UN GIORNO QUALUNQUE
Il Re, indignato per i rigurgiti d’autonomia del Parlamento, s’appresta a volgere lo sguardo benevolo sul capo del governo, annunciato su una mietitrebbia nell’agro romano.
Gli altoparlanti, opportunamente miniaturizzati e collocati nelle abitazioni in omaggio ai tempi moderni, ingannano l’attesa trasmettendo le elaborate veline del nuovo Minculpop mentre, in sottofondo, s’avvertono le note di “Faccetta nera” e “Viva il Re” trasmesse contemporaneamente (Un consulente della RAI-Istituto luce esperto in messaggi subliminali ha consigliato questa procedura).
Finalmente, dopo tanta attesa Lui appare, ma non è sulla mietitrebbia, sta salendo la scaletta dell’aereo della presidenza del consiglio per salutare la donna che “ha” salvato dall’integralismo islamico.
Il Re ha i lucciconi mentre guarda con espressione paterna la sua creatura, ricordando ai pochi presenti lo sguardo affettuoso del padre del trota mentre festeggia la laurea del figlio.
L’aumento della sovrapposizione delle canzoni dei bei tempi andati, fa da contrappunto ai balbettii del gerarca incaricato di dire qualcosa mentre giungono alla rinfusa le troupe dirottate dall’agro romano. Non una parola sulla mietitrebbia mancata e, ci mancherebbe, neppure un fiato sulla baruffa indecorosa fra Lui e Bergoglio.
Il solito bene informato, dietro lauto compenso e sotto vincolo del segreto accetta di svelare l’arcano. Il gerarca al quale era stato affidato il compito di combinare con la mietitrebbia, digiuno com’è delle cose concernenti il lavoro, ha scoperto all’ultimo momento che la mietitura c’è già stata.
Quanto alla crisi Stato-Chiesa, stando al racconto sembra sia stata scatenata dal desiderio di R d’essere ripreso accanto ad alcuni lebbrosi mentre accarezza qualche bimbo.
“Inaccettabile ingerenza dello Stato”.
Sembra sia il commento della santa sede.
Mentre scorrono questi avvenimenti, un nutrito gruppo di gerarchi, fra i quali spiccano molti podestà, se le danno di santa ragione per stabilire chi fra di loro ha acquisito più meriti per accedere alla promozione regionale.
E’ pur vero che qualcuno di questi ha il pensiero altrove, tant’è che, mentre recita il mantra “lavoro ai giovani, lavoro ai… pensa con timore e rammarico ai colleghi i quali, facendo incetta dell’oro alla patria sono stati scoperti con le tasche gonfie.
Alla fine se ne fa una ragione, sapendo che anche quel po’ di magistratura inconsapevole del ruolo assegnatole, verrà ridotta in spazzatura dalle controriforme patrocinate dal Re e attuate da Lui e dal partito unico.
BASTA!
Scuola gestita dall’ONU colpita da cannoneggiamento di carri armati israeliani nella striscia di Gaza. Decine di morti e feriti.
Ecco, adesso essendo impossibile sostenere la balla degli scudi umani, i macellai diranno che si tratta di danni collaterali.
Tutto “comprensibile” e tutto “scusabile”.
Mille e più sono le parole che vengono alla bocca, ma non servono a nulla contro i macellai e i governi, come quello italiano, che li coprono.
Invito, da subito, a preparare una calda accoglienza agli espositori israeliani dell’esposizione di Milano.
La presenza di Israele a questa manifestazione, è un insulto per un paese sorto dalla resistenza al nazifascismo.
Il sionismo è nostro nemico, i suoi complici lo sono alla pari.
Finiamola con la barzelletta dell’equidistanza, siano i popoli a preparare la Norimberga di questi nemici dell’umanità.
Quando un popolo è soggetto a genocidio i popoli degni di questo nome sono in guerra al suo fianco. Questa è la lezione della storia e nessuno finga di non capire.
Quanto agli amici “ragionevolmente” filo israeliani, attenzione a non passare il segno perché è questa la situazione.
Non nascondetevi dietro la religione, avete perso il diritto di farlo.
Il Re, indignato per i rigurgiti d’autonomia del Parlamento, s’appresta a volgere lo sguardo benevolo sul capo del governo, annunciato su una mietitrebbia nell’agro romano.
Gli altoparlanti, opportunamente miniaturizzati e collocati nelle abitazioni in omaggio ai tempi moderni, ingannano l’attesa trasmettendo le elaborate veline del nuovo Minculpop mentre, in sottofondo, s’avvertono le note di “Faccetta nera” e “Viva il Re” trasmesse contemporaneamente (Un consulente della RAI-Istituto luce esperto in messaggi subliminali ha consigliato questa procedura).
Finalmente, dopo tanta attesa Lui appare, ma non è sulla mietitrebbia, sta salendo la scaletta dell’aereo della presidenza del consiglio per salutare la donna che “ha” salvato dall’integralismo islamico.
Il Re ha i lucciconi mentre guarda con espressione paterna la sua creatura, ricordando ai pochi presenti lo sguardo affettuoso del padre del trota mentre festeggia la laurea del figlio.
L’aumento della sovrapposizione delle canzoni dei bei tempi andati, fa da contrappunto ai balbettii del gerarca incaricato di dire qualcosa mentre giungono alla rinfusa le troupe dirottate dall’agro romano. Non una parola sulla mietitrebbia mancata e, ci mancherebbe, neppure un fiato sulla baruffa indecorosa fra Lui e Bergoglio.
Il solito bene informato, dietro lauto compenso e sotto vincolo del segreto accetta di svelare l’arcano. Il gerarca al quale era stato affidato il compito di combinare con la mietitrebbia, digiuno com’è delle cose concernenti il lavoro, ha scoperto all’ultimo momento che la mietitura c’è già stata.
Quanto alla crisi Stato-Chiesa, stando al racconto sembra sia stata scatenata dal desiderio di R d’essere ripreso accanto ad alcuni lebbrosi mentre accarezza qualche bimbo.
“Inaccettabile ingerenza dello Stato”.
Sembra sia il commento della santa sede.
Mentre scorrono questi avvenimenti, un nutrito gruppo di gerarchi, fra i quali spiccano molti podestà, se le danno di santa ragione per stabilire chi fra di loro ha acquisito più meriti per accedere alla promozione regionale.
E’ pur vero che qualcuno di questi ha il pensiero altrove, tant’è che, mentre recita il mantra “lavoro ai giovani, lavoro ai… pensa con timore e rammarico ai colleghi i quali, facendo incetta dell’oro alla patria sono stati scoperti con le tasche gonfie.
Alla fine se ne fa una ragione, sapendo che anche quel po’ di magistratura inconsapevole del ruolo assegnatole, verrà ridotta in spazzatura dalle controriforme patrocinate dal Re e attuate da Lui e dal partito unico.
BASTA!
Scuola gestita dall’ONU colpita da cannoneggiamento di carri armati israeliani nella striscia di Gaza. Decine di morti e feriti.
Ecco, adesso essendo impossibile sostenere la balla degli scudi umani, i macellai diranno che si tratta di danni collaterali.
Tutto “comprensibile” e tutto “scusabile”.
Mille e più sono le parole che vengono alla bocca, ma non servono a nulla contro i macellai e i governi, come quello italiano, che li coprono.
Invito, da subito, a preparare una calda accoglienza agli espositori israeliani dell’esposizione di Milano.
La presenza di Israele a questa manifestazione, è un insulto per un paese sorto dalla resistenza al nazifascismo.
Il sionismo è nostro nemico, i suoi complici lo sono alla pari.
Finiamola con la barzelletta dell’equidistanza, siano i popoli a preparare la Norimberga di questi nemici dell’umanità.
Quando un popolo è soggetto a genocidio i popoli degni di questo nome sono in guerra al suo fianco. Questa è la lezione della storia e nessuno finga di non capire.
Quanto agli amici “ragionevolmente” filo israeliani, attenzione a non passare il segno perché è questa la situazione.
Non nascondetevi dietro la religione, avete perso il diritto di farlo.
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