2014
Tavor Art Mobil nr.11
5 Gennaio – 3 Maggio 2014:
Movimento Oscurantista (Vincitori del premio della critica
Tavor Art Mobil 012) feat
Accademia Nomade (Geremia Renzi, Andrea P-Ars Roccioletti e Lucia Rosarno), Luciano Gerolamo Gerini e le donne che
possono arrivare al cielo (Lidia Barrientos, Paola Bentivegna, Nerina
Benuzzi, Emilia Borghi, Franca Bozzetti, Jessica Braidic, Bruna Brembilla, Anna
Camana, Renata Cesina Russo, Dana Ciucea,
Maria Costa, Cristina Del Prete, Diana De Marchi, Monia Di Santo, Elena
Giberti, Xiaolin Hu, Yang Xiuyun,
Wang Hong, Shen Yunmei, Silvia Kalina, Manuela Lanfranchi, Maria Teresa Magenes, Sarita Mes, Gemma
Montoya, Hasnaa Morad, Marzia
Oggiano, Flaviana Orlandi, Nathaly Palominos, Antonella Prota Giurleo, Brigitte
Salah, Anna Saponaro, Tiziana Scalco, Dana Sikorska, Markela Tafa).
In automobile Quilo
Proposta di Antonella
Prota Giurleo, artista e curatrice milanese
Mimmo Di Caterino e Barbara Ardau hanno proposto ad artiste ed artisti di
partecipare al progetto artistico Tavor Art Mobil, progetto che prende vita,
come scrive Giulia Palomba nel testo che accompagna l’invito, dalle idee di arte, di solidarietà e di
ospitalità.
Il progetto prevede che artiste ed artisti inviino
a Mimmo Di Caterino l’opera che reputano più opportuna; il materiale sarà
esposto in un’automobile e sarà realizzato un video che, pubblicato su you
tube, permetterà anche a non addetti e non addette ai lavori di relazionarsi con
le diverse opere per comprenderne
il senso.
La catenella realizzata all’uncinetto da diverse
donne vuole significare la possibilità, attraverso le relazioni, di permettere
alle idee la libertà di uscire da spazi limitati o ristretti collegandosi al
resto del mondo.
Il lavoro all’uncinetto è considerato minore
persino rispetto al lavoro a maglia ( “Vai a casa a fare la calzetta” era frase
che, anni fa, si sentiva dire da certi uomini alle donne che si sperimentavano
in attività considerate inconsuete per il genere femminile); l’uso di una
competenza femminile per un lavoro artistico vuole restituire dignità alla
qualità di un saper fare di donne.
I materiali utilizzati, un filo di lana ed uno di
cotone ( materiali diversi anche nel colore che alludono alle diversità tra
individue) che si intrecciano e compensano le eventuali rotture dell’uno o
dell’altro, rimandano simbolicamente alla forza delle relazioni tra donne che,
a partire da un desiderio comune ad almeno due, elaborano ed operano per dare
concretezza alla realizzazione del desiderio.
La catenella, svolta dal gomitolo che la
raccoglie, entra ed esce dall’abitacolo dell’auto , si muove nello spazio in
relazione con lo spazio stesso e con chi vorrà modificarne il percorso interno
ed esterno.
Se più donne si mettono insieme, a partire dal
desiderio di almeno due di esse, possono arrivare al cielo.
Le donne, diverse per età e culture, che hanno
contribuito a realizzare la catenella sono:
Lidia Barrientos, Paola Bentivegna, Nerina
Benuzzi, Emilia Borghi, Franca Bozzetti, Jessica Braidic, Bruna Brembilla, Anna
Camana, Renata Cesina Russo, Dana Ciucea, Maria Costa, Cristina Del Prete, Diana De Marchi, Monia Di
Santo, Elena Giberti, Xiaolin Hu, Yang
Xiuyun, Wang Hong, Shen Yunmei, Silvia Kalina, Manuela Lanfranchi, Maria Teresa Magenes, Sarita Mes, Gemma
Montoya, Hasnaa Morad, Marzia
Oggiano, Flaviana Orlandi, Nathaly Palominos, Antonella Prota Giurleo, Brigitte
Salah, Anna Saponaro, Tiziana Scalco, Dana Sikorska, Markela Tafa.
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