venerdì 26 settembre 2014

T.A.M. Cagliari nr.33 # Santini Del Prete "Cavellini 1914 - 2014".


T.A.M. Cagliari nr.33 # Santini Del Prete "Cavellini 1914 - 2014".



AutonG.A.C.chi mobili

cavellinisantinidelprete

1914-2014

Celebrazione del centenario di Gugliemo Achille Cavellini

Genio dell’Autostoricizzazione

T.A.M. (Tavor Art Mobil) route n. 33

a cura di Mimmo Di Caterino e Barbara Ardau,

Cagliari, Capoterra.


giovedì 25 settembre 2014

Radio Tavor - G.Angelo Billia.


CAMUSSO

Vuoi vedere che la gallina quando starnazza dopo aver fatto l’uovo, lo fa per non farti capire com’è?
E’ irriverente, lo so, ma a questo ho pensato quando ho saputo delle “aperture” della Camusso sull’art. 18.
Cara mia, stai attenta, si dice che Squinzi nei suoi pranzi usi mettere cenere di sigaretta nel vino per disorientare gli invitati. 

Capisco. 
La cenere non c’entra, vero?

RENZI ALL’ONU

Assillo del giorno: 

Le immagini di uomini plaudenti in un emiciclo dell’ONU gremito saranno le stesse usate per Berlusconi? 
E gli applausi registrati anche?
I soliti infingardi insinuano che già allora erano relative a qualcos’altro.
Timidamente azzardo un suggerimento:

 per Renzi, ammesso che si riesca a mettere in ombra la bava dovuta ai complimenti dei portinai USA, qualche ripresa estrapolata da uno stadio in tripudio per un gol segnato dalla squadra di casa?


SQUINZI

Per l’ennesima volta: per salvarsi bisogna bruciare il Welfare, non possiamo più permettercelo.
Proprio come se fin’ora l’avesse pagato lui.

mercoledì 24 settembre 2014

Ardau - Di Caterino: No Muos.


No Muos
For Peace
For Health
For Earth
Il Muos è un potentissimo sistema satellitare che permette agli USA di gestire qualsiasi operazione militare in qualsiasi parte del mondo. Tre gigantesche antenne paraboliche istallate a Niscemi, al centro della Sicilia, in una splendida riserva naturale, ma non lontano dalle abitazioni – con grave danno per la natura, la salute delle persone (sottoposte a importante magnetismo), la vocazione culturale e turistica di questa isola ricca di storia al centro del Mediterraneo.
Il movimento di resistenza No Muos, lotta per la pace nel mondo, i diritti della Terra, la salute delle persone. In un momento in cui esplodono sempre nuovi focolai di guerra (Gaza, la Siria, l’Iraq, il Nord Africa) la Sicilia rifiuta di essere considerata come una piattaforma militare americana nel Mediterraneo. La Sicilia non vuole essere strumento di guerra, ma luogo di pace, di cultura, di solidarietà tra i popoli.
(Comitato NO MUOS di Enna, Sicilia, Italia)
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International Mail Art Call
NO MUOS
For Peace
For Health
For Earth
The Muos is a powerful satellite system that allows the United States to run any military operation anywhere in the world. It consists of three huge parabolic antennae installed in Niscemi, in the center of Sicily, in a beautiful natural reserve but not far from the village. It is a serious threat to the environment, to the health of the Sicilians due to the strong magnetism, to the cultural and touristic vocation of this island rich of history in the middle of the Mediterranean Sea.
The movement No Muos is fighting for the peace in the world, the rights of the Earth, the health of people. In a time when new outbreaks of war explode (Gaza, Syria, Iraq, North Africa) Sicily refuses to be considered as an American military platform in the Mediterranean and does not want to be an instrument of war, but a place of peace , culture, solidarity among peoples.
(NO MUOS Committee of Enna, Sicily, Italy)
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Convocatoria Internacional de Arte Correo
NO MUOS
For Peace
For Health
For Earth
El MUOS es un sistema de satélites de gran alcance que permite a los Estados Unidos de manejar cualquier operación militar en cualquier parte del mundo. Tres gigantescas antenas parabólicas instaladas en Niscemi, en el centro de Sicilia, en una hermosa reserva natural pero no lejos de los pueblos – con graves consecuencias para el ambiente, la salud de las personas, por el fuerte magnetismo, para la vocación cultural y turística de esta isla rica de historia en la región central del mar Mediterráneo.El Movimiento No Muos lucha por la paz en el mundo, los derechos de la tierra, la salud de las personas. En un momento en que nuevos focos de guerra surgen (Gaza, Siria, Irak, el norte de África) Sicilia se niega a ser vista como una plataforma para el ejército estadounidense en el Mediterráneo, no quiere ser un instrumento de guerra, sino un lugar de paz ,de cultura, de solidaridad entre los pueblos.(Comité NO MUOS de Enna, Sicilia, Italia)










MENO CINQUECENTOMILA di G Angelo Billia

MENO CINQUECENTOMILA di G Angelo Billia


Toh, hanno scoperto che oltre cinquecentomila artigiani non ci sono più.
 Fino a qui nulla di nuovo, si capisce, bastava fare un giro nel detto e soprattutto nel non detto degli organi di disinformazione di regime per saperlo, a volte bastava guardare sotto la voce “industriale suicida”. 
E sì, perché è comodo, visto che gli industriali veri, al pari dei loro rappresentanti nelle istituzioni non muoiono mai, trasformare l’illusione di tanti disgraziati, convinti di aver imboccato la strada dei “grandi”, in verità assoluta.
Siccome poi, ogni pretesto è buono, ecco che, al dato ISTAT s’accompagna l’immancabile commento "giornalistico" in stile renzista: non hanno saputo rinnovarsi! 
Normale. A volte, quando la Magistratura è stata “in vena” ha classificato il metodo come “speculazione sul caro estinto”, espressione che, più banalmente può essere definita “in mancanza di denti d’oro da rivendere, facciamoli rendere in quest’altro modo”.
Mi domando quando si capirà che la guerra è un delitto contro l’umanità, anche quella condotta semplicemente con la finanza, opportunamente supportata da un sistema di potere ad hoc. 
E poi, dov’è che ho letto che chi depreda i cadaveri dei caduti è passibile di fucilazione?


lunedì 22 settembre 2014

MUTI SE NE VA di G Angelo Billia

MUTI SE NE VA di G Angelo Billia

Non volevo entrarci, ma se parla di cultura Fassina…




Dunque, il Re della bacchetta se ne va dall’Opera di Roma. 

Contestualmente incomincia il diluvio delle recriminazioni: troppi vincoli; situazione ingestibile; vogliono farsi pagare se muovono ritmicamente la testa; vogliono l’indennità armi, in scena; ecc..
Muti è sicuramente un grande professionista e, come quasi sempre accade, il grande professionista, ( penso anche a quelli della Sanità, per esempio), è portato ad immaginare sé stesso al centro della scena. 

Di per sé la cosa avrebbe poco rilievo se non implicasse il disinteresse, per non dire l’aspettativa di totale sudditanza, verso coloro che comunque, in un modo o nell’altro, vuoi perché meno dotati, o meno fortunati, sono definibili semplicemente lavoratori dello spettacolo, della Sanità, ecc.
Questo vizietto dell’artista “arrivato”, spesso tollerato anche dai più critici, la dice lunga sulla sua totale omologazione al sistema di potere vigente.

 Si tratta di un’omologazione culturale che porta l’artista a ragionare come un capitano d’industria.
Come il capitano d’industria porge la mano che magnifica i suoi successi, dimenticando che sono sempre ottenuti a caro prezzo per i lavoratori che l’hanno costruito, e, esattamente come il suo omologo industriale, non sopporta l’”esigenza” dei sottoposti. 

La sostanza, nemmeno troppo recondita è: 
non m’infastidite con le vostre richieste, altrimenti me ne vado perché non mi meritate, c’è sempre qualcun altro che mi vuole.
Peccato, un vero peccato che, per un orchestrale, anche di grande talento, la stessa cosa non sia quasi mai possibile.
Lo so, si parla di gradi artisti e non si deve parlare di vil denaro. 

Ma ne voglio parlare lo stesso, per la semplice ragione che, nella mia grettezza equiparo un buon musicista ad un buon saldatore mentre paragono i “geni”, non sempre, ma spesso, al prodotto della “cultura” putrefatta, espressione diretta di una società in decomposizione iniettata dai teleschermi di regime.
Sono andato più di una volta su youtube a sentire l’esecuzione del Nabucco diretto da Muti e mi sono sempre chiesto se il merito maggiore spettava al maestro o alla “truppa”.

 E’ così, un “anticulturale” come me propende sempre per la “truppa”.
Che dipenda dal fatto che per strada, senza pretese e soprattutto senza atteggiamenti principeschi ho visto fior di artisti in grado di far impallidire il gota della cultura ufficiale?

 O forse perché la cultura ufficiale ha cercato di propinarmi capolavori, ma anche e soprattutto autori (artisti) che, dal mio modestissimo punto di vista facevano semplicemente cagare?
Per favore, prima di ricoprirmi di contumelie per la mia inarrivabile dabbenaggine, rispondete alla domanda se, almeno in questo caso, ha svolto un ruolo anche questa nota: $.
Se poi non basta pensiamo al vecchio adagio “non sputare nel piatto in cui si mangia”, e poi vediamo cos’è accaduto tempo fa alla Scala quando, all’arrivo di Re Giorgio, Re Muti, offeso, non ha eseguito l’inno di Mameli.
Si dirà che protestava contro la scarsità degli stanziamenti, ma, vi domando, anche quelli per Pompei? Dimenticavo, Pompei è stata costruita da artisti ormai morti e sepolti, robaccia.



"L'articolo 18? Non si tocca" di Delfo Cantoni.

"L'articolo 18? Non si tocca" di Delfo Cantoni.





Ci sono tre fasi della lotta.

Prima fase:

Il lavoratore è solo davanti al padrone e vende a condizioni che non stabilisce lui la sua forza lavoro.
Questa condizione prepara ogni ricatto e collusione.
Il lavoratore se è solo, per forza tratta al ribasso lavora sempre per meno degli altri.

Seconda fase: 

Il padrone capitalista, ha davanti tutti i lavoratori per uno stesso lavoro, la stessa paga, per questo lui come in un esercito vuole la gerarchia: qualifiche, categorie.
Il compito padronale è quello sporco, di dividere gli uguali, coloro che solo assieme strappano i diritti lottando ed ottenendo il contratto di lavoro.

Terza fase:

Il padrone, i padroni le società per azioni giganti multinazionali, la stessa FIAT oggi, si trovano tutti i lavoratori uniti e rappresentati dai sindacati, lo scontro riguarda tutte le classi e lo stato.
Dobbiamo trovare la forza di ricacciare indietro il padronato, chi lo rappresenta questi cosiddetti liberali di sinistra che vogliono si lo stato, lo stato europeo nascente, si vedra…! 
Ma la classe lavoratrice i suoi interessi generali già toccati dalla pessima riforma Fornero, che prevede la comparizione al cospetto di un giudice del lavoro che stabilisca il si o il no del reintegro, ha già ferito a morte la classe lavoratrice nei suoi diritti.
Deve continuare la lotta che porto al Circo Massimo più gente degli stessi Pink Floyd.

L’articolo 18 non si tocca.

Il gange di disoccupati che lo stolto Renzi e la sua arroganza da ignorante, prepara prima delle lacrime della disfatta chiama alla mobilitazione generale alla lotta di tutti e tutte.
Nel cosiddetto mondo dorato della cultura, ci si muove apparentemente senza ideologie e non mai vero, le ideologie sono ben materiali e radicate, in questo mondo trasversale che l’ideologia libero scambista afferma, non ci sono diritti per il lavoro, loro credono nel bene supremo della pace contro i nazionalismi, ed allo stato tolgono tutti gli strumenti per regolare il mercato.

Questi imperialisti in erba, cercano uno stato a misura delle necessità tedesche alimentate dal credito e vogliono paesi debitori senza possibilità di progresso civile ed economico.
Un impasse; la colpa in una fase che è durata venti anni dipende dai cosiddetti liberali di sinistra di cui Matteo Renzi è l’erede più stupido.
Ieri avevano i complessi di colpa, dovevano essere accettati nei salotti della finanza, il proletariato italiano paga questa colpa di una classe politica venduta, una borghesia non produttiva che da redditi da lavoro, non investe.
Ci giochiamo capra e cavoli, meglio un PD rotto ed autocritico che il renzismo.
Dovrete spiegare che la fase della foglia di fico, se è vero questo è terminata, inpresentabile.Berlusconi un malfattore.

Renzi? 

Un cretino, farebbe meglio a curare suo padre e quello che il suo agire massonico gli ha procurato, cioè un indagine della magistratura.
Anche io ho un amico massone che piastrella case palazzi, artista ma è briccone di piccolo cabotaggio, lasciate correre.


domenica 21 settembre 2014

Museo a Cielo Aperto di Camo (Cn): Il nodo dell'Altro sistema dell'arte 2.0

"Ogni artista è un nodo del sistema Camo (CN), che non è solo un museo a cielo aperto su Camo, ma che attraverso una visione di rete, diventa un museo a cielo aperto di un sistema che si localizza e delocalizza in ogni dove all'occorrenza, è l'essenza eterea del 2.0 che si dissolve e rappresenta come cantiere in movimento, talvolta all'insaputa dello stesso artista e dei suoi nodi di rete".