giovedì 21 gennaio 2016

"LA RIPRESA DI RENZI" di G Angelo Billia


LA RIPRESA DI RENZI



Il petrolio scende (ma non per noi), certo risente anche degli effetti di guerre commerciali fra vecchi e nuovi produttori, ma il motivo di fondo è l’approfondimento ulteriore della crisi economica internazionale. 
La legge della domanda e dell’offerta dice che se un prodotto scende di prezzo, è perché continua a scendere la domanda.
La borsa traballa in preda ad una psicosi, così la definiscono i media, omettendo di dire che certamente qualcuno ne tira i fili, precisamente quelli che usciranno dalla bufera più ricchi di prima, i pochi, ma buoni, padroni neanche troppo occulti, del mondo.
L’Europa si scompone ripristinando le frontiere a scacchiera, ufficialmente a causa dei profughi e delle sue contraddizioni interne. 
L’effetto “collaterale” affatto sgradito agli indirizzi strategici dei Padroni di sempre, gli Stati Uniti, è quello di un evidente scollamento dell’unanimità ostentata dai circoli dirigenti europei.
In siffatta situazione le riottosità all’accettazione acritica delle scelte americane, determinata dagli interessi di bottega di molte cancellerie europee, Germania in testa, sono in rapida evaporazione. 
Un esempio per tutti: 
Oggi 21 gennaio, a Parigi è in corso una riunione definita di coordinamento fra coloro che combattono l’ISIS.
L’assenza della Russia conferma che nella realtà si stanno riunendo i guerrieri della NATO e si può scommettere che le scelte strategiche, al di là di ciò che verrà ufficialmente detto, riguarderanno innanzitutto il contenimento del nemico russo.
Intanto nell’Italia dell’operetta di regime, mentre i gerarchetti continuano ad incamerare l’”oro della patria”, spergiurando sulla propria onestà, si provvede ad affidare all’esercito, (il 112 dei CC numero unico), ogni scelta operativa in materia di ordine pubblico e di pubblica incolumità.
E’ ovvio che, mentre si scaldano i motori anche nelle basi italiane della NATO, in una situazione in cui diventa sempre più difficile persino classificare i lavoratori, costretti come sono a combattere ogni giorno, molto spesso semplicemente per la propria sopravvivenza fisica, la lungimiranza del regime metta le mani avanti per evitare ogni futuro pericolo.
Ad ogni buon conto, ecco che la tv richiama le avanguardie psicologiche con l’incarico di preparare il volgo a ciò che verrà: il debito pubblico è troppo alto, il problema può essere risolto ipotecando le case degli italiani; viviamo al di sopra delle “nostre” possibilità, prima si capisce e meglio è; bisogna accantonare ogni tabù sulla strada del risanamento; ecc.
Si preparano tempi di ulteriori lacrime e sangue, mi domando quanti sono convinti che anche le tradizioni più consolidate possano saltare.
Non sarebbe male se questa volta le lacrime e il sangue fossero della borghesia e dei suoi cani da guardia.

 G Angelo Billia

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