Nella situazione attuale è fondamentale sviluppare il più possibile il turismo, e non mi riferisco di certo solo quello balneare.
L'Italia ha un patrimonio storico-culturale ineguagliabile; succede però sempre più spesso di trovare in zone di pregio (centri storici o zone di pregio paesaggistico) edifici storici (privati, ma spesso anche pubblici) abbandonati, in condizioni di degrado o semplicemente inutilizzati.
La valorizzazione dei nostri "Centri storici", molti dei quali potenzialmente bellissimi ma totalmente sconosciuti o ignorati dagli operatori turistici, non può prescindere dalla sistemazione di questi manufatti che, a volte, sono delle autentiche "opere d'arte".
Poichè tali zone vanno considerate di interesse per la collettività (turismo, decoro pubblico, sicurezza), proporrei che, in tali situazioni, ai possessori di tali edifici possa essere anzitutto intimata la sistemazione degli stessi; in mancanza si possano analizzare diverse situazioni da applicare in maniera opportuna a seconda dei singoli casi.
Si potrebbe passare da un "aiuto" nella ristrutturazione (soprattutto in caso di anziani non abbienti che certifichino un valore affettivo della proprietà) da compensare magari con una parte dello stesso valore del bene (lasciato magari comunque nella nuda proprietà), fino a poter addirittura prevedere un esproprio, assolutamente però remunerato ad un equo prezzo di mercato).
Per l'utilizzo andrebbe chiaramente ritenuto prioritario l'eventuale interesse per la collettività (alberghi diffusi, impieghi culturali o ricreativi, etc.), in mancanza del quale potrebbero essere invece messi all'asta con l'obbligo però del recupero strutturale ed estetico da parte dell'acquirente.
Un'attenzione va data inoltre, in tali zone, come avviene all'estero, anche ai giardini che "devono" essere curati e decorosi (in mancanza i comuni dovrebbero farsene carico rigirando poi ai proprietari i costi, caricandoli ad esempio nell'imposta sui rifiuti). In questo modo i centri storici potrebbero rifiorire e con essi il turismo che potrebbe così raggiungere dei centri al momento al di fuori dai percorsi più tradizionali.
Inoltre, recuperando degli edifici inutilizzati, si potrebbe arginare uno dei cancri dei nostri giorni "la cementificazione" e far "crescere" le nostre città a "Consumo di suolo Zero"! .
Fabrizio Marcelli
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