mercoledì 5 giugno 2013

Antonella Prota Giurleo per la Tavor Art Mobil



2014

Tavor Art Mobil nr.11

 5 Gennaio – 3 Maggio 2014:

Movimento Oscurantista  (Vincitori del premio della critica Tavor Art Mobil 012)  feat Accademia Nomade (Geremia Renzi, Andrea P-Ars Roccioletti e Lucia Rosarno),  Luciano Gerolamo Gerini e le donne che possono arrivare al cielo (Lidia Barrientos, Paola Bentivegna, Nerina Benuzzi, Emilia Borghi, Franca Bozzetti, Jessica Braidic, Bruna Brembilla, Anna Camana, Renata Cesina Russo, Dana Ciucea,  Maria Costa, Cristina Del Prete, Diana De Marchi, Monia Di Santo, Elena Giberti,  Xiaolin Hu, Yang Xiuyun, Wang Hong, Shen Yunmei, Silvia Kalina, Manuela Lanfranchi,  Maria Teresa Magenes, Sarita Mes, Gemma Montoya, Hasnaa Morad,  Marzia Oggiano, Flaviana Orlandi, Nathaly Palominos, Antonella Prota Giurleo, Brigitte Salah, Anna Saponaro, Tiziana Scalco, Dana Sikorska, Markela Tafa).

In automobile Quilo

Proposta di Antonella Prota Giurleo, artista e curatrice milanese

Mimmo Di Caterino e Barbara Ardau  hanno proposto ad artiste ed artisti di partecipare al progetto artistico Tavor Art Mobil, progetto che prende vita, come scrive Giulia Palomba nel testo che accompagna l’invito, dalle idee  di arte, di solidarietà e di ospitalità.  
Il progetto prevede che artiste ed artisti inviino a Mimmo Di Caterino l’opera che reputano più opportuna; il materiale sarà esposto in un’automobile e sarà realizzato un video che, pubblicato su you tube, permetterà anche a non addetti e non addette ai lavori di relazionarsi con le diverse opere  per comprenderne il senso.
La catenella realizzata all’uncinetto da diverse donne vuole significare la possibilità, attraverso le relazioni, di permettere alle idee la libertà di uscire da spazi limitati o ristretti collegandosi al resto del mondo.
Il lavoro all’uncinetto è considerato minore persino rispetto al lavoro a maglia ( “Vai a casa a fare la calzetta” era frase che, anni fa, si sentiva dire da certi uomini alle donne che si sperimentavano in attività considerate inconsuete per il genere femminile); l’uso di una competenza femminile per un lavoro artistico vuole restituire dignità alla qualità di un saper fare di donne. 


I materiali utilizzati, un filo di lana ed uno di cotone ( materiali diversi anche nel colore che alludono alle diversità tra individue) che si intrecciano e compensano le eventuali rotture dell’uno o dell’altro, rimandano simbolicamente alla forza delle relazioni tra donne che, a partire da un desiderio comune ad almeno due, elaborano ed operano per dare concretezza alla realizzazione del desiderio.
La catenella, svolta dal gomitolo che la raccoglie, entra ed esce dall’abitacolo dell’auto , si muove nello spazio in relazione con lo spazio stesso e con chi vorrà modificarne il percorso interno ed esterno.
Se più donne si mettono insieme, a partire dal desiderio di almeno due di esse, possono arrivare al cielo.



Le donne, diverse per età e culture, che hanno contribuito a realizzare la catenella sono:
Lidia Barrientos, Paola Bentivegna, Nerina Benuzzi, Emilia Borghi, Franca Bozzetti, Jessica Braidic, Bruna Brembilla, Anna Camana, Renata Cesina Russo, Dana Ciucea,  Maria Costa, Cristina Del Prete, Diana De Marchi, Monia Di Santo, Elena Giberti,  Xiaolin Hu, Yang Xiuyun, Wang Hong, Shen Yunmei, Silvia Kalina, Manuela Lanfranchi,  Maria Teresa Magenes, Sarita Mes, Gemma Montoya, Hasnaa Morad,  Marzia Oggiano, Flaviana Orlandi, Nathaly Palominos, Antonella Prota Giurleo, Brigitte Salah, Anna Saponaro, Tiziana Scalco, Dana Sikorska, Markela Tafa.

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