domenica 30 giugno 2013

Artisti servi che obbediscono in silenzio.

Non è vero che il linguaggio dell'arte per progredire deve negare il suo passato e innovare, non è vero.
Non è vero che la produzione artistica industriale con il suo valore di scambio, soppiantando la produzione artigianale con il suo valore di uso abbia fatto bene, non è vero.
Tutte le anomalie rispetto al canone moderno sono state progressivamente abolite.
Il vecchio che incatenava gli artisti al loro passato ed era la loro radice è stato cancellato.
Gli artisti hanno inseguito l'industria arrivando ad autoclonarsi per clonare culturalmente popoli ed individui.
L'innovazione artistica si è cominciata a dogmatizzare attraverso la provocazione, l'arte deve creare scandalo, dividere tra sostenitori e detrattori della provocazione, questo è il carattere essenziale dell'arte contemporanea, senza la reale provocazione non si può essere in presenza di un artista da ammettere nei ranghi degli addetti ai lavori.
Il contemporaneo ha mascherato di "disobbedienza" gli artisti "obbedienti" e ha vestito di "disobbedienza" gli artisti fedeli alla tradizione artistica come processo di sviluppo sequenziale di un linguaggio.
Artisti finti disobbedienti, in nome della facile provocazione hanno contribuito, inseguendo regole e logiche produttive di mercato, a rompere modelli di comportamento tradizionali, hanno di fatto contribuito a fare crescere a dismisura produzione e consumo di merci.
Questi artisti figli della provocazione costruita ad arte dal potere, hanno finito per consumare la stessa merce dovunque, hanno alimentato un circuito mondiale di Musei supermarket, sono stati diffusori di conformismo tra i produttori e i consumatori.
 L'arte contemporanea dalla rivoluzione industriale ad oggi è stata semplicemente un tassello del gigantesco processo di omologazione e servitù culturale che abbiamo subito.
Un buon affare solo per i professionisti del settore, coloro che amano farsi chiamare "addetti ai lavori".
Questo è stato possibile per la rassegnazione degli artisti, che hanno subito e frequentato un ambiente viziato solo per non apparire retrogadi e non fare la figura dell'idiota, pur dicendosi nell'intimo: c'è qualcosa che non torna, non capisco.
 Cosa c'è da capire? Speculazione finanziaria.
Bisogna disobbedire e smascherare il sistema dell'obbedienza cieca mascherata da disobbedienza, serve che lo facciano gli artisti, quelli veri, con il loro lavoro.


sabato 29 giugno 2013

Il terzo millennio è l'illusione dell'artista ribelle

Il terzo millennio è l'illusione dell'artista ribelle

Certi artisti sono patetici nell'usare la diffusione della tecnologia per poi dichiararsi contro il sistema.
L'unico sistema che realmente mettono in discussione i new media è quello degli intermediari, quello che vuole l'artista rappresentato da un "addetto ai lavori" (un critico, un curatore o un gallerista).
Internet, smart phone, navigatori satellitari e social network, non hanno solo lo scopo di facilitare vite e arricchire multinazionali a costi contenuti, ma anche quello di tenere lo stesso artista presunto ribelle sotto controllo.
Tutti conoscono o possono conoscere direttamente il suo viso, quello dei suoi cari, i suoi gesti, le sue qualità, difetti, spostamenti di lavoro e quant'altro.
Tutto sotto controllo, database possono formulare con grande facilità anche modelli predittivi del loro comportamento futuro.
Insomma il presunto ribelle produce per essere poi catalogato informaticamente e vedere ceduta o capitalizzata la sua produzione al soldo di multinazionali e industrie su cui si fonda l'economia della nazione di riferimento.


venerdì 28 giugno 2013

Hamid Piccardo e Aldo Samuele per la Tavor Art Mobil




In alto il lavoro shock di Hamid Piccardo del 2001, in basso il cd con le poesie di Aldo Samuele recitate da Voci Emetiche.


mercoledì 26 giugno 2013

Antonio Murgia per la Tavor Art Mobil


Tavor Art Mobil nr.12

4 Maggio-  6 Settembre 2014:

Alfonso Siracusa (Segnalato dalla critica Tavor Art Mobil 012)
feat Itto, Nicola Cabras, Fabrizio Vargiolu, Antonio Murgia, Donatella Sechi e Filippè Eè


In automobile Claudia Aru 

martedì 25 giugno 2013

Scindere falsa scienza dall'arte bastarda.

Quale è il compito dell'artista oggi?
Scindere la falsa scienza dall'arte bastarda.
Recuperare il ruolo sociale e linguistico del fare arte nelle sue protesi comunitarie e didattiche.
L'arte è magia omeopatica, fondata sull'associazione di idee per similarità e contiguità.
I linguaggi dell'arte li si riconosce per esperienza, in base a un poco di logica dell'immaginazione; la magia si fonda sul simbolismo per rappresentare l'identificazione.
Deponiamo la Storia dell'Arte e anteponiamo la Storia del linguaggio delle immagini, se la Storia dell'Arte è incapace do affrontare le dinamiche dei sintomi dei linguaggi del fare arte e le reazioni naturali alle immagini è solo un gioco nel mercato dell'intellettuale.

Michele Lambo per la Tavor Art Mobil


2014

Tavor Art Mobil nr.11

 5 Gennaio – 3 Maggio 2014:

Movimento Oscurantista  (Vincitori del premio della critica Tavor Art Mobil 012)  feat Accademia Nomade (Geremia Renzi, Andrea P-Ars Roccioletti e Lucia Rosarno),  Michele Lambo, Luciano Gerolamo Gerini e le donne che possono arrivare al cielo (Lidia Barrientos, Paola Bentivegna, Nerina Benuzzi, Emilia Borghi, Franca Bozzetti, Jessica Braidic, Bruna Brembilla, Anna Camana, Renata Cesina Russo, Dana Ciucea,  Maria Costa, Cristina Del Prete, Diana De Marchi, Monia Di Santo, Elena Giberti,  Xiaolin Hu, Yang Xiuyun, Wang Hong, Shen Yunmei, Silvia Kalina, Manuela Lanfranchi,  Maria Teresa Magenes, Sarita Mes, Gemma Montoya, Hasnaa Morad,  Marzia Oggiano, Flaviana Orlandi, Nathaly Palominos, Antonella Prota Giurleo, Brigitte Salah, Anna Saponaro, Tiziana Scalco, Dana Sikorska, Markela Tafa).

In automobile Quilo

domenica 23 giugno 2013

Scandalo Accademia di Belle Arti di Milano

Leggo su "Il Fatto" di oggi che tre sindacalisti uniti milanesi (Giampietro Santinelli Maffi-Cgil, Domenico Carlomagno-CISL e Fabio Naldi-Uil) hanno denunciato presunti concorsi taroccati da parte dell'Accademia di Belle Arti di Milano, possibile?
L'articolo firmato da Paolo Tessadri non riporta i nomi di commissione e Maestri, l'unico a essere menzionato è il Direttore Gastone Mariani, più volte interrogato dal docente-Maestro che dichiara di essersi visto il verbale manipolato più volte.
Sembra che si sia sottobanco stravolta la graduatoria e si sia rilevata ogni formale decisione dell'autorità didattica e che sia stata inopinatamente aggiunto un componente nella commissione mai intervenuta.
Sembra che sia stato aggiunto in un secondo momento un componente in commissione che abbia stravolto la graduatoria già formulata, di cosa si tratta di uno scontro tra poteri interno che travalica anche l'atto formale e legale?
Forse si, dato che l'incarico di assistenza di laboratorio sarebbe dovuto essere assegnato a un docente di ruolo in base alle norme vigenti, intanto il collega "abusivo", sempre che di abusivo si tratti, cominciava la sua personale attività didattica del corso in oggetto.
Cosa starà mai succedendo in una istituzione prestigiosa e trasparente come l'Accademia di Brera di Milano?
Sembra che la scheda compilata a mano dal Maestro di commissione una volta consegnata all'ufficio docenti venisse ritoccata a mano da persona ignota, con aggiunta di nome e punteggio. L'episodio si sarebbe ripetuto più volte e il Maestro più volte si è rifiutato di firmare il verbale definitivo, addirittura la commissione mutava in itinere fino a vedere lo stesso Maestro che si rifiutava di firmare il verbale cancellato a penna.
Sembra che l'abusivo goda di forti appoggi politici e che sia già un docente anche se i libretti degli studenti sono firmati da un altro insegnante.
Il mio commento sull'accaduto? Si tratta di un triste prassi che in questo è venuta alla luce solo perché c'è uno scontro interno tra famiglie e relativi nepotismi, il professore eretico (che secondo me eretico non è) denuncia come non contino le commissioni rispetto alla firma del Direttore, ma in Accademia non è sempre stato così? Quanto conta un Maestro di cattedra di corso in una Accademia di Belle Arti nell'assegnazione di un posto? Così, a naso, secondo me si tratta di un conflitto tra Direttore e Maestro che non sono riusciti a trovare un accordo su un interesse comune...

Hamid Piccardo per la Tavor Art Mobil

sabato 22 giugno 2013

Nuovo logo del madre? La nostra risposta in logo!


    Il nuovo logo del museo MADRE
NAPOLI - Le polemiche per il logo del museo Madre realizzato da un'agenzia milanese (e costato - con l'intera comunicazione - 20mila euro) scatenano gli sfottò in rete.


Il nostro contro-logo Tavor no profit


  Struttura che dopo tre anni di limbo oggi, venerdì, riapre ufficialmente i battenti col direttore Andrea Viliani.

Lettera spedita a Peter Gomez (mai pubblicata) a commento di "Ecstasy party", Espresso del 18-11-99


 Marco Lavagetto










































 Il componente dell'ectasi è il MDMA e veniva usata solo dai militari USA per le sue qualità stimolanti e anoressizzanti, non certo come agente empatico. 
Più che per amare, direi che veniva usata soprattutto per odiare.
Vediamo di dare qualche informazione corretta : l'an(m)fetamina è un potente stimolante del sistema nervoso centrale, che aumenta il battito cardiaco e la pressione del sangue. E' la terapia d'elezione per combattere la narcolessia. Viene anche prescritta contro certe forme di depressione e obesità. L'amfetamina agisce aumentando glieffetti della noradrenalina, neurotrasmettitore endogeno.  La prima amfetamina fu preparata nel 1887, ma  l'uso in medicina venne introdotto solo negli anni venti. Negli anni della seconda guerra mondiale, era come il pane dei soldati e anche la popolazione civile iniziò ad abusarne, consumandola sotto varie forme, dalle compresse dimagranti e per stare svegli (pep pills o uppers) alle iniezioni di metamfetamina(speed). La prima popolazione di questo mondo a dover fare i conti con gli effetti collaterali di questa potente droga, fu quella giapponese. Negli anni del dopoguerra, ciò che i Kamikaze non erano riusciti a consumare (ce n'era per tutti!) fu immesso sul mercato e così il Giappone sperimentò per primo gli effetti devastanti dell'abuso di questa droga, soprattutto tra le giovani generazioni. Un uso irragionevole della sostanza porta a stati di estrema irritabilità, delusioni paranoidi e allucinazioni, che sfociano in comportamenti violenti e omicidi, profonda depressione e inclinazione al suicidio. 
E' vivamente sconsigliata agli ipertesi e a coloro che hanno insufficienza epatica, renale o cardiaca, anche lieve. Una overdose può causare ictus, aritmie cardiache gravi, esito.
Gli atleti che usano amfetamina, sono soggetti a rischio di overdose, perché l'effetto della droga maschera il sovraccarico cardiaco.

Nella primavera del 1979, ci fu una invasione di cristalli simpatomimetici. I cristalli si potevano consumare sia iniettati che inalati. La prima possibilità era la più usata, perché l'inalazione causava forti irritazioni alle mucose nasali, visto che si trattava di cristalli non facilmente friabili. 
Nel 1979 avevo diciassette anni e conoscevo solo due droghe: l'hashish e l'eroina.
Il mio primo buco di speed (e fu anche l'ultimo), mi piacque molto. Forse perché era poca o perché riuscii a dosare la quantità con precisione tale da non accorgermene il giorno dopo. Ricordo che ero sulla riviera ligure con un mio amico che se l'era portata un pò da Milano. Passammo la notte sul lungomare, camminando avanti e indietro sulla passeggiata, parlando e ascoltando a turno, non so per quanti chilometri. La notte era buia, ma io riuscivo a vedere il mare fino all'orizzonte, dove iniziava il cielo, di un nero diverso dal mare.
Le mie pupille vedevano tutto, come un gatto.
Qualche settimana dopo, all'inizio dell'estate, c'era un concerto di Iggy Pop al Palasport di Milano e decisi di andare solo, portandomi un po' di fumo. Ero partito con pochi soldi, indossando una giacca di pelle nera di mio papà con un bel colletto anni 70. La mamma era tranquilla perché sapeva che c'era lo zio di Milano che  mi accompagnava al concerto insieme con sua figlia, una bambina molto simpatica e sveglia. Prima del concerto di Iggy, c'erano gli Human League con le loro proiezioni di diapositive.  
Mi stavo preparando una canna e vidi un ragazzo che mi guardava con occhi stralunati il quale mi disse che era una settimana che si faceva di anfe, naturalmente non aveva dormito e non aveva nessuna intenzione di farlo, almeno per questa notte.  Gli chiesi dove si comprava l'anfe e lui,sorridendo, mi accompagnò con un suo amico che ci vendette una busta da cinquemila lire, piuttosto piena di cristalli. 
La sniffammo lì nel gabinetto, vicino ad altri che fumavano. Scendendo le scale, verso il palco, mi sentii che mi saliva di brutto! Una sensazione di forza e di prepotenza che non avevo mai provato. Cazzo! Avevo comprato la maglietta di Iggy e decisi di mettermela sopra la camicia azzurra a maniche corte. Dopo l'inalazione, non ci fu più il tempo di vedere il concerto, perché tutto si fece più veloce, anche noi non riuscivamo a stare fermi e quel concerto si esaurì senza che io potessi godermelo appieno. 
Ricordo un momento in cui regalai un pacchetto appena aperto di De Bruine ad un ragazzo molto educato che mi aveva chiesto una sigaretta, ricordo un altro ragazzo in bagno che mi chiese meno educatamente un fazzoletto e dopo aver detto al suo socio che l'oppio che si era fatto gli piaceva tanto, me lo restituì bagnato e sporco, senza neanche guardarmi in faccia. In quel momento, così carico di adrenalina, mi salì al cervello la sclero e menomale che c'era Massimo che mi tirò, sennò lo avrei picchiato di brutto. Dopo il concerto, notai lo zio che mi aspettava con la sua Mercedes per accompagnarmi a casa ma decisi di  non farmi vedere in quello stato. Fuori dal palazzetto, notai un gruppo di persone sedute su un prato e ci aggregammo a quegli sballati. Un tipo mi offrì un tiro di coca perché diceva che gli ero simpatico e lo menò per un'ora con il fatto che non era uso a questi gesti di generosità, anche perché la sua coca era di una qualità superiore, quella rosa. Peccato che io non l'accusai minimamente, ero già troppo fatto!

La notte si concluse a Parco Ravizza, tra ronde di carabinieri muniti di torce e canne che giravano come sigarette. All'alba mi rimaneva ben poco; durante la notte avevo perso qualche chilo e un pezzettino di incisivo a furia di digrignare i denti e non mi rimaneva altro da fare che tornare a casa in metropolitana, con la gente delle sette che andava al lavoro e mi guardava come fossi il solito sballato. Poi presi il treno. Arrivato a casa, alla mamma le dissi che avevo dormito dallo zio ma vedendomi così dimagrito, non la bevve. La notte successiva, ancora sveglio! Non c'era verso di prendere sonno. Se poi mi azzardavo ad uscire di casa, avevo la netta sensazione di essere pedinato, sentivo passi dietro di me, mi voltavo e non c'era nessuno. Allora parlavo da solo. I postumi si fecero sentire per una settimana e giurai a me stesso di non toccare più quella roba. Come in tutte le cose, l'eccesso è il nemico.

Oggi questi tossicini, non se ne rendono tanto conto, dicono che non bisogna esagerare ma già lo fanno.
In realtà, sono delle palle molle, non hanno mai comprato una insulina per iniettarsi cocaina, la loro bomba, se la mangiano, come una innocua vitamina. Poi muoiono per la fatica su una pista da ballo, come cavalli maltrattati. Ma loro non hanno fatto punture di Roferon ® per un anno e mezzo, non sanno cosa vuol dire il gustoamaro della roba che ti prende tra gola e naso quando il primo risucchio è in circolo. A Scamone e a Brunella, che forse dell'eroina conoscono solo qualche versione sintetica per bocca, consiglio di approfondire la loro cultura sugli alcaloidi, prima di dire che l'ext è la droga più bella del mondo...
Oppure fatevi un the di datura stramonium, per la quale già nel III° secolo prima di Cristo, Teofrasto raccomandava nei suoi scritti:
"...alcune gocce di Stramonio danno euforia; il doppio, paurose visioni; il doppio ancora una certa morte.".
Come in tutte le cose, l'eccesso è il nemico.

PS: Quella bambina simpatica e sveglia, qualche anno dopo, iniziò a drogarsi.

venerdì 21 giugno 2013

Mamma voglio fare il curatore


Ecco perché penso che Bonami sia un ignorantone arricchito e che vive di espedienti e non comprende nulla di linguaggi dell'arte contemporanea:

"Certi artisti si comportano come dei senzatetto o "senzagalleria" che vagano per il mondo dell'arte senza mai morire né scomparire o magari, senza essere così drastici, senza mai capire che forse è meglio iniziare a fare qualche altra cosa.
L'artista che non esiste ma insiste sembra quasi abbia qualche forma di malattia mentale: anche se non pericolosa, è estremamente dolorosa da osservare e sicuramente da vivere".
            Francesco Bonami, Mamma voglio fare l'artista

P.s. Ma sta parlando di me? Poi mi si chiede perché trovo ridicola la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo...

Imprenditore, scommetti sulla voce diretta dell'artista.

Bisognerebbe che gli imprenditori smettessero di discutere con gli "addetti ai lavori", dovrebbero avere il coraggio d'intavolare ragionamenti diretti con gli artisti, in fondo l'imprenditore dovrebbe essere il portatore di un meccanismo di mutazione e lavorare per una innovazione reale; deve tornare a fidarsi del suo gusto e riconsegnare al nulla assoluto da cui provengono critici, curatori e galleristi.
 Il sistema dell'arte e il suo mercato sono in piena crisi e servono "irruzioni" di potenze vive per ricomporlo, bisogna anteporre il linguaggio dell'arte e degli artisti al critichese.
Il capitalismo ha generato l'inutile valorizzazione di figure intermediarie che sono caricaturali e come tali vanno narrate, gli intermediari hanno finito con lo sfasare e sfaldare i linguaggi dell'arte, creando narrazioni incompatibili con le radici dei linguaggi dell'arte e delle immagini, hanno allontanato l'artista dai movimenti e dalle istituzioni sociali.
I computer degli addetti ai lavori abbondano di bannati e bloccati, la voce dei ricercatori di linguaggi artistici e omessa, l'avvento dei social network ha reso però in questi anni l'artista un libero professionista che non si può più oscurare a tempo indeterminato, l'artista è l'umano e l'unico reale addetto al lavoro, con lui bisogna entrare in empatia, lui è il lavoratore delle immagini, lui ha un corpo simile al tuo e come te soffre le condizioni del tuo tempo, attraverso l'artista si possono recuperare pratiche che si rischiano di dimenticare, pratiche che tagliano realmente il superfluo e l'inutile.
Bisogna evidenziare forme culturali e di comportamento che imbarazzano gli addetti ai lavori, che sopprimono poetiche e linguaggi dell'arte, che diffondono descrizioni che mirano a fare apparire l'arte come "pura estetica", mi spiace molto per loro, ma questo è impossibile.

giovedì 20 giugno 2013

Artista 2.0

Produci la tua immagine non considerando che si ribella alla tua volontà di omologarti; rincorre i tuoi archetipi e questo ne determina la sua efficacia.
Vorresti essere uguale a quello che ti impongono altri, non vorresti differenziarti, resti un diverso, la tua immagine ti discrimina e incrimina, vive in un luogo destinato a ospitarla che la sacrifica e consegna.
La tua immagine e la mediatrice tra il virtuale e il reale, non la vorresti associata all'elemento commerciale che trovi diffuso e volgare.
Vivi imbarcato in una integrazione di rappresentazione e impressione di te, sei immediatamente coinvolto quando ti rappresenti, in un processo dialettico che inevitabilmente insegue i meccanismi neurofisiologici della tua stessa vista.
 Con la tua immagine educhi all'ignoranza, parli la lingua degli analfabeti che leggeranno la tua immagine come si legge un libro, susciti emozioni artificiali anteponendo a ciò che si vede ciò che si sente.
Sei una emulazione che emula, non sai scrivere, sai che le immagini sono più efficaci delle parole, rinforzi la memoria e stimoli le emozioni, ma pensi alla tua memoria e alle tue emozioni, non concettualizzi la tua immagine, la vivi, la spingi all'empatia, forzatamente, confrontandola con menti grossolane prive di misticismo, incapaci di astrarsi, ti elevi sul tutto riproducendo una emozione empatica per offrire un accesso diretto alla tua comprensione.
Sei un imitatore, non esisti senza empatia, la tua empatia è immagine efficace solo se lavori per renderla reale.

mercoledì 19 giugno 2013

Giacomo Bresciani per la Tavor Art Mobil


Tavor Art Mobil nr.13

7 Settembre –  31 Dicembre 2014:

Pablo Echaurren (Premio ricerca pittorica Tavor Art Mobil 012)
Feat Antonello Roggio, Mario Pugliese, Giacomo Bresciani e Ugo Giletta

In automobile: Michele Mereu e Chiara Schirru
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Art Basel raccontata dal Direttore di Flash Art

Art Basel: e dopo?

Art Basel 2013 ha rappresentato la più spettacolare kermesse d'arte dei nostri tempi. Opere gigantesche (Unlimited) e già costosissime a realizzarsi, ma anche opere difficilmente collocabili per lo spazio che richiedono. A meno che non siano già state realizzate per entrare in collezioni private o spazi istituzionali. E stand spettacolari, da museo, con opere milionarie, bellissime e alcune mai esposte sino ad ora.
Un'opera di Rudolf Stingel, composta di 5 pezzi, da Massimo De Carlo, pare sia stata venduta per oltre due milioni di euro. 
Comunque tutte le opere di Stingel presenti in fiera, sono state stravendute. Effetto della mostra a Palazzo Grassi oppure continua l'onda lunga di Gagosian? In ogni caso in questo momento è uno dei rari artisti al mondo con un mercato vertiginoso e reale.
Art Basel 2013 credo sia stato il trionfo del mercato più vario, a volte anche un po' selvaggio. Mi raccontavano alcune gallerie che sono arrivati investitori internazionali, spesso francesi, con borse stracolme di euro: forse hanno pensato che sia meglio comperare arte che lasciare il 75% in mano al fisco francese di Hollande.
Certo, a giudicare dagli ultimi anni e da questa Art Basel 2013, bisogna ammettere che il sistema dell'arte è molto cambiato. Sopratutto per chi, come me, ha visto nascere in modo molto spartano Art Basel (dove sin dalla primissima edizione nel lontano 1970, Flash Art era presente con un banchetto smontabile davanti all'ingresso): in quella prima edizione stipulai con i fondatori Trudi Bruckner, Balz Hilt ed Ernst Beyeler un accordo di partecipazione, assolutamente inedito per quei tempi, con un cambio merci (pubblicità contro uno stand interno), portando con me anche Artforum e Art in America. Infatti nel 1971, all'interno della fiera, in posizione privilegiata, erano presenti quattro riviste: Flash ArtArt ForumArt in America e una rivista edita dalla galleria Maeght e diretta da Jean Clair di cui ora mi sfugge il nome. Altri tempi direi, con numerose gallerie bellissime ma al limite della sopravvivenza. Eppure con opere straordinarie di Bob Ryman (una sua recente opera è stata venduta a 7 milioni di dollari: io ne acquistai 2 al prezzo di 250 mila lire di allora, da Annemarie Verna), Walter De Maria, Sol LeWitt, ecc. Veramente si parla di preistoria del mercato dell'arte. Eppure si tratta di 40 anni fa.
Io e numerosi osservatori che hanno conosciuto quei momenti, ci chiediamo: quanto durerà? Speriamo all'infinito, rispondiamo. Con qualche perplessità e toccando ferro.
Giancarlo Politi


domenica 16 giugno 2013

Nicola Cabras per la Tavor Art Mobil


Tavor Art Mobil nr.12

4 Maggio-  6 Settembre 2014:

Alfonso Siracusa (Segnalato dalla critica Tavor Art Mobil 012)
feat Itto, Nicola Cabras, Fabrizio Vargiolu, Antonio Murgia, Donatella Sechi e Filippè Eè


In automobile Claudia Aru


sabato 8 giugno 2013

Donatella Sechi per la Tavor Art Mobil


Tavor Art Mobil nr.12

4 Maggio-  6 Settembre 2014:

Alfonso Siracusa (Segnalato dalla critica Tavor Art Mobil 012)
feat Itto, Fabrizio Vargiolu, Antonio Murgia, Donatella Sechi e Filippè Eè


In automobile Claudia Aru


mercoledì 5 giugno 2013

Antonella Prota Giurleo per la Tavor Art Mobil



2014

Tavor Art Mobil nr.11

 5 Gennaio – 3 Maggio 2014:

Movimento Oscurantista  (Vincitori del premio della critica Tavor Art Mobil 012)  feat Accademia Nomade (Geremia Renzi, Andrea P-Ars Roccioletti e Lucia Rosarno),  Luciano Gerolamo Gerini e le donne che possono arrivare al cielo (Lidia Barrientos, Paola Bentivegna, Nerina Benuzzi, Emilia Borghi, Franca Bozzetti, Jessica Braidic, Bruna Brembilla, Anna Camana, Renata Cesina Russo, Dana Ciucea,  Maria Costa, Cristina Del Prete, Diana De Marchi, Monia Di Santo, Elena Giberti,  Xiaolin Hu, Yang Xiuyun, Wang Hong, Shen Yunmei, Silvia Kalina, Manuela Lanfranchi,  Maria Teresa Magenes, Sarita Mes, Gemma Montoya, Hasnaa Morad,  Marzia Oggiano, Flaviana Orlandi, Nathaly Palominos, Antonella Prota Giurleo, Brigitte Salah, Anna Saponaro, Tiziana Scalco, Dana Sikorska, Markela Tafa).

In automobile Quilo

Proposta di Antonella Prota Giurleo, artista e curatrice milanese

Mimmo Di Caterino e Barbara Ardau  hanno proposto ad artiste ed artisti di partecipare al progetto artistico Tavor Art Mobil, progetto che prende vita, come scrive Giulia Palomba nel testo che accompagna l’invito, dalle idee  di arte, di solidarietà e di ospitalità.  
Il progetto prevede che artiste ed artisti inviino a Mimmo Di Caterino l’opera che reputano più opportuna; il materiale sarà esposto in un’automobile e sarà realizzato un video che, pubblicato su you tube, permetterà anche a non addetti e non addette ai lavori di relazionarsi con le diverse opere  per comprenderne il senso.
La catenella realizzata all’uncinetto da diverse donne vuole significare la possibilità, attraverso le relazioni, di permettere alle idee la libertà di uscire da spazi limitati o ristretti collegandosi al resto del mondo.
Il lavoro all’uncinetto è considerato minore persino rispetto al lavoro a maglia ( “Vai a casa a fare la calzetta” era frase che, anni fa, si sentiva dire da certi uomini alle donne che si sperimentavano in attività considerate inconsuete per il genere femminile); l’uso di una competenza femminile per un lavoro artistico vuole restituire dignità alla qualità di un saper fare di donne. 


I materiali utilizzati, un filo di lana ed uno di cotone ( materiali diversi anche nel colore che alludono alle diversità tra individue) che si intrecciano e compensano le eventuali rotture dell’uno o dell’altro, rimandano simbolicamente alla forza delle relazioni tra donne che, a partire da un desiderio comune ad almeno due, elaborano ed operano per dare concretezza alla realizzazione del desiderio.
La catenella, svolta dal gomitolo che la raccoglie, entra ed esce dall’abitacolo dell’auto , si muove nello spazio in relazione con lo spazio stesso e con chi vorrà modificarne il percorso interno ed esterno.
Se più donne si mettono insieme, a partire dal desiderio di almeno due di esse, possono arrivare al cielo.



Le donne, diverse per età e culture, che hanno contribuito a realizzare la catenella sono:
Lidia Barrientos, Paola Bentivegna, Nerina Benuzzi, Emilia Borghi, Franca Bozzetti, Jessica Braidic, Bruna Brembilla, Anna Camana, Renata Cesina Russo, Dana Ciucea,  Maria Costa, Cristina Del Prete, Diana De Marchi, Monia Di Santo, Elena Giberti,  Xiaolin Hu, Yang Xiuyun, Wang Hong, Shen Yunmei, Silvia Kalina, Manuela Lanfranchi,  Maria Teresa Magenes, Sarita Mes, Gemma Montoya, Hasnaa Morad,  Marzia Oggiano, Flaviana Orlandi, Nathaly Palominos, Antonella Prota Giurleo, Brigitte Salah, Anna Saponaro, Tiziana Scalco, Dana Sikorska, Markela Tafa.

Premio Babel per parlarsi addosso?

Direttore, 
leggo del Premio Babel e della mostra connessa al Ghetto degli Ebrei, si tratta di qualcosa di cui non comprendo il contenuto; critici, curatori, storici dell'arte e galleristi hanno decretato sei vincitori per sei discipline categorie dell'arte (ma se parliamo di artisti e professionisti ha ancora senso il premio per categoria nel 2013? Insomma si tratta di un premio a sostegno dell'arte contemporanea per categoria?); alcuni degli artisti selezionati sono di assoluta qualità, ma il punto è un altro, lei si immagina una Biennale d'arte contemporanea oggi per categoria? Niente di più provinciale nel terzo millennio.
Quello che mi e le chiedo è, in una realtà come quella sarda e Cagliaritana, è un premio una esposizione personale a Cagliari che mira a un inserimento nel mercato dell'arte e un tour dell'isola che toccherà nientemeno Oristano, Sassari, Ulassai, Alghero e Nuoro? Ma esiste un reale mercato dell'arte contemporanea nell'isola? Quanti sono i reali collezionisti?
 Ho la sensazione che come al solito l'arte e gli artisti isolani (non per colpa loro, ma per colpa di scriteriati "addetti ai lavori" in cerca della promozione della loro figura professionale che poco ha a che fare con le reali problematiche degli artisti), come al solito si parlino addosso, perché non tentare di ragionare in termini altri? Perché non pensare di potere esportare le ricerche artistiche sarde che nulla hanno a che invidiare a quelle di altre realtà?

Mimmo Di Caterino

martedì 4 giugno 2013

That's amore !!!!

Collettiva D’Arte
con il Patrocinio Morale del Comune di Napoli
Vernissage venerdi 14 Giugno 2013 ore 19:00
Laboratorio Artistico Maclis
Via San Pasquale a Chiaia 10
Napoli



a cura di ETRA - Valeria Polly Ferronetti
food | Bar Marano - Via Campi Flegrei 25/B - Bagnoli
| Il dolce Mattino - via Pier delle Vigne -Napoli

Attimi rubati, scorci di vita cittadina, immagini di barche, pescatori, giochi di bambini, visioni notturne, suggestioni, emozioni, l’incanto di un territorio restituito alla sua città, ai suoi cittadini, questo e molto altro nella mostra “That’s Amore”. Antonio Conte, Ciro D’Alessio, Giovanni Manzo , tre artisti, tre visioni e tre modi di dipingere completamente differenti, tre sguardi posati sulle bellezze naturali e artificiali che Napoli, e il suo Lungomare Liberato, offrono alla vista di ciascuno di noi.

Il progetto è stato concepito come un percorso itinerante alla riscoperta dei luoghi magici e incantati che la città nasconde e che, con la nascita della ztl, sono ritornati al loro primo splendore

Un omaggio dunque, un vero e proprio atto d’amore che i tre artisti compiranno, una mostra dal titolo “That’s Amore”, in memoria della celebre canzone scritta dal paroliere Jack Brooks e dal compositore Harry Warren e portata al successo da Dean Martin nel lontano 1953. Una canzone nata come dichiarazione d’affetto per Napoli e le sue antiche tradizioni, la tarantella, la pizza, la pasta e fagioli.

ETRA - Valeria Polly Ferronetti - etra_arte@hotmail.it -
331 6029838
Facebook : E T R A - Valeria Polly Ferronetti - http://etra-valeriapollyferronetti.tumblr.com/
Laboratorio Artistico Maclis - Via S. Pasquale a Chiaia 10, Napoli - 081 7648116 -
info@maclis.it - www.maclis.it - Facebook : Maclis

evento : http://www.facebook.com/events/478948795507299/

sabato 1 giugno 2013

Fabrizio Vargiolu per la Tavor Art Mobil



Tavor Art Mobil nr.12

4 Maggio-  6 Settembre 2014:

Alfonso Siracusa (Segnalato dalla critica Tavor Art Mobil 012)
feat Itto, Fabrizio Vargiolu, Antonio Murgia e Filippè Eè


In automobile Claudia Aru
Tavor Art Mobil nr.12

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