martedì 31 marzo 2015

T.A.M. Cagliari nr.44 # Francesca Strino: La nascita del mondo.



Francesca Strino: Artista? Maestri, per piacere, chiamatemi pittrice.

Partiamo dalla tua pittura, qualche tempo fa, mi raccontavi una cosa interessante che conservo nella memoria, ragionavi su come l'industria degli articoli per Belle Arti, in qualche modo con le sue logiche di consumo pratico nel territorio, stesse dettando la linea al mestiere del pittore, mi raccontavi dell'impossibilità e della difficoltà di reperire materiali di lavoro legati alla tradizione pittorica della nostra terra, strumenti che non precludono ma al limite arricchiscono la dialettica di senso dei linguaggi dell'arte contemporanea, quanto soffri tutto questo?
Quanto ti pesa il dovere combattere per conservare un linguaggio e un punto di vista sul mestiere del fare pittura, che costituisce sempre e comunque un riferimento comune?

La situazione è tale da preoccuparmi seriamente.
Una lenta, continua, inesorabile sostituzione nel corso di un decennio che, minaccia un futuro verosimile dove la pittura, la madre,verrà privata di "mezzi poetici" quali pennelli, tele, telai, cornici, tavolozze, cavalletti, colori!
Le case di produzione di articoli per Belle Arti (tutte), hanno aderito alle logiche di mercato dove la quantità va a discapito della qualità e la ricerca muore sul bassocosto.
Abbiamo rivenditori pieni zeppi di "accessori" (pennelli in lattice, telai spessi per abolire cornici, tinture pure sostituite con imitazioni, tinte perlate, dorate,fluorescenti e marmorizzate,  acquaragia senza "odore, cavalletti doublefac, lapis di acciaio, tele preparate con colle sintetiche ecc..) e pochissimi "attrezzi.
Mi pesa molto, in verità mi dispero e ti ringrazio per questo appello che rigiro ai colleghi con una domanda :
"cosa vi serve più di un buon pennello, un colore madre, una tela profumata?"
Vedi Mimmo , il problema siamo noi che non ci uniamo e pretendiamo.
Ci siamo formati insieme all'Accademia di Belle Arti di Napoli, tu all'Accademia in qualche modo hai resistito, nel senso che hai proseguito e sviluppato una linea di ricerca pittorica in coraggiosa, controtendenza in relazione all'idea di professionalizzazione e di alta formazione artistica che passa per le scuole di pittura delle Accademie di Belle Arti, che da qualche tempo, piuttosto che ragionare su una reale relazione tra i linguaggi della pittura e il territorio con il quale si rapportano, sembrano essere fondate su una rincorsa alla cieca e astratta di quello che il mercato privato delle case d'aste impone al pubblico.
Dove hai trovato la forza per resistere a questo?
Si, anni di sperimentazione libera, giochi dell'anima che riguardano un età, un luogo, amici.
Sai che mi sono formata come scultrice, ho lavorato ed esposto come installatrice, come "artista", oggi sono solo una pittrice e non ho paura del vuoto.
Ho protetto  dall'opinione brutale e classista dei maestri che (tranne in pochi casi) imponevano il loro gusto ed il loro cognome oscurando i nostri, ho protetto la pittura.
Tornavo a casa dopo un intera giornata di laboratorio e incominciavo a studiare, di notte c'era la pittura.
Non è stato possibile fare altrimenti, ho provato ad inserire secondo il mio "grande piano" le tre cose ma senza successo di opinione all interno dell'accademia, anzi!.
Ho salutato l'accademia con un lavoro dal titolo "natura morta" (un pollo vero, truccato e vestito da ballerina.  Un grande successo) ed una tesi di laurea in anatomia sul ritratto con un lavoro che di lì a poco conquisterà tutta la mia immaginazione, le mie domande, le mie ricerche fino ad oggi.
La forza, in me , ad ogni passo sbagliato, ad ogni sentimento non rispettato c'è stata una reazione anche fisica che mi ha impedito di perseverare nell'errore del falso.
il coraggio nella famiglia dove inserisco tanti amici.
Oggi insegno questo ai ragazzi che troppo spesso scappano dall'accademia cercando un luogo dove poter dire liberamente.

Siamo collocati all'interno di un sistema di valori macroeconomici imposti, che sembrano etichettare la buona pittura figurativa, ancorata alla tradizione, in maniera anche un poco sprezzante, come "artigianale" o addirittura "commerciale", quasi come se non fosse un anima commerciale quella che muove la didattica e certe ricerche dei Maestri e degli allievi nelle Accademie d'arte o nelle gallerie private d'arte contemporanea, a te che hai un rapporto diretto, tra il tuo linguaggio pittorico e i tuoi interlocutori (anche commerciali) questa ipocrisia di fondo, quanto ti disturba?
A me tantissimo, sono figlio di un pittore "commerciale" che vendeva i suoi quadri e con i quali faceva girare economia reale a cui un mercante milanese pagava con dei lavori di "maestri" come Schifano, Angeli o anche Warhol, che era impossibilitato a vendere sotto prezzo nella sua galleria e a dirtela tutta, oggi lo scenario è peggiorato molto, possibile che gli artisti oggi siano realmente così impossibilitati a prendere con il proprio linguaggio una posizione netta come tu hai fatto?

Caro Mimmo, questi sono solo corsi e ricorsi della storia dell'arte, 15 anni fa ho puntato sul figurativo in un tempo dove nessuna forma poteva partorire parvenze fisiche reali, prima di me lo ha fatto mio padre (e le nostre storie si riuniscono empaticamente) il Maestro Gianni Strino, patrimonio nazionale, Artista italiano.
I miei stessi docenti di Accademia sono stati suoi maestri al Liceo artistico e così ci hanno accompagnato in un passaggio generazionale.
L'ostilità che ho vissuto nell ambiente culturale Napoletano è stata poca cosa rispetto a quello che nei pieni anni della transavanguardia ha schivato mio padre, ma per fortuna(Napoli è grande per questo ) c'è sempre possibilità di aprire un varco personale, alternativo tra le dighe, come fa l'acqua, si come l'acqua che non può essere costretta senza la sua volontà. Concludo questo discorso "assai" complesso, soffermandomi sull'autenticità, sulla storia, sulla dignità, si, la dignità della retribuzione di un lavoro, malgrado" molti "detentori di potere economico quindi culturale che decidono "chi si e chi no", che a tavolino formano involucri contenenti camorra tipo Schifano\pittura, Saviano\letteratura, Allevi\musica ecc..
Oliva che dovrebbe essere arrestato solo perchè è brutto, e a mio avviso può bastare.
 C'è stata, c'è e ci sarà l'opinione pubblica, questa é.
Abbiamo troppa informazione per far finta di non sapere, oggi il futuro è della consapevolezza attiva, la mia goccia  risiede nell' enorme piacere di fare quel che faccio.

venerdì 27 marzo 2015

T.A.M. Cagliari nr. 43 # Antonio Conte "Frammento d'elenco telefonico".


     

T.A.M. Cagliari nr. 42 # Diez "Sulcis 2.0"


domenica 22 marzo 2015

T.A.M. Cagliari a Caltagirone (CT).


MAN SOURCING - SPAZIO CONTEMPORANEO INDIPENDENTE.
21 Marzo ore 19.
Via Acquanuova 44, Caltagirone.





1) Preleva il lavoro.




2) Firmalo e autentificalo con la tua visione.


3) Fotografa il lavoro con te e condividi l'operazione via social network con gli autori del processo linguistico.
4) Benvenuto nel mondo della condivisione e della ricerca dell'arte contemporanea.




venerdì 20 marzo 2015

T.A.M. Cagliari nr.41 # Daniele Denaro.


T.A.M. Cagliari nr.41 # Daniele Denaro.


"Il titolo del lavoro è "toys", fa parte del mio lavoro tra sex e web, sono immagini che ho fotografato dalle chat di ----------, non so se sai cosa è,  ti mando alcune immagini, ovviamente ancora è una bozza, gli interventi sono grossolani.
Quelle "mancanze" colorate dei falli che diventano solo giochi via web, in cui ci si da in pasto senza troppe riflessioni a possibili sconosciuti spettatori, mostrandosi come "registi porno" di se stessi. 
Nella pratica, mi sono collegato al sito ----------- e ho sistemato la macchina fotografica, le webcam degli altri iscritti si avviano a random e ti mostrano i loro corpi, ho iniziato a scattare e a salvare questi still da video.
Il concetto è questo: oggi con l'utilizzo di questo nuovo mezzo (internet) ci si da in pasto agli altri senza alcun pudore. 
Prima ci si chiudeva in bagno, ora invece si chiude la porta e si accende il web. 
Tutti possono guardarti mentre compi un gesto come la masturbazione, e non ti curi neanche che la tua immagine possa essere presa da sconosciuti e utilizzata da questi in molte maniere".
        Daniele Denaro




mercoledì 18 marzo 2015

T.A.M. Cagliari: il 21 Marzo a Caltagirone.


MAN SOURCING - SPAZIO CONTEMPORANEO INDIPENDENTE.
21 Marzo ore 19.
Via Acquanuova 44, Caltagirone.

1) Preleva il lavoro.
2) Firmalo e autentificalo con la tua visione.
3) Fotografa il lavoro con te e condividi l'operazione via social network con gli autori del processo linguistico.
4) Benvenuto nel mondo della condivisione e della ricerca dell'arte contemporanea.

domenica 8 marzo 2015

Donna non è la parte peggiore dell'uomo che ti emancipa di G Angelo Billia.


"Donna non è la parte peggiore dell'uomo che ti emancipa" di G Angelo Billia.


QUOTE ROSA -sul serio-


Care donne,
Appartengo al genere maschile e potenzialmente, quindi, al genere che ha contribuito a tenervi storicamente in una dimensione di subordinazione.
Non so se avete inteso, ma questo è uno dei tanti giochi delle classi dirigenti succedutesi nella storia, per eliminare in un sol colpo la metà, più o meno esatta, dei subordinati suscettibili di mettere in discussione il loro potere. 
E’ più facile ingannare una parte del 50%, tanto più che l’ingannato diventa a sua volta garanzia di controllo per l’altra metà.
Sono consapevole di ciò da sempre e spero proprio di non essermi mai prestato a questo inganno, anche se so che le abitudini negative sono più difficili da perdere di quelle positive.
Nella vita ho avuto la fortuna di conoscere donne di gran lunga migliori di me, sia in campo politico, che lavorativo e famigliare. 
Molte altre, con le stesse caratteristiche, le ho conosciute attraverso la nostra storia.
Penso ancora, dopo decenni, alla madre vietcong che per non mettere a repentaglio la vita dell’intera pattuglia, pone una mano sulla bocca del figlio che piange, salvo accorgersi, cessato il pericolo, d’averlo soffocato.
 
Lo so, si dirà che migliaia di bambini sono morti straziati dalle armi degli americani e dei loro collaborazionisti in quei giorni, ma per me quella madre è l’emblema delle atrocità che le donne hanno subito e continuano a subire in un mondo ferocemente ingiusto, nel quale le necessità dei potenti non vengono meno di fronte ad alcuna abiezione.
Oggi, secondo tradizione ho acquistato quattro rametti di mimosa per le donne della mia vita. Uno l’ho posto sulla foto di mia moglie, uno l’ho consegnato a mia cognata, sua sorella, uno lo darò questa sera a mia figlia e uno alla mia nipotina di sei anni. 
Vuole essere un semplice riconoscimento dell’influenza positiva che ognuna di loro ha avuto e ha su di me.
Poi ho ascoltato interviste, sulla “festa”, alla Boldrini, a un prete e a non so chi altro perché ho ancora la vista annebbiata dalla rabbia.
Per favore, sappiate che se la vita fosse un concorso come vogliono farla apparire, voi lo vincereste sempre, ma la vita non è un concorso, chi vince si sa già e voi, come quelli come me, non siete fra i vincitori designati.
Non cedete alla lusinga delle cosiddette quote rosa, si tratta di uno strumento destinato a ghettizzarvi ulteriormente, a delegare qualcuna di voi a far credere che contate, quando in realtà queste rappresentanze vengono scelte col criterio delle olgettine (quando va bene). 
Se non mi credete rispondete al quesito se vi sentite rappresentate, in quanto donne, dalla componente rosa del governo.
La vostra liberazione è la liberazione del genere umano, e nessuno ve la regalerà.
Come dicevo da ragazzo ad un’amica che imprecava d’abitudine: “non è prendendo la parte negativa dei maschi che diventi emancipata”. E, aggiungo oggi: “anche accettando una quota del desco del potere, egli non cambia la sua natura e rimane il tuo oppressore”.
Buona lotta.




MOGHERINI
Se la guardi non l’ascolti,
Se la guardi e l’ascolti, non la senti,
Se la guardi, l’ascolti e non la senti non pensare d’esser sordo, è scattato il salvavita cerebrale.





BOSCHI
Stormir di fronde, richiamo ancestrale all’uomo che fu, ancora di salvezza per il pianeta asfissiato, anelito di speranza per il futuro.
Neanche per sogno.
Trattasi di prodotto del vivaio cerebrolesi. Sì, proprio quello nel quale il maggiordomo “N” (e non c’entra proprio niente con Napoleone), pescava avidamente l’intellighenzia governativa.










ALLARME SANITARIO A ROMA

Casi di peste bubbonica fra gli addetti alle pulizie di P.za S. Giovanni.
L’indagine subito concentrata su un groviglio scoperto dietro i bidoni della spazzatura, composto da un leghista cornuto teneramente avvinghiato ad un nerboruto di Casa Pound, ha permesso di risalire all’agente infettivo.

 Sembra si tratti di una pulce, già responsabile delle epidemie medioevali europee.
Gli studiosi, dopo aver esperito le ricerche del caso, confermano che le pulci sono particolarmente attive nelle fogne e negli ambienti privi totalmente di cultura.
Da indiscrezioni si apprende che in Italia la presenza della pulce è endemica in alcuni settori.

 Si teme un’accelerazione dei contagi a causa della “buona scuola”.



“E’ STATA UN’ESPERIENZA TOCCANTE”
(Berlusconi a proposito del volontariato imposto dalla Magistratura)
Ma no, anche lì!? 

E’ pur vero che la vecchietta di 98 anni con l’Alzheimer è più intelligente delle olgettine, ma insomma…


sabato 7 marzo 2015

Salvini e Meloni: tutto va bene contro il fantasma della rivolta sociale di Oreste Scalzone.

"Salvini e Meloni: tutto va bene contro il fantasma della rivolta sociale" di Oreste Scalzone.







PER INTANTO :
C'è una specificità dell'oggi. 

Salvini, la Meloni, sono le maschere orride di qualcosa che non è 'rottame del passato', e dunque «contraddizione arretrata». 
Sono i ''carissimi oppositori'' del regime sociale che informa l'intera vita di relazione, dell'utilitarismo reale arrivato a dar luogo a scenari distopici che fanno pensare all'agonìa della specie.
Sembra di poter dire che sono una sorta di ''piano B'', di soluzione di riserva, verso la quale 'dalle regìe' (nel 'caso-Italia' di oggi, in primis quella della governalità ''renziana'') si sospingono quanti fra gli umani sono 'spremuti/buttati', schiacciati, asfissiati dalla corsa assurda dei delirî, delle addiction all'accumulazione, al denaro/comando, nelle diverse figure, tra costanti e variabili, ''teoremi'' e corollarì'', delle logiche tecno-economico-politiche, della triade capitalismo-Stato- «società civile» incessantemente 'cyborgizzata' e cyborgizzantesi.
Un riscontro evidente (sfrontato, visibile ad occhio nudo) è dato dai dispositivi di produzione di soggettività a mezzo di Spettacolo : non c'è chi non possa vedere la volata che ogni giorno gli Opinion-makers del panorama mass-mediatico tirano a questi personaggi. 
Altrove hanno investito, anche leccando-il-culo-dei- ''Paperoni'' petrodollarosi wahabiti, su processi ad effetto teratogeno, di cui i loro, obiettivamente, colleghi in 'statismo' dello «Stato islamico» sono al momento l'esito più spettacolare. 

Qui, una majeusi infame lavora a produrre una mutazione di settori quanto più larghi possibile di proletariato, in teppa reclamante Law and Order, scatenata contro gli ancor più poveri, lanciata dietro offe di cospirazionismo ipnotizzato da diversivi, e contro migranti, fuggiaschi, 'miserabili del mondo e di sotto-casa.
Tutto va bene contro il fantasma, foss'anche il più remoto e attenuato, dello spettro della rivolta sociale contro i fondamenti, le radici, i rapporti costitutivi dell'ordine sociale e del suo correre assurdo. → (Continua domani)









Mi dispiace, scrivo di getto, cosa che di solito evito, per scrupolo di rigore nell'espressione. 
Ma non si può sempre essere bloccati dallo scrupolo di rigore, diciamo, teorico o di responsabilità rispetto ai più giovani.
C'è in corso sul secondo canale la Trasmissione Virus. 
Ecco : SALVINI e il conduttore PORRO che subdolamente lo sobilla, mi danno un colpo di sangue agli occhi, furore e voglia di andar lì e sfasciare tutto.
Dopo anni e anni passati da me e, francamente, troppo pochi altri, ad avere il torcibudello e voglia di strapparsi i capelli rispetto al ''razzismo morale'' dei girotondisti varî, all'effetto di diversione e di appannamento di ogni possibilità di critica radicale, di azione collettiva indipendente, di rivolta contro, non già degli epifenomeni, delle ''parti per il tutto'', delle ''deviazioni'' che invece sono regola (insomma, 'l'albero che nasconde la foresta', i "politically correct" come distruzione pratica di ogni capacità di "pensare il mondo dal punto di vista della sua radicale trasformabilità", che ti fanno pensare ad ogni dieci parole "But it'scapitalism, Darling!", ma è la logica dell'economia, è lo Stato, sono le regole, le forme sistemiche, la legalità & tutto quel che segue che spiegano quello che attribuite a questo e quell, al più, corollario...), pur continuando a pensare queste cose, trovo che c'è nelle cose e nell'aria uno strappo, un qualcosa di fosco, inquietante in corso.
Sentire come Salvini, sobillato dal conduttore col suo sorriso infame, arriva a parlare dello "jus soli", dei bambini Rom, 'extracomunitarî' &tcetera, fa pensare che vale la pena di mettere a rischio tutto, quello che resta della propria vita, pur di fermare questo orrore peraltro déjà vu!
Certo, non mi viene in mente che, "essendoci Annibale alle porte", valga la pena di intrupparsi in blocchi e fronti del "meno peggio". 
Perché "meno peggio", sul piano istituzionale, della società "civilizzata", non c'è. 
La stessa autodecretata intellighentzsija levigata, "bo-bo", dimolto eccelsa, che è ancora maggioritaria nei mass-media 'main stream', sta abiettamente costruendo l'effetto-Salvini. 
Addirittura, spariti Grillo e Bergoglio (che certo, l'uno e l'altro non sono "la mia tazza di the"...) a favore di un'orgia di Salvini, Meloni &tcetera. 
Che siano coglioni, miopi, "troppo furbi" che fanno gli apprendisti stregoni, non mi consola. 
Già non mi appartiene quella che, con espressione che perfettamente rende l'idea, in tedesco si chiama "Schaden-freunde" (e pazienza se sbaglio le majuscole e altro): che vuol dire "gioia della malignità", espressione più forte che quella di "giubilazione del negativo", e che designa il fiele delle "passioni tristi", risentimento, rancore, fino all'autodistruzione eventuale...
 Inoltre, so bene che prima che eventualmente dovessero arrivare a pagare loro, questi "professionisti del benpensantismo dorato", figurarsi quanto avrebbero già pisciato sangue i proletari, uomini, donne....
Dico solo che siamo arrivati alla costruzione sistematica, subdola e sfrontata assieme, di un personaggio che non esito a definire (e mi rincresce se il termine è stato usurato, inflazionato da riti pluridecennali), un calco grottesco sinistro di 'principî attivi'' già visti.
 Salvini oggi, e il suo aeropago, sono una banda di cripto-nazistoidi nelle cui braccia la società politica spinge genti che si industria a ridurre a teppa, servo/padronale e maramalda. 
Se "la storia si ripete, prima come tragedia, poi come farsa", questo non vuol dire che la farsa non possa unire al grottesco il sinistro, rimbalzando in basso...
Quando si parla in quei termini di bambini, questo è cartina di tornasole che inequivocabilmente evidenzia il misto orrendo di essenzialismo e colpevolismo che è inequivocabilmente nazista e capace di tutto, di tutto il peggio.
Quantomeno, se non......
(Per ora, così. Ci torneremo. Non rileggo, senno'... Sarà mal spiegato e non contestualizzato, ma è pensato e sentito. Chiudo occhî e orecchie ''interne'', e clicco). Salut !, os





mercoledì 4 marzo 2015

"Tanto per farmi qualche nemico" di G Angelo Billia.

"Tanto per farmi qualche nemico" di G Angelo Billia.

Tanto per farmi qualche nemico:
Sono cresciuto con l’idea che la linea di demarcazione fra uomini e “caporali”, cioè fra intellettualmente onesti e disonesti fosse costituita dalla capacità di rimettersi in discussione. 

Non parlo della cenere cosparsa sul capo di penitenti contriti, quanto piuttosto del buon uso che può essere fatto dei propri stessi errori, per migliorarsi.
Noto, ad esempio, un relativamente recente silenzio tombale dei sostenitori della marcia “liberatrice” delle bande contrapposte al regime di Assad, in Siria, e quello di chi, al contrario, identificava in Assad il paladino della “libertà” siriana.
Allora, per queste due categorie di “pensatori”, i ribelli, non ancora denominati ISIS, ma già caratterizzati come il prodotto di un’operazione imperialista per la ridefinizione degli equilibri strategici nell’area, erano “rivoluzionari”, così com’era considerato Assad, per chi immaginava “progressista”, se non altro, la convergenza d’interessi Russia-Siria.
Se si guarda agli avvenimenti politici interni ed internazionali e poi si osserva la platea degli schierati, se ne trae la visione di mani plaudenti che improvvisamente spariscono, salvo riapparire per applaudire una nuova cantonata, con un movimento avanti indietro senza soluzione di continuità.

 Si definiscono marxisti, comunisti, libertari, ecc. e hanno come collante comune un adesivo che li porta ad incollarsi ogni qual volta gli sembra di vedere soggettivamente l’”alba”, in veste di persone o movimenti. 
Ogni volta che la venerazione dovrebbe lasciare il posto ad una riflessione, cioè nel momento in cui ciò che applaudivano trionfa alla luce essenziale dei fatti, non un ripensamento, un’analisi critica autocritica utile almeno per il futuro, no, semplicemente il silenzio.
Ingenuità, opportunismo, sindrome del bimbo colto in fallo? 

Non si sa, ma certo c’è di che pensare.


domenica 1 marzo 2015

Salvini e Renzi non indossano felpe FIOM! di Delfo Cantoni.


Salvini e Renzi non indossano felpe FIOM! di Delfo Cantoni.




Come i fascisti i nuovi squadristi prezzolati della lega hanno i loro padroni.
Per questi padroni aboliscono la natura progressiva della tassazione, indebolendo le casse dello stato e facendo il torto a tutti di non far pagare i ricchi e ricchissimi.
Il loro liberismo: lo stato minimo ed al posto dell’odiata forza pubblica ronde padane e fasciste, per intimidire, ecco la vecchia ricetta di Farinacci e Balbo, lo squadrismo.
Ecco chi sono i mandanti di questi signori, ricchi possidenti, industriali di quel nord, che sfrutta il lavoro non fa che evadere e cerca di contrapporre gli ultimi.
Menano le mani pronti a lutti ed a piazze in sommossa, squadristicamente con Iannone, casa Pound gente che usa le lame, e ti aggredisce quando sei solo e loro sono una decina.
Il fascismo di cui è reato l’apologia, tanto da determinare quadro istituzionale e carta costituzionale si ripresenta oltre il duemila.
La Lega il peggio del turpiloquio fa riabilitare Cossiga che sapeva minacciarli a dovere e viste le ruberie e i diamanti le lauree comprate, Cossiga era un docile.
Kissinger, sardo amico dei servizi, pazzo, ma aveva ragione sulla LEGA.
Il più vecchio partito che siede in parlamento è la LEGA, sempre presi per sbruffoni debutteranno con violenza se non creiamo ad ogni loro passo un argine cari compagni.
Alleati di Berlusconi capaci con la legge Biagi di precarizzare tutto.
La lega è una cosa vecchia.
Una sola aliquota per convincere a pagare coloro che spalleggiano di più.
Quei padroncini di un nord dove venti o forse trent’anni fa, ormai al benessere si univa l’incultura e la degenerazione di un gretto economicismo, che disgusta chiamare comunismo padano.
Nome che si è dato Salvini, tanto per ricordare il Mussolini che è stato socialista massimalista.
Tutte queste felpe, nessuna è della FIOM.
Ma sempre nel bacino del popolo guardano, per portare la mistica della nazione loro adoratori delle acque del po, razzisti contro gli stessi meridionali, ineggiano alla mistica della nazione, contro l’Europa, ma sono su cose grandi tornati indietro.
La seccessione? 
Torneranno indietro anche sull’Europa.
A chi vuole il socialismo danno il nazionalismo che ne è la negazione, all’internazionalismo dei popoli, oppongono una visione corporativa intimamente gerarchica e violenta.
Sempre al carro del populismo, si dicono di popolo e sono stati alleati di un miliardario corrotto.
Ma è dalla Francia che la reazione dal basso si è scritto, di ceti popolati e coltivatori, e perfino ex appartenenti alla classe operaia, prepara con la signora Le Pen a sdoganare un prodotto cara signora che è made in Italy cioè il fascismo stesso di vent’anni della nostra storia.
Ricomprato e rivenduto nel mercato delle cose vecchie delle ideologie colpevoli, assieme a questo liberalismo liberismo ottocentesco che elimina il diritto al lavoro al welfare, rendendo la vita precaria, abbattendo diritti conquistati e conclamati, facendo sciocchi favori al padronato per piacere ai poteri forti, e questo è Matteo Renzi l’altro Matteo, quello che invece di farti prendere a bottigliate da Iannone, fa caricare studenti e lavoratori dalla forza pubblica.
Abbiamo tutto da opporre a queste persone, con le dovute differenze di forze.