lunedì 19 novembre 2012

De-mediatizzare l'arte con i media

Il ricercatore artistico prima di comunicare in modo attivo in network deve avere una precisa coscienza della propria singolarità, essere se stessi, raccontare la propria totalità in termini individuali, il linguaggio artistico è dell'individuo e non del gene assoluto, il genio individuale non è assoluto ma è autodeterminato. La singolarità di un linguaggio artistico esiste quando c'è dietro una i
dentità multipla in grado di trovare completamente se stessa in relazione con gli altri.
L'espressione di una ricerca artistica in un network di artisti non è mai individuale ma sempre corale e operativa, sono la costruzione della propria ricerca in un quadro d'insieme.
Si tratta di de-mediatizzare da una erronea e presunta specializzazione la propria professione senza cessare di interagire con i media, questo ci permette di usare i social media e non ci pone nella condizione di farsi usare da questi.
Ci muoviamo come tanti sciami, insetti che si ritrovano con le loro ricerche in comune in posti inusuali (come una automobile carica di ricerche artistiche specifiche ma frutto di una nuova logica strategica comune).
I media determinano la nostra nuova produzione collettiva, creiamo nuove verità fondate su una idea dell'arte come linguaggio comune per intendersi tra artisti, la verità nella rappresentazione di un altro sistema dell'arte è nell'atto linguistico collettivo creativo, relazionando autoapprendiamo e ci autoformiamo e specializziamo permanentemente, in più produciamo e distribuiamo conoscenza a km.zero.

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