lunedì 23 luglio 2012

"Altro sistema dell'arte", booksprint edizioni 2012

Il 2012 era nel sud dell'isola un anno veramente particolare, tutti i miserabili di spirito ma non di portafoglio piangevano miseria in nome di una parola che sembrava essere divenuta l'unico investimento possibile, la parola magica per continuare a cercare assistenza e pubblica remunerazione era la parola CRISI, era sulla bocca di tutti e tutti la possedevano, anche chi la crisi non sapeva cosa fosse, i commercianti alto borghesi minacciavano di chiudere perché impossibilitati ad andare avanti ed era forse arrivato finalmente il momento che tornassero indietro.
Ai Weiwei vedeva in Cina respinto il suo appello contro la condanna a pagare due milioni di dollari per evasione fiscale.
Una cosa rattristava Pisci a forasa, l'incapacità degli artisti isolani di riuscire a fare un fronte comune delle arti, erano storditi da beghe e pettegolezzi, storditi dalla custodia di micro lotti di utenza territoriale, non riuscivano a concepire una promozione che facesse sistema al di là di loro stessi, il problema era un problema di software, senza un software di sistema comune era inutile parlare d'identità e limba comune, si contribuiva in questa guerra fraticida in nome della propria esclusività artistica alla perdita di specificità territoriale, si perdeva la propria grammatica e si nascondevano reali problematiche dietro sterili beghe da quartierino, si sosteneva forse inconsapevolmente la zona franca culturale ed artistica imposta dai mercati che si radicava sempre di più nella loro terra.
La realtà era però che nel sud dell'isola tra gli artisti e la società era in atto una vera e propria lotta per la sopravvivenza, una società imposta dal libero mercato privatizzato non poteva accettare la completa libertà espressiva di una ricerca artistica ed un artista quando era reale non poteva che distaccarsi dall'immaginario rappresentato dall'ideologia dominante, questo era il motivo per cui l'arte e gli artisti isolani necessitavano di una altra percezione ed un altro sistema di riferimento.
Certo, il loro lavoro non era illegale, semplicemente impossibile, "su maccu" era l'etichetta, il matto, il disadattato, il buono a nulla.
Il potere dei partiti italici ed il mercato rendeva l'immaginazione una esperienza non governativa.
Se invece si cercavano consensi liberal socialisti e la castrazione connessa rendendo tutto il proprio potenziale merce e mercato tutto era possibile, ma si trattava comunque di una scelta non sicura, il mercato era una conseguenza delle mode decise per noi, la moda cambiava ogni anno perché per vendere su larga scala servivano temi sempre diversi, tutto nel 2012 era ricampionato e reversibile, tutto esisteva soltanto se pubblicato e condiviso, per questo le idee erano prelevabili e fruibili da chiunque ambiva a direzionare e controllare un pensiero, Pisci a forasa non era spaventato da questo, più volte aveva visto estrapolare e decontestualizzare le proprie ricerche e conclusioni, più volte le aveva viste imposte al pubblico in chiave accessibile e moderata a distanza di qualche anno.
I suoi assalti alle gallerie ed i luoghi chiusi dell'arte contemporanea armato di passamontagna e con pistole giocattolo insieme ad altri artisti rifiutati dal sistema erano stati riproposti da Mano Benedetta, Scotto Scottex e Carta igienica d'artista.
L'idea concepita con la sua compagna di vita di un altro sistema Santa Barbara, che ridesse la giusta visibilità agli artisti scartati di produzione dal marketing globale ma fortemente radicati nella propria territorialità era stata squalificata prima da artistuncoli politicanti in cerca di fondi a carico di contribuenti per organizzare mostruose mostre e poi ulteriormente debilitata dalla destra culturale e sociale della sua sgarbata nazione sempre in cerca di spot e facili consensi culturali.
Su Artribune e Flash Art si era creato un suo clone moderato a tavolino che invece di criticare il nuovo ordine globale dell'arte imperiale non proponeva alternative ma ragionava con i potentati per capire con loro quale prodotto piazzare ed avere un discreto sostegno critico dalla base.
Non restava, con il sostegno e la protezione dell'amata Santa e Barbara, radicalizzare l'asse del conflitto culturale ed artistico, aveva cominciato ad organizzare mostre privatissime nella propria automobile mentre il sistema intorno stava crollando, contava sul permanente conflitto di comunicazione contrapponendo il valore simbolico ed affettivo dell'arte e degli artisti a quello beceramente economico per poi intavolare un ragionamento sano e compatibile sul rapporto qualità prezzo attraverso analisi comparative.
Sapeva di avere le armi e le ragioni per azzerare le sovrastrutture di sistema, un altro sistema era possibile  a partire dalla consapevolezza d'artista.

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