"Prendi un Museo a cielo aperto a Camo (Cn), curato da un artista contemporaneo, non un gallerista, non un curatore, non un "addetto ai lavori", ma uno che con i linguaggi dell'arte lavora di nome Claudio Lorenzoni.
Comincia a ragionare su come si possa educare una comunità ai linguaggi dell'arte, se non "possedendoli" e comincia a produrre per una scuola elementare in visita allo stesso Museo, per la precisione di Mango (Cn), un lavoro per studente, da prelevare, conservare e custodire.
In questa maniera avrai fatto una azione didattica e formativa a lunga scadenza, che educherà i bambini, che l'arte in quella comunità la vivranno quotidianamente a cielo aperto, come naturale esigenza comunicativa, espressiva, formativa e terapeutica, che crescerà concettualmente con la formazione e la maturazione della loro identità.
Questo vuole dire ragionare sull'arte come linguaggio e come processo, invece che come prodotto, così abbiamo ragionato una volta invitati.
La speranza? Che questi bambini, cresciuti e maturati, con consapevolezza e personalità, siano messi in condizione di donare quotidianamente il loro linguaggio artistico, a prescindere da ciò che saranno nella vita. Un altro sistema dell'arte e della sua didattica applicata? E' possibile!".
Mimmo Di Caterino e Barbara Ardau.
Comincia a ragionare su come si possa educare una comunità ai linguaggi dell'arte, se non "possedendoli" e comincia a produrre per una scuola elementare in visita allo stesso Museo, per la precisione di Mango (Cn), un lavoro per studente, da prelevare, conservare e custodire.
In questa maniera avrai fatto una azione didattica e formativa a lunga scadenza, che educherà i bambini, che l'arte in quella comunità la vivranno quotidianamente a cielo aperto, come naturale esigenza comunicativa, espressiva, formativa e terapeutica, che crescerà concettualmente con la formazione e la maturazione della loro identità.
Questo vuole dire ragionare sull'arte come linguaggio e come processo, invece che come prodotto, così abbiamo ragionato una volta invitati.
La speranza? Che questi bambini, cresciuti e maturati, con consapevolezza e personalità, siano messi in condizione di donare quotidianamente il loro linguaggio artistico, a prescindere da ciò che saranno nella vita. Un altro sistema dell'arte e della sua didattica applicata? E' possibile!".
Mimmo Di Caterino e Barbara Ardau.
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