“It’s not the end of the
world”
Bisogna proprio vivere un forte distacco dalla
propria realtà territoriale per fare partire una fiera mercato come Artissima e
titolarla “It’s not the end of the world”.
Parlo dei tre giorni di fiera dal 9 al 11
Novembre dove la curatrice Sarah Cosulich Cana-rutto gioca ed ironizza sulla
profezia Maya per rispondere con ottimismo alla crisi che stiamo vivendo, ma
serviva una mostra fiera d’arte contemporanea? Non bastava Caparezza quando
canta “La fine di Gaia non arriverà….., 2012, neanche un temporale”?
172 gallerie di cui solo 53 Italiche e 119
straniere (il mercato interno è al collasso ma rivolgersi all’estero non è la
soluzione del problema, anzi è una alimentazione del problema), 120000 euro di
fondi pubblici a carico del contribuente per organizzare mostre in spazi che
pubblici non sono per favorire investimenti privati; gli artisti pubblici sono
Paola Pivi al Castello di Rivoli; Valery Koshlyakov alla Gam; Zena El Khalil
alla Fondazione Merz; Ragnar Kjartansson alla Sandretto Re Rebaudengo e come
dessert lo street artista rumeno Dan Perjovschi presso Palazzo Madama (ma non
si poteva lavorare con Gec, a Torino non ci sono street artisti?), non manca il
solito concorso privato di ordinanza illycaffè con il suo bel premio privato
che costituirà un investimento privato dettato dal mercato selezionato da un
team di giovani curatori.
Tra le novità “Art Edition”, una ulteriore fiera
dell’editoria di settore dove non troverete il mio libro “Altro Sistema”, dalle
mie parti l’arte si rivolge ai non addetti ai lavori, logiche di altro sistema.
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