mercoledì 25 settembre 2013

Rottamare il Maestro Pinuccio?


Rottamare il Maestro Pinuccio?

Direttore caro, apprendo oggi come il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e l'assessore Frau pensano di potere giustificare (a norma di legge) la perdita del murales di Pinuccio Sciola del 1985 "Tre pietre", mi verrebbe voglia di spiegare al sindaco come al suo assessore che un lavoro artistico perso è un lavoro perso che non può essere compensato da nessun altro intervento su scala urbana. Che davanti uno scandalo del genere una amministrazione comunale non può lavarsene le mani e dire: "ci attiveremo presto per fare realizzare a Pinuccio Sciola e altri artisti altri lavori su scala urbana". Ma di cosa stiamo parlando? Se quando si ragiona su arte e cultura e si liquidano problemi come quello di un lavoro patrimonio culturale di una città con l'etichetta del tutto ha prezzo e a un opera d'arte che vive nel territorio si pensa di poterne sostituire un altra con la stessa logica con cui si rottama una auto usata è finito tutto, è finito il linguaggio dell'arte, è finita una idea dell'arte come memoria storica di una identità. 
Un opera persa è un opera persa ed è insostituibile, ridicolo anche chiedere che il comune si scusi con Pinuccio Sciola per fargli rifare il lavoro, non si tratta un artista come fosse un bambino piccolo. Questa è semplicemente imbarazzante, racconta emblematicamente quanta sciatteria e provincialismo ci sia sull'isola per quanto riguarda la valorizzazione della propria arte e la propria cultura, l'incapacità di volgere lo sguardo oltre il folklore e la tradizione, ridicolo parlare d'identità culturale e specificità di un territorio quando si bistratta e offende la voce e il lavoro degli artisti che lo animano e abitano.
Ph del blogger Vito Biolchini


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