sabato 3 maggio 2014

Io, tu e Andrea Mura dei Balentia.

Vediamo un poco di raccontare una storia complicata, ma neanche troppo, 
come sapete il mio approccio con l'arte è sempre stato linguistico, ho sempre anteposto i processi insiti nei linguaggi dell'arte ai prodotti, forse è questo il motivo per cui sono diventato un docente pubblico, in fondo ragionare sull'arte come linguaggio porta a riflettere sul senso del gesto artistico piuttosto che al suo valore di mercato, e il gesto artistico nasce all'origine della nostra storia comunicativa sul pianete terra come un gesto pedagogico e didattico.

Andrea Mura, "Il disobbediente", private art collection.

 Durante i miei primi anni Cagliaritani, come ciclicamente sempre faccio e ho fatto, avevo la sana abitudine di distribuire in maniera casuale, sociale e affettivo simbolica i miei appunti artistici, insomma ragionavo, come ora ragiono, sul gesto artistico come segno fatto linguaggio per interconnettere individui e rappresentare realtà comunitarie.
 Regalavo, abbandonavo, buttavo e talvolta spedivo via posta prioritaria a caso i miei appunti di ricerca e percorso, segni in movimento.


Andrea Mura, private art collection.

Qualche giorno fa con Barbara, moglie e compagna di arte e di vita, siamo andati ad ascoltare dal vivo il nuovo progetto musicale dei Balentia, un pezzo di storia hip hop isolana, che qualche anno prima, via social network, avevamo contattato per rendere virale e mediatica nel territorio, la vertenza degli Ex operai Rockwool, progetto artistico e solidale al quale avevano aderito in maniera entusiasta.
La vertenza Rockwool è stata l'unica vertenza vinta dai lavoratori in un territorio devastato dalla crisi economica globale, in una provincia simbolo, la più povera d'Italia.


 Una delle due voci storiche dei Balentia, Andrea Mura in arte "leppa", la sera che siamo andati ad ascoltarli ci dice: "devo dirvi una cosa, ho visto sul blog della Tavor Art Mobil, delle fotografie di un vostro intervento al Camo, quei lavori mi hanno ricordato una lettera ricevuta nel 2004, che ancora custodisco, non ho mai capito bene e saputo perché mi è stato fatto quel dono inaspettato".


                             Andrea Mura, "Il disobbediente", private art collection.

Una volta ricevute le fotografie, non ho potuto non riconoscermi (tra l'altro accompagnavo sempre queste missive a una mia fototessera), erano dei miei lavoro distribuiti a caso tramite missiva, l'indirizzo? Dovevo averlo letto su qualche cd indy o qualcosa del genere, non ricordo e non so a chi ho spedito tracce del mio lavoro, spedivo dieci-quindici lettere a settimana.

Andrea Mura, "Il disobbediente", private art collection.

Morale della favola? Le sinergie tra mondi e linguaggi dell'arte, sono qualcosa di antecedente all'esplosione degli smartphone e dei social network, certi artisti, comunità e tribù lo sono sempre stati, in maniera più o meno consapevole.


                                         Invitato a Rai Educational proprio per ragionare su quella modalità di movimento.

Il link che mi ha permesso di risalire all'anno esatto della spedizione dei lavori a Andrea Mura: http://www.artrades.com/artista.asp?id=212

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