martedì 2 febbraio 2016

"SOLO AL COMANDO" di G Angelo Billia

"SOLO AL COMANDO" di G Angelo Billia



Eroe! 
Così viene dipinto, ovviamente con giri di parole, il capo del Governo. 
Qualcuno la mette sul sentimentale: “è solo, senza alleati, nella sua battaglia “contro” l’UE". Sembra di sentire il lettore boccalone: “poverino!”
Forse, per capire la natura del raggiro conviene fare un passo indietro.
L’UE tedesca ha imposto ciò che ha voluto al resto d’Europa. 
L‘Italia di Napolitano, cioè l’attuale, con Monti sculettava compiaciuta mentre metteva in ginocchio la maggioranza del paese. 
Ma c’era un problema, la Germania nei rapporti internazionali faceva una certa politica di equidistanza fra USA e Russia. 
L’imperialismo tedesco, forte della sua vocazione primigenia, pensava bellamente agli affari suoi sul piano europeo ed internazionale.
Altri in Europa erano tentati di imitarlo. 
La trappola ucraina orchestrata dagli americani scattò proprio per arrestare questa tendenza. 
Ci furono le sanzioni, non corpose come gli USA volevano proprio a causa dei freni europei.
Non è un caso che poco dopo gli USA “scoprirono” l’imbroglio Mercedes. 
Era un avviso e nel contempo una piccola punizione per far capire chi comandava. 
Intanto oltreoceano continuavano le grandi manovre. 
Mentre da un lato, puntando sui legami (servili) tradizionali con l’Italia, Obama non perdeva occasione per gridare ai quattro venti l’affidabilità indistruttibile del bel paese, la quinta colonna USA in Europa, l’Inghilterra, rivendicava uno status sempre più favorevole per sé. 
La chiave di lettura del referendum inglese è proprio da ricercare nell’azione frenante rispetto all’UE a guida tedesca.
Nel frattempo Parigi, fresca della sua recente avventura neocoloniale in Africa, rialza la testa del nazionalismo guerriero che aveva perso lo smalto a causa dell’asse Parigi Berlino all’interno dell’UE. Grazie agli ultimi attentati di Parigi parte lancia in resta per bombardare in Siria, con un’iniziativa unilaterale mal digerita dagli alleati. 
Non a caso gli attentati di Parigi sono “sfuggiti” alla sorveglianza dei servizi segreti francesi.
L’avventura siriana di Holland porta con sé un effetto collaterale sgradito per le cancellerie europee agli ordini degli USA: lo sdoganamento della Russia grazie agli accordi militari sul campo, con un paese europeo di peso, come la Francia.
L’”incidente” aereo Turchia Russia, in questo quadro assume un valore rassicurante per gli USA, ma non manca di creare a sua volta una serie di problemi collaterali, non ultimo l’interdizione al sorvolo di parte della Siria da parte della turchia stessa, privando la NATO dell’apporto, che sarebbe stato considerato naturale, della flotta aerea militare turca. 
Questa è una delle ragioni per le quali Cameron sta scaldando i motori.
L’apertura della rotta balcanica per gli emigranti siriani, ha creato un ulteriore fattore di squilibrio in Europa, andando ad indebolire la già fragile coesistenza di vari nazionalismi, coinvolgendo in prima persona proprio la Germania.
Questo quadro, anche se schematico, ha il pregio di mettere in evidenza la reale natura della presa di distanze di Renzi. 
Egli non è affatto solo e tutte le sue mosse sono pianificate a tavolino dai suoi strateghi elettorali e dagli strateghi militari statunitensi.
La Libia è lì che aspetta, per molte ragioni, ma fondamentalmente per ovviare al problema della fornitura strategica di metano da parte della Russia. 
La costruenda pipe line del gas russo, con terminale la Germania, non è affatto gradita agli strateghi americani.
Sul piano interno poi, lo scollamento di Renzi con la Merchel è dovuto, oltre ai motivi esposti, alla testardaggine tedesca a fargli aprire i cordoni della borsa. 
A ciò si deve il no ai tre miliardi alla Turchia, non ad altro.

Per non smentirsi mai, l’Italia col suo “democratico” dittatore è a pieno servizio agli ordini di una grande potenza. 
Non c’è bassezza, non c’è scannatoio in grado di far recedere Renzi dalla sua missione: il suo potere personale e la conquista della gratitudine imperitura dei nostri padroni di sempre.



G Angelo Billia

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