giovedì 26 febbraio 2015

Pillole di Tavor di G Angelo Billia.


IL VENTO DEL'ODIO.

Tu immagina l'odio verso i Rom, i neri e qualsiasi minoranza proposta come bersaglio.
 L'odio cresce, dapprima alimentato dalle parte più schifosa dell'umanità, quella fascista, deliquenzialpolitica, poi, a poco a poco conquista la parte meno acculturata, poi, anche quella parte che si chiamava fuori per principio, magari a causa di qualche fatto di cronaca raccapricciante comincia a guardare in cagnesco la categoria indicata.
 A quel punto i giochi sono fatti, chi dovrebbe mettere in condizione di non nuocere una classe dirigente deliquenziale ha un bel bersaglio alternativo confezionato.
 La conclusione la conosciamo: si comincia con qualche legge discriminatoria, poi con qualche campo d'internamento e magari di sterminio, con buona pace degli "onesti" che l'hanno permesso e che non sanno che il tutto è il prologo alla loro stessa fine.


LO STALLIERE SINDACALISTA

La storia politica e anche sindacale è piena di stallieri che chiudono la stalla quando i buoi sono scappati, quasi sempre per colpa loro.
 Non ce l'ho con questi, ognuno ha la sua motivazione, e pazienza anche se le motivazioni sono sempre ceste piene di loro stessi e null'altro, no, sorrido ai pesci che corrono sempre festosi verso l'amo. 
Sarà mica a causa di qualche mutazione genetica dovuta all'inquinamento?


LA RIVOLUZIONE (?) GRECA

Va beh, lo so, Syriza è il toccasana, lo spiraglio di speranza per chi, in Italia si sente fuori dai giochi ( e qualcuno dalle poltrone). 
Ma santa Madonna, leggetevi il programma di Tsypras per le europee e le dichiarazioni del suo ministro delle finanze! 
Chissà, forse così capirete da che parte siete voltati. 
Capisco, chiedo scusa, la fantasia è più gratificante, permette voli pindarici altrimenti impossibili. Auguri, ma smettetela di seminare illusioni senza fondamento.


NON SI BATTE IL POPOLO ARMATO DALLA MOTIVAZIONE

Vedo l'ambasciata americana di Saigon, il tetto sul quale si libra l'ultimo elicottero, la fuga ignominiosa scandita dal terrore di chi contende eroicamente il posto agli altri.
Vedo, a breve distanza, i liberatori straccioni che avanzano distribuendo perdono a chi aveva contribuito allo sterminio di quattro milioni di vietnamiti. 

Il generale Vo Nguyen Giap ha dimostrato al mondo che non c'è arma, non c'è esercito, non c'è crudeltà sanguinaria capace di battere il popolo armato e motivato. 
Guai all'imperialismo il giorno che questa lezione verrà compresa appieno. 
Grazie compagno Giap, sarai sempre con noi.


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