"L'articolo 18? Non si tocca" di Delfo Cantoni.
Ci sono tre fasi della lotta.
Prima fase:
Il lavoratore è solo davanti al padrone e vende a condizioni che non stabilisce lui la sua forza lavoro.
Questa condizione prepara ogni ricatto e collusione.
Il lavoratore se è solo, per forza tratta al ribasso lavora sempre per meno degli altri.
Seconda fase:
Il padrone capitalista, ha davanti tutti i lavoratori per uno stesso lavoro, la stessa paga, per questo lui come in un esercito vuole la gerarchia: qualifiche, categorie.
Il compito padronale è quello sporco, di dividere gli uguali, coloro che solo assieme strappano i diritti lottando ed ottenendo il contratto di lavoro.
Terza fase:
Il padrone, i padroni le società per azioni giganti multinazionali, la stessa FIAT oggi, si trovano tutti i lavoratori uniti e rappresentati dai sindacati, lo scontro riguarda tutte le classi e lo stato.
Dobbiamo trovare la forza di ricacciare indietro il padronato, chi lo rappresenta questi cosiddetti liberali di sinistra che vogliono si lo stato, lo stato europeo nascente, si vedra…!
Ma la classe lavoratrice i suoi interessi generali già toccati dalla pessima riforma Fornero, che prevede la comparizione al cospetto di un giudice del lavoro che stabilisca il si o il no del reintegro, ha già ferito a morte la classe lavoratrice nei suoi diritti.
Deve continuare la lotta che porto al Circo Massimo più gente degli stessi Pink Floyd.
L’articolo 18 non si tocca.
Il gange di disoccupati che lo stolto Renzi e la sua arroganza da ignorante, prepara prima delle lacrime della disfatta chiama alla mobilitazione generale alla lotta di tutti e tutte.
Nel cosiddetto mondo dorato della cultura, ci si muove apparentemente senza ideologie e non mai vero, le ideologie sono ben materiali e radicate, in questo mondo trasversale che l’ideologia libero scambista afferma, non ci sono diritti per il lavoro, loro credono nel bene supremo della pace contro i nazionalismi, ed allo stato tolgono tutti gli strumenti per regolare il mercato.
Questi imperialisti in erba, cercano uno stato a misura delle necessità tedesche alimentate dal credito e vogliono paesi debitori senza possibilità di progresso civile ed economico.
Un impasse; la colpa in una fase che è durata venti anni dipende dai cosiddetti liberali di sinistra di cui Matteo Renzi è l’erede più stupido.
Ieri avevano i complessi di colpa, dovevano essere accettati nei salotti della finanza, il proletariato italiano paga questa colpa di una classe politica venduta, una borghesia non produttiva che da redditi da lavoro, non investe.
Ci giochiamo capra e cavoli, meglio un PD rotto ed autocritico che il renzismo.
Dovrete spiegare che la fase della foglia di fico, se è vero questo è terminata, inpresentabile.Berlusconi un malfattore.
Renzi?
Un cretino, farebbe meglio a curare suo padre e quello che il suo agire massonico gli ha procurato, cioè un indagine della magistratura.
Anche io ho un amico massone che piastrella case palazzi, artista ma è briccone di piccolo cabotaggio, lasciate correre.
Ci sono tre fasi della lotta.
Prima fase:
Il lavoratore è solo davanti al padrone e vende a condizioni che non stabilisce lui la sua forza lavoro.
Questa condizione prepara ogni ricatto e collusione.
Il lavoratore se è solo, per forza tratta al ribasso lavora sempre per meno degli altri.
Seconda fase:
Il padrone capitalista, ha davanti tutti i lavoratori per uno stesso lavoro, la stessa paga, per questo lui come in un esercito vuole la gerarchia: qualifiche, categorie.
Il compito padronale è quello sporco, di dividere gli uguali, coloro che solo assieme strappano i diritti lottando ed ottenendo il contratto di lavoro.
Terza fase:
Il padrone, i padroni le società per azioni giganti multinazionali, la stessa FIAT oggi, si trovano tutti i lavoratori uniti e rappresentati dai sindacati, lo scontro riguarda tutte le classi e lo stato.
Dobbiamo trovare la forza di ricacciare indietro il padronato, chi lo rappresenta questi cosiddetti liberali di sinistra che vogliono si lo stato, lo stato europeo nascente, si vedra…!
Ma la classe lavoratrice i suoi interessi generali già toccati dalla pessima riforma Fornero, che prevede la comparizione al cospetto di un giudice del lavoro che stabilisca il si o il no del reintegro, ha già ferito a morte la classe lavoratrice nei suoi diritti.
Deve continuare la lotta che porto al Circo Massimo più gente degli stessi Pink Floyd.
L’articolo 18 non si tocca.
Il gange di disoccupati che lo stolto Renzi e la sua arroganza da ignorante, prepara prima delle lacrime della disfatta chiama alla mobilitazione generale alla lotta di tutti e tutte.
Nel cosiddetto mondo dorato della cultura, ci si muove apparentemente senza ideologie e non mai vero, le ideologie sono ben materiali e radicate, in questo mondo trasversale che l’ideologia libero scambista afferma, non ci sono diritti per il lavoro, loro credono nel bene supremo della pace contro i nazionalismi, ed allo stato tolgono tutti gli strumenti per regolare il mercato.
Questi imperialisti in erba, cercano uno stato a misura delle necessità tedesche alimentate dal credito e vogliono paesi debitori senza possibilità di progresso civile ed economico.
Un impasse; la colpa in una fase che è durata venti anni dipende dai cosiddetti liberali di sinistra di cui Matteo Renzi è l’erede più stupido.
Ieri avevano i complessi di colpa, dovevano essere accettati nei salotti della finanza, il proletariato italiano paga questa colpa di una classe politica venduta, una borghesia non produttiva che da redditi da lavoro, non investe.
Ci giochiamo capra e cavoli, meglio un PD rotto ed autocritico che il renzismo.
Dovrete spiegare che la fase della foglia di fico, se è vero questo è terminata, inpresentabile.Berlusconi un malfattore.
Renzi?
Un cretino, farebbe meglio a curare suo padre e quello che il suo agire massonico gli ha procurato, cioè un indagine della magistratura.
Anche io ho un amico massone che piastrella case palazzi, artista ma è briccone di piccolo cabotaggio, lasciate correre.
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