A PROPOSITO DI REQUISITI PROFESSIONALI di G.Angelo Billia.
Riassunto:
“Questa notte, a Gaza, si sono succedute senza interruzione le esplosioni dei raid israeliani. Pensate, anche l’albergo dove soggiornano i giornalisti, là in fondo, ha avuto i vetri infranti. I bengala hanno illuminato a giorno per tutta la notte la striscia.”
La giornalista fa una pausa e poi riprende:
“ le sirene d’allarme sono suonate per almeno tre volte a Tel Aviv. Gli obiettivi di Israele sono i tunnel dei terroristi e proprio questa notte sono morti altri soldati israeliani portando il conto complessivo a 54.”
Ieri, Rai news 24 ha trasmesso l’ennesimo servizio sugli ospedali della striscia, con la processione ininterrotta delle ambulanze cariche di corpi di civili fatti a pezzi dalle bombe di Istraele.
Evidentemente la giornalista in questione, mentre era intenta a meritarsi l’ingresso in RAI, non aveva tempo per guardare a ieri e all’altro ieri.
Probabilmente per esercitare la “nobile” professione sono richiesti esami meno nobili.
Non sa, la tapina, che l’avventura americana in Vietnam è costata la vita a 4 milioni di Vietnamiti e a cinquantamila soldati USA.
Beh, è coraggiosa, avrebbe trovato certamente il modo di denunciare i terroristi vietnamiti.
Quando si dice libertà di stampa, o, se si preferisce, il giornalista giusto, nel momento giusto.
Per conto del governo giusto.
Allo scopo di sgomberare il campo da equivoci di genere, dichiaro che quanto sopra, a mio giudizio, è valido per il 90% ed oltre dei giornalisti di regime, a prescindere dal sesso di appartenenza.
Riassunto:
“Questa notte, a Gaza, si sono succedute senza interruzione le esplosioni dei raid israeliani. Pensate, anche l’albergo dove soggiornano i giornalisti, là in fondo, ha avuto i vetri infranti. I bengala hanno illuminato a giorno per tutta la notte la striscia.”
La giornalista fa una pausa e poi riprende:
“ le sirene d’allarme sono suonate per almeno tre volte a Tel Aviv. Gli obiettivi di Israele sono i tunnel dei terroristi e proprio questa notte sono morti altri soldati israeliani portando il conto complessivo a 54.”
Ieri, Rai news 24 ha trasmesso l’ennesimo servizio sugli ospedali della striscia, con la processione ininterrotta delle ambulanze cariche di corpi di civili fatti a pezzi dalle bombe di Istraele.
Evidentemente la giornalista in questione, mentre era intenta a meritarsi l’ingresso in RAI, non aveva tempo per guardare a ieri e all’altro ieri.
Probabilmente per esercitare la “nobile” professione sono richiesti esami meno nobili.
Non sa, la tapina, che l’avventura americana in Vietnam è costata la vita a 4 milioni di Vietnamiti e a cinquantamila soldati USA.
Beh, è coraggiosa, avrebbe trovato certamente il modo di denunciare i terroristi vietnamiti.
Quando si dice libertà di stampa, o, se si preferisce, il giornalista giusto, nel momento giusto.
Per conto del governo giusto.
Allo scopo di sgomberare il campo da equivoci di genere, dichiaro che quanto sopra, a mio giudizio, è valido per il 90% ed oltre dei giornalisti di regime, a prescindere dal sesso di appartenenza.
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