder.com/
http://mariopesceafore.go.ilcannocchiale.it/
poi negli anni novanta blisset
e molti altri
rossi continua ad agire e a proporre soluzioni spuntate e obsolete

Giovanna Litario scrive:
è palese che non è né inedita né efficace la posizione di rossi sulla perdita d’identità:
rossi-Non mi sembra smart la mia azione visti i progetti specifici e visto che la mia identità ha perso il controllo dal momento che chiunque la può vestire.
nel 2005 è stato “inventato” il personaggio nome multiplo pesce a fore _ che ha usato, ben prima di rossi, il blog e una “strategia” di distanza dal sistema:
“Se tutti gli artisti si proclamassero Mario Pesce a Fore questo sistema cesserebbe d’essere individualista e mercificatorio.”

http://mariopesceafore.splinder.com/
http://mariopesceafore.go.ilcannocchiale.it/
poi negli anni novanta blisset
e molti altri
rossi continua ad agire e a proporre soluzioni spuntate e obsolete
Jerry Hluang scrive:
Conosco molto bene la vicenda di Pesce a Fora ma non ostante sia già stata evocata sino alla noia, in questo forum, mi sento di dire che essa ha carattere totalmente diverso dal lavoro di luca rossi, esattamente come la mail-art, anch’essa ricordata totalmente a sproposito!
Carlo Trenet scrive:
Allora, fatemi capire, Alfredo Cramerotti, colui che ha steso questa recensione, ha scritto un libro, nel 2009, Aesthetic Journalism,
in cui:
“Recognising the “blurring of margins between artistic and information practices” [1] as a main feature in contemporary culture, Cramerotti sets out the Who, What, Where, When and How, and Why of Aesthetic Journalism.”
CRAMEROTTI: giornalismo: WHO, WHAT, WHERE, WHEN and HOW
Passiamo alla versione inglese di whitehouse, in cui compare:
The blog allow us to act on spatial (WHERE) and temporal (WHEN) coordinates
.It allow us to submit an “original” vision of reality (WHAT). In this
way (the principles of journalism are: Who, What, When, Where, Why, and
How) the blog is between reality and fiction: it calls into question
the representation. Each project seeks to manage a real distance
(physical and mental) from the gallery, the museum or the artist’s
studio (the traditional sites of representation). At the same time
“punctual travelling” (“appearing in front of those who are writing the press release”) are preferred, like to get into the exhibition space in a more convenient time and different from the inauguration.
ROSSI: giornalismo: WHO, WHAT, WHERE, WHEN and HOW
Questa cosa del giornalismo è come l’ikea evoluta? Come il vintage?
Il paragiornalismo di rossi è smart relativism?
Non si può forse girare la stessa critica di rossi mossa a rubbi, di saltare da una buona idea all’altra, senza […]:
o, nello specifico di rossi, adottare operatività altrui, linguaggi già testati:
quindi:
blog: pesce a fore, Jacopo dell
nome multiplo: pesce, blisset

mail art
anedottica (seghal, Wilson)
critica al sistema (grimaldi)
ecc.
giovanni scrive:
Jerry Hluang:
” ma, NON OSTANTE la tecnologia sembri darci una potente mano, temo che sia destinato comunque a rimanere un sogno”
Jerry Hluang:
“Conosco molto bene la vicenda di Pesce a Fora ma NON OSTANTE sia già stata evocata sino alla noia, in questo forum, mi sento di dire che essa ha carattere totalmente diverso dal lavoro di luca rossi, esattamente come la mail-art, anch’essa ricordata totalmente a sproposito!”
luca rossi
“Dato che, NON OSTANTE le mie spiegazione, pare che si continui a fraintendere il mio lavoro, mi vedo costretto a esprimere in termini minimali il suo concetto fondante eccolo : provocare (creare le condizioni opportune affinche’) altri creino l’opera d’arte (performance, azione di valore artistico, situazione artistica) che avra’ quale unico “fruitore”, spettatore il sottoscritto. ”
dio quanto t’ammiro rossi
NON OSTANTE LE FIGURE DI MERDA
“Si, e Cattelan e’ solo un pubblicitario…ehehe,l’invidia e’ una brutta bestia. Soliti artisti livorosi. “
@ lorenzo marras, il tuo vaffanculo, (ma che brutte parole lorenzino !!!) per dovere, me lo devo incassare io, perche’ torno a ripetere, tutti i post a firma luca rossi, jerry hluang, candide,(tranne quelli successivi alla mia precedene sono miei e non loro, ammesso che quelli precedenti fossero lor!!!) Ho voluto fare questo piccolo giochetto per dimostrare al “vero” (se esiste) luca rossi che cio’ che va’ predicando circa la necessita’ di abolire l’autorialita’ non sta’ in piedi, perche’, purtroppo, se diventi un luca rossi anonimo tutti possono essere luca rossi (e questo vale anche per il precedente Pesce a Fore) ma se tutti possono essere luca rossi chiunque puo’ rovesciare i concetti e le tesi che luca rossi vuol sostenere o dimostrare o esprimere. Puo’ ancj=he essere un “teatrino” divertente (per questo ho scelto l’alias il burattinaio) ma va’ bene per la “performance” di un’ora, non tiene piu’ se se ne vuol fare il fondamento di “un nuovo modo di far arte”.
@siamo messi bene, vedi quanto detto sopra a lorenzo marras, ne per te aggiungo, (a parte la calunnia nei confronti di quel povero fesso infoiato di hm) perche’ se luca rossi avesse veramene postato con nomi diversi sarebbe meschino? Se chiunque puo’ essere luca rossi ovvio che ci possa essere un forum in cui tutti sono luca rossi (non era questo il concetto di Pesce a Fore?) o addirittura una bella lunga intervista di luca rossi a luca rossi, che e’ in realta’ un botta e risposta tra un numero imprecisato e non conoscibile di soggetti fisicamente, culturalmente, emozionalmente diversi, che per altro, chi legge non puo’ dar per scontata e deve cercare d’indovinare e scoprire attraverso una minuziosa analisi lessicale e sintattica???
Valentina Cipa scrive:
Rossi percorre già stra-battute:
questa cosa:
rossi: “Paolo e’ un operatore italiano; gli invierò il testo che rappresenta l’unico modo per avere una visione ampia della mostra. Starà poi al suo arbitrio diffondere o meno il racconto della mostra.”
È l’ennesima arte come aneddotica: allora meglio
Ian Wilson
Tino seghal
e molti molti altri.
(poi se si segnala rossi al premio moroso
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=35131&IDCategoria=204
credo sia indicativo di “dimenticanza del passato recente” da parte di alcuni operatori _ oltre che di una mancata frequentazione da parte di questi di pubblicazione specialistiche straniere circa l’uso della critica –negativa- come imposizione di una propria personal agenda
dimenticanza del passato recente:
nome multiplo/anonimato (blissett, mario pesce a fore)
+ critica “sistema”: livellamento/omologazione (grimaldi)
+ anedottica/lavori sul/col/nel “sistema” (blissett,zuffi, ecc.)
+ rapporto magazine/uso ambiguo-pop dei media (cattelan, Jacopo dell., ecc.)
+ frammentazione dell’opera nell’informazione (fine anni ’60)
+ blog upgrade-portfolio + stalking in forum/blog (boresta, pesce a fore, jacopo dell. ecc.)
+ enigmatica o grossolana infiltrazione in spazi espositivi, ecc. (a. c, brener, bansky cadere,, ecc.)
+ uso curatore come alter ego _cavalucci_ (cattelan_gioni)
+ superamento del ruolo tradizionale dell’artista (quasi tutti)
+ sottrazione/sparizione (ube. _anni ’60_, bas jan ader,ecc.) (-“morsiani?”)
+ ecc.
=
luca rossi)
Rossi: “Artisti che tentano di entrare ostinatamente, e invece bisogna sottrarsi.”
Rossi è un presenzialista:
l’onnipresenza nei commenti di blog/magazine non equivale forse a non perdersi un vernissage (che conta)?
Inviare email (piagnucolose) alle redazioni (es. flash art) per lamentarsi del sistema che …non è forse una prassi già collaudata da personaggi come mario pesce a fore, ecc?
E le interviste? scusate, i“dialoghi”…
vecchiume per vecchiume. Se fosse realmente x rossi non sarebbe nemmeno considerato come interlocutore. Rossi ha perso in partenza
Rossi ha perso da quando ha iniziato parlare la lingua di …
(non sarebbe più x leggere un “dialogo” tra hm e vettese?. o hm finaliste del premio…)
Fabiana scrive:
Il lavoro di rossi percorre strade già battute:
Rossi è stato anticipato dal “personaggio/operazione” Mario Pesce a Fore:
la recente l’obiezione
“siete tutti artisti o curatori “indipendenti” più o meno frustrati. Fino a quando Rossi era fuori ed avverso al sistema a cui voi aspirate, andava bene. Ora che Rossi sembra accettato da quel sistema non va più bene perchè entra in competizione con voi”
Pare una ripresa di ciò che scriveva nel suo blog, 2005, Pesce:
“Mimmo [Pesce]:
L’invidia è un sentimento naturale, accusano anche me di essere invidioso della Beecrooft, adesso, se qualcuno è geloso di me come io lo sono della Beecrooft, allora sono un artista affermato e riconosciuto quanto la Beecrooft in una comunità che è gelosa del mio successo, la cosa quindi non mi preoccupa, anzi mi lusinga e fa piacere. ”
Ciò che si critica di Rossi è la sua incapacità/forza di formulare un nuovo linguaggio: tutta la sua operazione pare un annacquamento di operatività altrui
blog (Pesce, jacopo dell)
anedottica (wilson, seghal)

critica (grimaldi)
presunta distanza (ube, Hsieh, ecc.)
Rossi è un vecchio che parla ai vecchi (vd. suoi interlocutori…).
Rossi è un presenzialista dell’ovvio.

Tulia scrive:
Bah, Rossi mi sembra un pò in ritardo sulla ricerca artistica attuale. Grazie a chi mi ha fatto scoprire Pesce a Fore e Blisset: le somiglianze al lavoro di Rossi sono tante, forse troppe! Ciao ciao
                  Domenico "Mimmo" Di Caterino, alias "Mario pesce a fore", 1997 - 2006


Diffidato da Exib Art e dall'allora Direttore (ora Direttore di Artribune) Max Tonno Tondo Tondo e dalla responsabile per la Sardegna Wanda Alì (ora nella redazione di Artribune), da Flash Art e dal suo Direttore Giancarlo Politi, dall'Accademia di Belle Arti di Napoli ed un suo maestro di Scultura (?) ora in pensione con figlia con cattedra nepoticamente assegnata, da un Maestro di Decorazione ora in pensione, da Equilibriarte, da Don Benito Ulivo e tanti altri che non vale la pena di citare neanche sotto forma di pseudonimo perché non costituirebbero un valido riflesso pubblicitario e mediatico.


                                                Luca Rossi, il clone al servizio del sistema dell'arte nato nel 2009, in concomitanza o quasi della migrazione della redazione di Exibart verso Artribune, sdoganato con insistenza dalla stessa redazione di Artribune (che omette il debito verso Pesce a fore) e di Flash Art, numerosi i suoi interventi in gallerie private ferocemente attaccate da Pesce a fore.

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