lunedì 26 ottobre 2015

"Blair ammette?" di G Angelo Billia

BLAIR AMMETTE?

“Abbiamo sbagliato con l’Iraq, abbiamo prestato fede ad informazioni sbagliate e abbiamo favorito la nascita dell’Isis. 

Però Saddam è stato giusto abbatterlo, era un assassino del suo popolo.”



E’ il piccolissimo tributo di uno dei boia, per non dire niente, ma per non essere spiazzato dalle “rivelazioni” passate e prossime venture.
Recentemente, anche per bocca del “nostro” Presidente del Consiglio, qualcosa di simile è stato detto sull’aggressione alla Libia.
Due cose accomunano queste rivelazioni. 

L’una è che si dà per scontato il diritto d’ingerenza in paesi terzi, allo scopo di cambiare il governo non gradito. 
Qui la foglia di fico è rappresentata dai riferimenti ai popoli vessati, senza badare alla contraddizione che la coalizione occidentale aveva, e sicuramente ha, cioè un bel vivaio di assassini del popolo, come Pinochet, su cui contare.
La seconda è la constatazione che ciò che si ammette è diventato patrimonio comune di conoscenza di milioni di persone.
Considerato quindi che, quando si aprono quelle bocche è solo per pescare nel torbido cercando di uscirne immacolati, c’è da domandarsi come mai non ci siano ancora esternazioni di Giorgio Napolitano, il quale sulle responsabilità per l’avventura libica avrebbe molto da dire.
Azzardo un’ipotesi: vuoi vedere che conta sulla proverbiale smemoratezza degli italiani?
Certo, c’è il silenzio di Berlusconi, notoriamente tirato per i capelli, si fa per dire, nell’aggressione militare. 

Il suo, però, è un silenzio più comprensibile. 
Come potrebbe spiegare, infatti, la bava che faceva capolino ogni volta che parlava d’affari con Gheddafi?
Forza Napolitano!

 Che ci vuole? 
Ammetti d’esserti sbagliato anche tu! 
Tanto i tuoi morti sono già ricoperti dagli altri, causati dagli “errori” che verranno confessati, molto parzialmente, domani.


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