giovedì 17 dicembre 2015

"Conflitti d'interessi isolani" di Antonio Musa Bottero

 Pensate al conflitto d'interessi che si sta venendo a creare in Sardegna.
Renzi attacca l'università, per lui la ricerca è diventata un capriccio di fronte alla necessità d'incentivare i consumi e regalare soldi a costruttori e proprietari di mega yacht; per Renzi i ricercatori non sono nemmeno lavoratori e non essendo lavoratori non hanno diritto al sussidio di disoccupazione.
Renzi umilia la ricerca, umilia l'università, umilia la cultura, perché cultura non sono quattro musei del cazzo, il maialino sardo all'expo, il presepe o i pupazzi di Mont'e Prama. 
Cultura è quel peculiare prodotto che nasce nei luoghi di ricerca, cioè nelle università. 
Tutto il resto è folklore.
Ecco, Renzi umilia l'università.
 In Sardegna il governatore è un professore universitario.
 La maggior parte degli assessori sono professori universitari. 
Moltissimi portaborse, consulenti, segretari e marchettari sono professori universitari.
Chi dovrebbe rappresentare gli interessi dell'università? 
Che poi sono gli interessi della comunità, dei giovani, gli interessi e i diritti di un popolo alla crescita intellettuale, all'accesso democratico alla cultura.
Chi avrà il coraggio di andare contro Renzi?
Il conflitto d'interessi è enorme di per sé ma diviene davvero preoccupante nel clima renziano d'intolleranza verso ogni dissidio.
Non è un caso che un tempo noi democratici (che fossimo democristiani o che fossimo comunisti non cambiava niente) si diceva: gli imprenditori facciano gli imprenditori, i magistrati facciano i magistrati, i giornalisti facciano i giornalisti, i professori facciano i professori.
Democrazia è innanzitutto chiarezza dei ruoli e gestione dei conflitti d'interesse.
Antonio Musa Bottero

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