Direttore stimato,
scrivo dopo avere assistito ieri, in diretta nazionale, al concertone “Sardegna chi_ama”, a
sostegno dell’isola per la catastrofe dell’alluvione dello scorso Novembre.
Non voglio polemizzare
sulle scelte artistiche, ma soltanto fare un ragionamento, come tutte le
catastrofi, l’alluvione e la tragedia dell’isola, ha avuto un ampia risonanza
mediatica ed è bello vedere tanta solidarietà e tanta manifestazione d’amore e
passione verso questa terra, che vivo oramai da quattordici anni.
In quattordici anni, ho avuto la fortuna di interagire con
degli artisti che quotidianamente vivono, somatizzano e metabolizzano le
infinite sofferenze e problematiche di questo territorio, che ne costituiscono
l’anima e l’essenza attivistica, poetica e anche politica.
Lodevole che
grossi nomi del panorama artistico musicale italiano, abbiano aderito alla
causa del concerto solidale a costo zero, anche se si potrebbe fare un
ragionamento sui costi degli hotel di tutti gli artisti coinvolti con il loro
entourage al seguito e la relativa diretta nazionale, che potrebbe fare pensare
a scopi pubblicitari e promozionali invece che sociali, ma non è questo il
punto su cui vorrei ragionare, non voglio passare come un qualunquista in cerca
di polemiche pretestuose.
Il punto su cui vorrei soffermarmi, è l’omissione, il non
pervenuto, nella mancata partecipazione di artisti che da almeno vent’anni
animano la scena artistica isolana, con un loro pubblico reale che li segue
nelle varie comunità isolane; artisti di grande spessore e dalla ricerca
artistica di grossa qualità, che in nome della loro localizzazione geografica,
sono spesso ignorati dai media nazionali.
Non sarebbe stata questa una bella occasione, per diffondere
un tale patrimonio culturale e artistico sommerso?
Faccio qualche nome, in ordine sparso, di quelli che
considero “Giganti di Momti Prama” che questa terra si ostina a non
mostrare: Joe Perrino, Tamurita, Alberto
Sanna, Quilo dei Sa Razza-Maloscantores, Randagiu Sardu, Almamediterranea, Claudia
Aru, Dr Drer e Crc Posse, i Balentia (che forse neanche lo si sa, ma sulla
tragedia hanno anche scritto un meraviglioso pezzo), Ratapignata, Marco Fadda, Lucido Sottile e molti
altri.
Questi artisti sono stati invitati o sono stati
deliberatamente ignorati, perché forse “troppo politici” (cito Caparezza, tanto
siamo in tema)?
Termino il ragionamento per farle capire dove voglio andare
a parare:
Come mai, in un’occasione espositiva e solidale
mediatica (che ci sarebbe stata comunque visto il livello della tragedia), che (senza
nulla togliere agli artisti presenti, sardi e non, tutti di grande livello e
qualità) poteva dare forte visibilità nazionale a artisti isolani che da anni
fanno un lavoro serio di militanza artistica e politica per la loro terra
costituendone l’anima, questi siano puntualmente nascosti, occultati e omessi?
La solidarietà può essere simpatica o antipatica o più
o meno mediatica?
Sarà forse perché bisogna continuare a mostrare
l’isola come il cliché richiede?
Bella, povera, da amare in maniera incondizionata e
assistenzialista, in questa maniera, non solo si è tutti sardi (senza distinguo
tra vacanzieri e residenti), ma si è anche tutti Italiani, in nome dell'arte,
senza stare troppo a chiederci quale e cosa sia arte in una comunità e in un
territorio sofferente come questo.
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