venerdì 19 settembre 2014

NUOVA LINFA PER I “SINISTRI” DELLA BORGHESIA di G. Angelo Billia


NUOVA LINFA PER I “SINISTRI” DELLA BORGHESIA di G. Angelo Billia

Un fremito, immagino, percorre la sinistra: 
vuoi vedere che nel PD sull’art. 18 si sono rivitalizzati i comunisti in letargo?
 Alé, facciamo ripartire il movimento giustificazionista! 
Sai in quante giunte, in quanti enti di secondo grado si può entrare “giustificatamente” se siamo con loro!
Intanto Renzi, con l’alto patrocinio di chi dovrebbe essere il garante primo della Costituzione, continua il suo lavoro di becchino.
 La peste dell’umanità, quella europea, ma non solo, continua a mietere vittime, purtroppo non solo metaforiche.
Cresce la disoccupazione e con essa cresce di milioni il numero delle famiglie che non sa più cosa mettere in tavola e/o non sa sotto quale tetto passerà l’inverno.
I lavoratori che ancora hanno il privilegio di avere uno stipendio assistono impotenti al suo dimagrimento e all’annientamento di qualsiasi diritto acquisito. 
Nel contempo continuano le “morti bianche”, quando le “esigenze” del capitale chiedono anche la vita biologica.
Fra i lavoratori che si credevano emancipati dallo sfruttamento classificandosi artigiani, aumenta lo “sfoltimento” di pari passo con l’aumento delle lapidi nei cimiteri, dove si ritrovano affiancati a molti ex lavoratori dipendenti che hanno scelto la “via più breve”.
Sulla scuola pubblica continua, a passi da gigante, il lavoro per trasformarla, sul modello USA, in dependance di quella in cui studiano i rampolli della borghesia.
La sanità accentua, ancora, la sua caratteristica principale di supermercato delle case farmaceutiche e di cassa di risonanza per i “miracoli” di super sponsorizzati depositari di verità assolute costruite dai media.
Nel “mondo” pensionistico, trasformato per legge in anticamera della morte, persiste, anzi, si accentua la sperequazione fra chi, pochi, continua ad arricchirsi e chi, invece, e sono milioni, continua il processo irreversibile d’impoverimento che si instaura al passaggio all’assegno pensionistico.
Le città sono divenute, grazie alla compiacenza di amministrazioni spesso colorate, (solo colorate), di “sinistra”, proprietà esclusiva dei potenti danarosi, più o meno locali, che non hanno altra aspirazione se non quella di accrescere il gruzzolo personale a prescindere dalle esigenze dei cittadini.
I sindacati confederali, dopo aver coperto con opportuni “stati d’agitazione” (a volte) e “estenuanti” (sic!) trattative, tutte le peggiori scelte del padronato, frignano, non tanto per i risultati di tanta compiacenza, quanto, a volte, per il fatto che Renzi non attribuisce loro il “valore” che ritengono d’aver acquisito sul campo.
Il Parlamento, luogo in cui, a norma costituzionale si esercita la democrazia rappresentativa, è diventato il defecatoio di una masnada di banditi opportunamente “nominati” il cui compito principale consiste nel fare la ola ad un dittatorello mai eletto, mentre assolve il “dovere” di servire, su un piatto d’argento, alla nomenclatura economica paraeuropea un paese pacificamente disponibile ad essere spolpato.
Tutto l’apparato dello Stato, dalla Magistratura, alle forze di polizia e all’esercito, è opportunamente strutturato per servire “democraticamente” tutto ciò che in modo antidemocratico è partorito da questo sistema sempre più apertamente dittatoriale.
Non sfuggono alla regola le alleanze internazionali, con il permanere, tra l’altro,in posizione oltretutto oltremodo servile, all’interno di quel covo d’assassini seriali internazionali altrimenti definito NATO, con tutti gli obblighi che ciò comporta, sino al punto di concorrere alla creazione delle condizioni per lo scatenarsi di una nuova conflagrazione mondiale.
In questo quadro molto schematizzato, persiste ancora, pervicacemente, la cosiddetta cultura del “qualcosa è meglio di niente”, la stessa che ha portato il paese, di cedimento in cedimento, a caratterizzarsi sempre più come luogo normalizzato dal quale attingere profitti sempre più ingenti e carne da cannone.
Per Renzi, i suoi padroni, I suoi sponsor e i suoi complici, l’ora solenne delle decisioni irrevocabili è giunta da un pezzo. 
Tocca a noi, a chi, nonostante tutto, anziché portare il cervello all’ammasso, si ostina a considerare l’idea di una società radicalmente alternativa a questa come unica possibilità di salvezza, rifiutare qualsiasi compromissione con coloro che, in un modo o nell’altro, a volte anche fingendo di sbattere i piedi, hanno permesso che il paese giungesse a questa situazione.
Non è certamente un problema solo italiano, così come non lo è l’abbrutimento, anche culturale, in cui le masse lavoratrici sono obbligate a vivere. 
E’ per questo che l’occhiolino strizzato a supposti “sinistri” cessa di essere un semplice errore e si caratterizza sempre più come complicità aperta.

                                DELLA LINEA: LO STIPENDIO PAGA CIO’ CHE DICI.

SPINELLI
: ” l’UE doveva chiedere lo scioglimento delle milizie fasciste a Kiev e chiedere garanzie che le minoranze russe saranno protette”.


FORENZA: “noi vogliamo un’ Europa fondata sull’antifascismo”.


Signore della corte, per favore, mi spiegate di cosa parlate?

 Tutt’e due siete europee, anzi, italiane, vi è sfuggito che in Italia (e in Europa), è in corso un’operazione che nulla ha da spartire con l’antifascismo e con la difesa delle minoranze linguistiche?
Riservate i vostri giochetti dialettici per l’asilo infantile politico che rappresentate e, per chi ancora pensa, cercate di argomentare in modo credibile.

 Se, poi, non ci riuscite, continuate a fare i baciapile senza problemi. 
Manterrete il vostro elettorato acefalo, ma almeno non insulterete l’intelligenza di nessuno.
 State certe che, in Italia, qualche “scalatore, vuoto a perdere” disponibile, lo troverete sempre.



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