giovedì 31 dicembre 2015

"Auguri a tutti" di Carlo Tronchetti



Sembra che, grazie all’infaticabile, proficua e fattiva attività di Renzi, tra poco il vecchio anno verrà rottamato e sarà sostituito da uno nuovo più giovane. 
Non sono per niente sicuro che questo propagandistico annuncio si realizzi, se non per motivi casuali e indipendenti dalle azioni del nostro Premier. 
Nel caso che effettivamente si verifichi, auspico per tutti gli amici un felice anno nuovo. 
I sogni irrealizzabili vedono l’Italia con un governo realmente di sinistra, che operi in un quadro politico, economico e sociale realmente di sinistra; naturalmente inserita in una Unione Europea con le stesse caratteristiche. 
A questo punto tutto il resto viene di conseguenza. 
Poi uno si sveglia, si guarda intorno, rimane sconvolto da quello che vede in Italia, Europa, resto del mondo e non può fare a meno di pensare “Una vita buttata via, per quello che contava”.
AUGURI A TUTTI




Carlo Tronchetti

martedì 29 dicembre 2015

"SE DICESSI BUON 2016" di G Angelo Billia


"SE DICESSI BUON 2016" di G Angelo Billia



Mentirei sapendo di mentire
Nessuno, in occasione degli auguri di buon anno dell’anno scorso, pensava che la traduzione sarebbe stata più 68.000 decessi nel 2015 rispetto al 2014.
Spulciando fra i pareri degli eruditi più disparati, per intenderci quelli definiti insigni dai “nostri” media ad ogni flatulenza, scopriamo, bontà loro, che l’acqua riscaldata è calda, cioè, in altri termini, che questo dato si spiegava nel ’43, o in un anno qualsiasi fra il ’15 e il ’18, cioè in anni di guerra.
Dal momento, poi, che la statistica anche se zoppicante, costituisce il verbo tout court, anche a prescindere da ciò che fuma l’autore, ecco che nessuno sa che pesci prendere per giustificarla.
Certo non mancano banalità del tipo: è l’inquinamento. 
Senza spiegare, però, come concilierebbe il suo aumento con la riduzione delle fonti dovuta alla crisi.
Sarebbe divertente, si fa per dire, vedere cosa saprebbero imbastire se insieme al dato generale fosse stato fornito il dato per categorie:
 tot morti sul lavoro; tot suicidi per disperazione; tot incidenti automobilistici; tot per cattiva nutrizione, tot per mala o mancante sanità; tot per esiti di malattia indotta da depressione (quelle che non esistono statisticamente solo perché sono altri a compilare le statistiche), ecc..
Comunque, a prescindere dalle "amenità", questo dato sconvolgente viene piano piano cestinato, fra un panettone e un bicchiere di spumante (non mancano neanche nei pacchi dono per i più poveri), un piatto di lenticchie e quattro botti ricostituenti per la psiche, fra professioni d’amore e fratellanza destinati a spegnersi, se mai si sono accesi davvero, con le ultime scintille dell’ultimo fiore artificiale di capodanno.
Intanto, quella guerra coniugata al passato dagli “insigni”, continua in tutta la sua dirompente attualità.
 Limitando la visuale alla situazione italiana, ma quella europea non è dissimile, vediamo che il numero dei decessi al fronte è quasi inesistente e comunque, senza tema di smentita, infinitamente inferiore al numero dei “nemici” caduti. 
Altra cosa, se abbandoniamo i parametri d’analisi classici, si può dire della situazione interna italiana ed europea.
Sono certo che, facendo le opportune proporzioni, l’attacco forsennato alle masse lavoratrici dei gruppi capitalistici, europei, ma non solo, la sottrazione d’ogni tipo di finzione democratica statale e l’instaurazione di un regime sovranazionale gestito, sia a livello europeo che ex nazionale, da cortigiani tanto mediocri quanto feroci, ripropone un modello di guerra che si credeva estinto.
Precisamente, mentre l’attenzione è sulla guerra convenzionale all’ISIS, l’Europa è percorsa dagli sgherri dei cortigiani impegnati a tenere al loro posto i popoli e a spogliarli dei loro diritti e dei loro beni. 
Quindi, non c’è da meravigliarsi se questa guerra produce i suoi morti.
Eppure, a ben guardare il problema non è nei 68000 caduti, in più, dell’anno scorso in Italia, quanto piuttosto nell’incapacità di capire che sono vittime di una guerra concepita a freddo nelle segrete stanze, nell’ambito della quale il vero, unico nemico da sconfiggere siamo noi lavoratori.
 Il vero fronte di guerra non è né in Siria e neppure in Libia, bensì sull’uscio di casa nostra, nei posti di lavoro e di studio, in ogni ambiente della società dove siamo chiamati ad accantonare i nostri interessi di classe in favore di quelli supremi del capitale.
Purtroppo, sarebbe già molto se nel 2016 la gente morisse capendo perché, condizione indispensabile per individuare da dove vengono i colpi e restituire dignità alla morte dei caduti per mano nemica.


T.A.M. Cagliari all'ART HAPPENING BOOM - CATTIVI NATALI (Officine Dada Boom - Viareggio).

ART HAPPENING BOOM - CATTIVI NATALI 
Esposizione collettiva di arte
27 dicembre 2015 ore 19.00
Officina Dada Boom - Via Minghetti, 12 Viareggio (Lu)
Ph Enzo Correnti​
























lunedì 28 dicembre 2015

"L'erosione del welfare genera morte?" di Antonio Musa Bottero

Collegare l'aumento dei morti del 2015 all'erosione del welfare è evidentemente una coglioneria e, in quanto coglioneria, costituisce il regalo più bello che si possa fare al renzismo.
Se i seguaci di Grillo e quelli di Giulietto Chiesa riuscissero a porsi dei limiti di decenza in materia di complottismi, facili sillogismi e coglionerie sparse, probabilmente riuscirebbero a essere molto più utili nella lotta al renzismo.

L'erosione del welfare avrà conseguenze devastanti sull'aspettativa di vita e sulla qualità della vita, questo è logico, ma avverrà nel medio e lungo periodo.
 Il parallelismo esiste ma ascrivere questo parallelismo allo sbalzo di morti del 2015 mi sembra che ridicolizzi un tema che invece dovrebbe essere centrale nella lotta al liberismo.


"Screenshot Italiota del terzo millennio" di Antonio Musa Bottero


Se dovessimo fare uno screenshot dell'Italia alla fine del primo quindicennio del terzo millennio, potremmo affermare che la metà dei cittadini medi del cazzo sta dalla parte del presepe, dei marò, delle scie chimiche, dei complottismi e delle coglionerie di Grillo, Salvini e Giulietto Chiesa.
L'altra metà dei cittadini medi del cazzo sta dalla parte di renzifonzi, giustificando il suo stare dalla parte di renzifonzi col fatto (tra l'altro inoppugnabile) che l'unica alternativa a renzifonzie siano le coglionerie di Grillo, Salvini, Giulietto Chiesa, marò, presepi e scie chimiche.
Risultati più evidenti:


1) Renzifonzi tiranneggia incontrastato
2) Grillo e Casaleggio continuano ad arricchirsi
3) Giulietto Chiesa ha un lavoro (di questi tempi non è poco)
4) Il cittadino medio del cazzo, nonostante l'aggravarsi dell'eiaculazione precoce e delle emorroidi, è sempre più convinto di avere in mano le redini e il futuro del paese.



mercoledì 23 dicembre 2015

"Enrico Lobina lo voterò di sicuro." di Antonio Musa Bottero

Enrico Lobina lo voterò di sicuro. 

Pieno di bella gente che ammiro e rispetto tra le sue fila.
Detto questo mi piacerebbe che s'impostasse la campagna elettorale su un programma robusto, forte, credibile, convincente. 

Bisogna sparigliare sul programma e non sulle critiche e gli attacchi all'amministrazione Zedda.
Ho iniziato a criticare Zedda sui temi che ora sono sulla bocca di tutti, molto prima di quanto non abbiano fatto tutti, ribadisco tutti, i partecipanti all'avventura di Lobina. 

E l'ho fatto anche molto prima di Lobina; da questo punto di vista sono al di sopra di ogni sospetto, non ho certo bisogno di patentini anti-Zedda.
Ora però non è più tempo di critiche e livori, che tra l'altro ci pongono sullo stesso piano di ingenui alleati di Zedda come castedduonline e Andrea Pubusa. 

Ora è tempo di programmi belli e convincenti. 
Ora è tempo di provare a convincere le persone di sinistra che davvero ci si pone su posizioni ben definite, certo alternative a Zedda e al Pd, ma costruttive, fresche, creative.
Agli stacchetti pubblicitari dell'amministrazione Zedda (abbastanza patetici ma efficaci nel mondo amplissimo di scimuniti e impiegati della sinistra) bisogna rispondere con freschezza e idee di largo respiro e non con critiche e livori arrivati fuori tempo massimo.
Ecco il punto. È il "fuori tempo massimo" l'unica mia riserva.
Per quale motivo chi mi attaccava, e duramente, per le perplessità che esprimevo già tre anni fa su Zedda dovrebbe ora diventare la mia guida spirituale solo perché in questi giorni ha fatto bandiera politica di quelle stesse perplessità?
Caro Lobina, dovrai essere strabiliante! 

Da oggi, ora, subito!
Non per convincere me, ci mancherebbe, ma per battere Zedda, giacché questa mi sembra la cosa più importante e urgente.
Questo il mio modesto avviso.
Auguri a tutti quelli che credono nell'impegno, nelle idee, nel cambiamento e non nei greggi rassicuranti!



venerdì 18 dicembre 2015

Renzi demolisce l'università con la complicità dei professori Universitari.

Renzi demolisce l'università con la complicità dei professori Universitari.



Togliere la tassa di proprietà delle imbarcazioni che superano i 14 metri è una schifezza che nemmeno berlusconi avrebbe osato fare. 
Una vera merdata che non può essere spiegata se non con la volontà di fare gli interessi particolarissimi di piccole elite.
D'altra parte Renzi sta demolendo l'università, ma l'università è fatta sopratutto di docenti e ricercatori, e cosa fanno costoro? 

Renzi fa il suo lavoro di reazionario e conservatore in pieno stile sudamericano; e cosa fanno i professori, scendono in piazza, si ribellano, prendono almeno un po' di distanza?
Macché! 

Guardatevi intorno, ci sono più renziani tra i professori universitari che tra i proprietari di yacht.
Scrivono e sbraitano per i valori della cultura al mattino, poi alla sera ficcano la faccia nel culo del primo renziano locale.
Facciamocene una ragione, ragazzi, ci sono più renziani tra gli ermellini universitari che puttane in viale Elmas.
Per chi ha figli che crescono e studiano è un problema da tenere a conto.




Antonio Musa Bottero

giovedì 17 dicembre 2015

"Conflitti d'interessi isolani" di Antonio Musa Bottero

 Pensate al conflitto d'interessi che si sta venendo a creare in Sardegna.
Renzi attacca l'università, per lui la ricerca è diventata un capriccio di fronte alla necessità d'incentivare i consumi e regalare soldi a costruttori e proprietari di mega yacht; per Renzi i ricercatori non sono nemmeno lavoratori e non essendo lavoratori non hanno diritto al sussidio di disoccupazione.
Renzi umilia la ricerca, umilia l'università, umilia la cultura, perché cultura non sono quattro musei del cazzo, il maialino sardo all'expo, il presepe o i pupazzi di Mont'e Prama. 
Cultura è quel peculiare prodotto che nasce nei luoghi di ricerca, cioè nelle università. 
Tutto il resto è folklore.
Ecco, Renzi umilia l'università.
 In Sardegna il governatore è un professore universitario.
 La maggior parte degli assessori sono professori universitari. 
Moltissimi portaborse, consulenti, segretari e marchettari sono professori universitari.
Chi dovrebbe rappresentare gli interessi dell'università? 
Che poi sono gli interessi della comunità, dei giovani, gli interessi e i diritti di un popolo alla crescita intellettuale, all'accesso democratico alla cultura.
Chi avrà il coraggio di andare contro Renzi?
Il conflitto d'interessi è enorme di per sé ma diviene davvero preoccupante nel clima renziano d'intolleranza verso ogni dissidio.
Non è un caso che un tempo noi democratici (che fossimo democristiani o che fossimo comunisti non cambiava niente) si diceva: gli imprenditori facciano gli imprenditori, i magistrati facciano i magistrati, i giornalisti facciano i giornalisti, i professori facciano i professori.
Democrazia è innanzitutto chiarezza dei ruoli e gestione dei conflitti d'interesse.
Antonio Musa Bottero

mercoledì 16 dicembre 2015

"I veri "Mostri" di Sinistra" di Antonio Musa Bottero

"I veri "Mostri" di Sinistra" di Antonio Musa Bottero



Gelli e Berlusconi non potranno fare a meno di passare alla storia come mostri. 
In realtà non gli è riuscito praticamente un cazzo del loro programma di fascistelli dilettanti.
I veri mostri sono quelli che hanno cambiato l'Italia: Prodi e il pacchetto Treu, Monti e il suo governo tecnico, renzifonzi con il job act, la riforma costituzionale, la demolizione di università e istruzione. 
Loro però non passeranno alla storia come mostri ma come grandi statisti alternativi al "mostro".
Per chi ha letto qualche libro, trattasi di una semplice questione di "egemonia".
Gramsci è sempre lì.
Che ci volete fa'? 

L'Urss sparisce miseramente, Togliatti non ha lasciato nemmeno terra per concimare, Berlinguer è diventato una macchietta da esibire nelle magliette dei thatcherini, da ieri i vermi fanno festa anche per Cossutta, dimenticato (fortunatamente) ancor prima di morire.
Gramsci invece è sempre lì, gigantesco, fermo, coerente, instancabile, a regalarci chiavi d'interpretazione dei processi storici e umani.



"PETTING" di G Angelo Billia

PETTING



Un ragazzino si apparta in un canneto in riva al fiume con una ragazzina. 

Prende una canna, ci attacca un metro di lenza, un amo raffazzonato e poi… entrambi si dedicano all’esplorazione corporale.
Arriva casualmente un adulto e li trova ansanti che fissano un metro di lenza appena immerso in acqua. 

L’esca che si intravvede, è bianca, esattamente come un pezzo di pane, ma non lo è, è stata ricavata in fretta e furia dall’orlo di un fazzolettino di carta.
Renzi e Boschi mi ricordano quei ragazzini. 

L’esca raffazzonata è costituita da mille Euro, quelli che la boschi avrebbe investito nella banca del padre.
Nel caso dei ragazzini direi: vi capisco, fatelo ancora, vi garantisco che non è necessario cercare di farmi passare per scemo.
Quanto a Renzi e Boschi, visto che l’esplorazione nella quale indugiavano non c’entra niente con l’altra e considerato che l’esca è stata messa fuori tempo massimo, sono letteralmente imbufalito.
A proposito, avete notato? 

Anche i giornalisti si sono accorti che l’esca è inverosimile. 
Purtroppo, forse perché sono avvezzi a coprire certe “esplorazioni”, a dieci minuti dalla dichiarazione di Renzi hanno cominciato il giochetto al rialzo. 
Si va dall’”onesta”: “anche la Boschi ha perso il suo investimento”
Fino a giungere a: “ il Ministro ha perso un’ingente cifra nella banca del padre”.
Dico la mia: chi ha avuto il fegato di stare in un partito con questi soggetti, ha diritto di definirsi di sinistra solo dopo essersi immolato fisicamente per la causa. 

Prima conviene che analizzi la sua vita perché il sospetto che fosse di destra già all’asilo è forte.



G Angelo Billia

martedì 15 dicembre 2015

"Gesù Cristo è il mio avversario politico" di Antonio Musa Bottero

Gesù Cristo è il mio principale avversario politico, la negazione della libertà, della lotta di classe, della liberazione dalle catene dello sfruttamento e della povertà, un imbroglione che professa il porgere l'altra guancia ai prepotenti e promette ai poveri e diseredati una vita eterna e pallosissima a fianco a quel testa di minchia di suo Padre che non si sa nemmeno se esista.
Eppure a vedere questi preparativi per il giubileo mi viene da dire: 

"Caro nemico, i cattolici ti hanno umiliato e ridicolizzato molto di più di quanto noi comunisti abbiamo umiliato e ridicolizzato Carlo Marx."



Mai stato leninista, mai filosovietico, mai stato nemmeno togliattiano.
Se fossi vissuto in Urss o in un'ipotetica Italia governata da Cossutta sarei stato chiuso in un gulag e sterminato come Stalin sterminò tutti gli anarchici.
I leninisti e i togliattiani sopravvissuti, oggi li trovate mimetizzati tra i peli del culo di Renzi, i cossuttiani tra quelli della Boldrini, di Vendola e dei vari Monsignor De PaUras sparsi dove c'è da mangiare.



Di Cossutta non mi viene niente da ricordare. 
Lascio il necrologio a "Giampy u' beccamuorto" il quale, anche in questa occasione, non lesinerà parola per l'ennesimo uomo fattosi cadavere.




Renzifonzi si è comprato (coi nostri soldi) un nuovo aereo, un airbus enorme, lussuoso, con uno gigantesco bagno privato adatto al suo ego straripante, preso in leasing dagli Emirati arabi. Costa solo un milione di euro al mese di noleggio.
Purtroppo, come ci dice ridacchiando l'Independent, non esistono piloti dell'aeronautica militare (i soli autorizzati a portare in giro il nostro mitomane nazionale) che abbiano i brevetti e le autorizzazioni per condurre il lussuoso velivolo.
Al momento quindi l'Aeronautica Militare Italiana sta provvedendo all'addestramento.
I giornali nazionali italiani non riportano la notizia, ad eccezione del Corriere della Sera che giustifica lo shopping di renzifonzi con il fatto che il vecchio apparecchio presidenziale aveva bisogno di fare carburante ogni cinque ore, necessitando atterraggi in luoghi terribili e ostili come Russia e Kazakistan. Col nuovo acquisto di renzifonzi questi atterraggi in terra nemica non saranno fortunatamente più necessari.
Eja Eja Alalà!
Prima parentesi: (ho appena fatto fuori 70 contatti fb, non mi metterò scrupolo alcuno a fare fuori chiunque continui a far ironia e sarcasmo su M5S e Salvini senza occuparsi mai delle patetiche vicende di renzifonzi e del suo seguito di gerarchetti e clarette).
Seconda Parentesi: (alla fine, a costo di rimanere in dieci, la mia sarà una bacheca libera da piccoli e ridicoli Michele Serra della minchia).



Antonio Musa Bottero

giovedì 10 dicembre 2015

"Centomila Euro" di G Angelo Billia

Centomila Euro
E LA VITA D’ALTRI “VALE” ANCHE MENO




Prima fase:
sai cos’è la miseria, hai visto vecchi, patriarchi da “tradizione”, tirare gli ultimi anni di vita con il frutto del lavoro dei famigliari più giovani, hai la fortuna d’avere un lavoro e intimamente dici che a te non capiterà.
Dodici ore al giorno, spesso compresa la domenica, qualche volta anche quando i tuoi compagni di lavoro scioperano. 

Inghiotti gli insulti ma non t’importa, perché tu sei diverso, perché a te non deve capitare.
Ti sposi, a volte fai figli e dopo qualche anno, pochi, ti ritrovi al fianco una sorella; la moglie l’hai persa con i tuoi momenti liberi. 

Non ti poni neanche il problema, perché a te non deve capitare.



Seconda fase:
Sei ancora, anagraficamente, relativamente giovane, la casa è tua, ne sei orgoglioso e pazienza se fra tasse e spese di condominio ti costa come quella in affitto.

 Sei contento, perché a te non deve capitare.
Sul lavoro, in quella casa dove vai per dormire e magari anche a scaricare i nervi con quella che era tua moglie, la non vita che conduci inizia a farsi sentire acciaccandoti, ma non importa perché a te non capiterà.




Terza fase:
Sei stato in banca e ti sei sentito importante.

 L’impiegato addetto agli investimenti ti tratta coi guanti e ti propone d’investire. 
“Abbiamo giusto delle obbligazioni bancarie che rendono niente male.” ti dice. 
Ascolti lo spiegone che ti viene sciorinato. 
Non l’hai capito, ma è un dettaglio senza importanza. 
Firmi e te ne vai col petto in fuori, quel tanto che te lo permette il mal di schiena cronico.
 Ti senti padrone della banca.



Quarta fase:
Arriva tutt’intero il dazio della vita. 

In poco tempo ti riduci fisicamente come quei patriarchi della tua gioventù. 
Allora, accanto alla donna che era tua moglie cominci a contare: “per questa malattia tot anni e tot soldi, ce la facciamo e ce ne rimane anche per la prossima. 
Se non t’ammali anche tu, non potremo aiutare i figli, ma per il resto ce la faremo.”
E invece no! 

Quello che ostinatamente non hai voluto vedere nel corso della tua non vita, ti appare all’improvviso: la “tua” banca è in crisi e tocca a te pagare. 
Qualche avvisaglia, per altri versi l’avevi già avuta: le tasse sulla casa, il figlio grande disoccupato, una pensione buona solo per pagare la pulizia della scala, il contratto telefonico in virtù del quale per anni hai ritenuto normale pagare cifre astronomiche per le telefonate urbane e nazionali, in cambio di tariffe agevolate per quelle intercontinentali, che tu neppure hai capito cosa sono.
Certamente, nei dettagli questa storia non coincide con quella del sessantottenne, impiccato alla notizia che il frutto del suo lavoro serve per salvare la “sua” banca. 

Altrettanto certamente, però, ricalca l’esperienza di un’infinità di persone che passano la vita come se davvero potessero essere padroni del proprio destino.
Forse, se questi uomini prendessero coscienza del loro essere, come tutti, in balìa delle necessità di un pugno di parassiti, quel nodo scorsoio finalmente finirebbe al posto giusto.


G Angelo Billia

"Massimo Zedda e la distruzione del centrosinistra" di Antonio Musa Bottero


"Massimo Zedda e la distruzione del centrosinistra" di Antonio Musa Bottero



Massimo Zedda farnetica di un centro sinistra che non esiste più da un pezzo (se mai fosse anche esistito).
Massimo Zedda vorrebbe vincere di nuovo le elezioni con l'entusiasmo popolare della volta scorsa, con i nostri bambini che corrono per la città con le maglietta "Ora tocca a noi", con i dirigenti del Pd che ingoiano il rospo della sconfitta di Cabras e stanno discreti e in disparte a baciargli la mano, con le ragazzine che si bagnano le mutandine ogni volta che lo incontrano, coi pugni chiusi in piazza del Carmine...
Questa volta non sarà così. 

Questa volta vincerà le elezioni (e le vincerà a man bassa) ma senza niente di tutto questo. 
Questa volta vincerà dando inevitabilmente il culo al Pd, ai Rossomori, a Irs e a qualunque dinosauro, giovane e vecchio, di sinistra e di destra, che voglia unirsi al grande carrozzone.
L'invincibile armata della destra, dal canto suo, ha già una nutrita lista di scimuniti da cui scegliere il candidato-pupazzo finale da opporgli.