mercoledì 24 settembre 2014

MENO CINQUECENTOMILA di G Angelo Billia

MENO CINQUECENTOMILA di G Angelo Billia


Toh, hanno scoperto che oltre cinquecentomila artigiani non ci sono più.
 Fino a qui nulla di nuovo, si capisce, bastava fare un giro nel detto e soprattutto nel non detto degli organi di disinformazione di regime per saperlo, a volte bastava guardare sotto la voce “industriale suicida”. 
E sì, perché è comodo, visto che gli industriali veri, al pari dei loro rappresentanti nelle istituzioni non muoiono mai, trasformare l’illusione di tanti disgraziati, convinti di aver imboccato la strada dei “grandi”, in verità assoluta.
Siccome poi, ogni pretesto è buono, ecco che, al dato ISTAT s’accompagna l’immancabile commento "giornalistico" in stile renzista: non hanno saputo rinnovarsi! 
Normale. A volte, quando la Magistratura è stata “in vena” ha classificato il metodo come “speculazione sul caro estinto”, espressione che, più banalmente può essere definita “in mancanza di denti d’oro da rivendere, facciamoli rendere in quest’altro modo”.
Mi domando quando si capirà che la guerra è un delitto contro l’umanità, anche quella condotta semplicemente con la finanza, opportunamente supportata da un sistema di potere ad hoc. 
E poi, dov’è che ho letto che chi depreda i cadaveri dei caduti è passibile di fucilazione?


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