PRIMO MAGGIO: davvero?
Di ritorno dalla liturgia del Primo maggio, dopo aver ingoiato il groppo causatomi dall’”inno dei lavoratori” suonato in una messa blasfema, officiata da sacerdoti legati a filo doppio alla “chiesa madre”, perennemente impegnati nella missione di trasformare la classe operaia in semplice appendice dei poteri forti, non posso che dar voce al rammarico più profondo.
Oggi, per i media del regime, il coro italiano è espresso da Francesco, che indica nell’expo il luogo dove ricercatori e operatori del settore alimentare devono risolvere la fame nel mondo.
Non ho dubbi che le multinazionali dell’alimentazione abbiano già pronte le modifiche genetiche degli animali e degli insetti, affinché non possano replicarsi senza ricorrere a loro, ma forse il Dio di Francesco è proprio questo.
Squinzi, amabilmente intervistato conferma che “siamo” sulla strada giusta: riforme costituzionali e qualche bottarella anche ai dipendenti pubblici.
Squinzi, amabilmente intervistato conferma che “siamo” sulla strada giusta: riforme costituzionali e qualche bottarella anche ai dipendenti pubblici.
Che quelli privati siano già “sistemati” è implicito.
Mattarella, dice che bisogna puntare alla piena occupazione perché l’afferma anche il Trattato di Lisbona.
Mattarella, dice che bisogna puntare alla piena occupazione perché l’afferma anche il Trattato di Lisbona.
Mirabile esempio di costituzionalista, che dimentica la Costituzione, attratto anch’egli dal bidone acceso dalle lucciole europee e dal mantra delle frasi scontate.
Intanto l’ultimo atto della Repubblica sta per consumarsi a Roma, in quel Parlamento che si riteneva liberato dalla lotta partigiana.
Oggi si prepara la contestazione dell’expo a Milano.
Intanto l’ultimo atto della Repubblica sta per consumarsi a Roma, in quel Parlamento che si riteneva liberato dalla lotta partigiana.
Oggi si prepara la contestazione dell’expo a Milano.
Decine di migliaia di persone si sono assunte l’incarico di dire a Renduce ciò che una classe operaia isolata, frastornata, ostaggio degli agenti del regime nel sindacato è incapace di dire: sei parte di un mondo destinato a morire, ricorda che ne seguirai la sorte, perché questa è la lezione della storia.
Concludo dicendo che, da persona riflessiva qual sono, ho sempre sconsigliato le “fughe in avanti” di chi non ha, poi, la capacità e la possibilità di gestire la fase successiva, quella propositiva, finalizzata a trasferire le conquiste dalla fase della semplice acquisizione a quella della loro trasformazione in legge dello Stato.
Su questo punto non mi ricredo, occorre un’organizzazione capace di inquadrare e gestire queste fasi. Ma, in coscienza, non posso tacere sulle simpatie che provo per quella massa di giovani che, secondo i parametri benpensanti gentilmente forniti dai media, sono definiti abitualmente con termini finalizzati ad indurre timore, ma che gettano il cuore oltre l’ostacolo affrontando il regime e il suo apparato da soli, rischiando, senza l’ombra di un rimprovero per quest’umanità tremebonda, che è persino incapace di concepire una protesta collettiva per la situazione nella quale il regime l’ha relegata.
Buona festa, ma vergogniamoci anche un po’, perché se ci riusciamo forse non tutto è perduto.
Concludo dicendo che, da persona riflessiva qual sono, ho sempre sconsigliato le “fughe in avanti” di chi non ha, poi, la capacità e la possibilità di gestire la fase successiva, quella propositiva, finalizzata a trasferire le conquiste dalla fase della semplice acquisizione a quella della loro trasformazione in legge dello Stato.
Su questo punto non mi ricredo, occorre un’organizzazione capace di inquadrare e gestire queste fasi. Ma, in coscienza, non posso tacere sulle simpatie che provo per quella massa di giovani che, secondo i parametri benpensanti gentilmente forniti dai media, sono definiti abitualmente con termini finalizzati ad indurre timore, ma che gettano il cuore oltre l’ostacolo affrontando il regime e il suo apparato da soli, rischiando, senza l’ombra di un rimprovero per quest’umanità tremebonda, che è persino incapace di concepire una protesta collettiva per la situazione nella quale il regime l’ha relegata.
Buona festa, ma vergogniamoci anche un po’, perché se ci riusciamo forse non tutto è perduto.
CORTE COSTITUZIONALE-FORNERO
Non adeguamento delle pensioni sopra 1.500 E. al mese illegittimo.
Davvero? Ma che strano!
Chissà che ne dice la Corte di questi articoli costituzionali.
(Considerazioni in attesa che venga designato dalla “sinistra” il costituzionalista dell’anno)
Art. 4.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 36.
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
Art. 38.
Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale.
I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidita' e vecchiaia, disoccupazione involontaria.
Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale.
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