Una politica pessimista e infastidita? Da cosa?
Cagliari avrebbe una Presidente della Commissione Cultura di SEL, tale Francesca Ghirra, che a proposito della nomina a Nuoro di Lorenzo Giusti come direttore del MAN afferma: “Il MAN ha un nuovo direttore artistico e io, lungi dal dubitare della sua preparazione e competenza professionale, sono molto pessimista e infastidita di come nel nostro paese vengono condotte le selezioni pubbliche”.
Affermazione ambigua quant’altre mai: l’accorta politica è “pessimista e infastidita” da cosa esattamente? Dal fatto che Lorenzo Giusti, della competenza quale è lungi dal dubitare, non sia sardo? O dal fatto che la commissione non l’abbia escluso in quanto non sardo? O peggio che l’abbia incluso in quanto unico maschio continentale? O del fatto che, come scrive il blog cagliaritano che riporta la sua dichiarazione, “una carica prestigiosa esce dalla Sardegna e da chi ne saprebbe forse valorizzare meglio la cultura”? O ancora, dalla inconsistenza culturale della commissione che ha deciso un tale sgarbo etnico? Non si capisce o, forse, si capisce troppo bene.
Io di quella commissione ho fatto parte: è la prima volta in assoluto che ho accettato un incarico del genere, non conoscevo i commissari miei colleghi ne tantomeno, tranne Margherita Coppola e Giorgia Atzeni, nessuno dei candidati. A tutti ho fatto la stessa domanda: “Lei da domani è il Direttore del MAN, qual è la sua prima mostra?”. Avevo il compito di fare domande “creative” a cui pochi hanno risposto in maniera creativa, fra questi pochi, ma non solo, il fiorentino, anzi pratese, Lorenzo Giusti. Ma, considerato che per il MAN si cercava un Direttore Artistico e non un Curatore, durante il colloqui erano previste anche una serie di domande “tecniche”, su argomentazioni ben specificate dal Bando, a cui pochissimi hanno saputo rispondere, tra i pochissimi, Lorenzo Giusti.
Mi chiedo secondo quale base etnica si sarebbe dovuto sorvolare rispetto alle lacune stratosferiche di tutti gli altri, per altro registrate durante i colloqui, e quindi riascoltabili in tutta la loro straordinaria incompetenza. E’ probabile che la Signora Ghirra preferisca alla guida del MAN, che tanto si trova a Nuoro, un sardo, o una sarda, mediocre a un ottimo fiorentino, anzi pratese, ma dubito che questa tendenza faccia bene alla Sardegna. Mi chiedo cosa accadrebbe se noi applicassimo a lei le stesse categorie locali considerato il fatto che fa parte di in una compagine/movimento di matrice pugliese, e che la qualcosa dovrebbe suscitare in tutti noi fastidio e pessimismo per come i sardi aderiscano ai movimenti politici. Senza contare che gli argomenti della Ghirra, SEL, sono spaventosamente contigui a quelli dal suo omologo Alto Atesino, Giorgio Leonardi, PDL, in merito alla nomina di Cristiana Collu al MART di Rovereto, che ha detto: “Ma dove sta la difesa della identità culturale del trentino? Forse solo nell'acquistare le divise per le bande e per i cori, o forse l'assessore Panizza si accontenta che la nuova direttrice del Mart arriva (congiuntivo?) anch'essa da terra d'autonomia?”
Siamo in una stagione confusa in cui chi parla non si preoccupa minimamente di rappresentare un pensiero che vada oltre il proprio ombelico. Ma quando SEL, movimento che dovremmo intendere come progressista, e PDL, nella sua fascia più destrorsa, dicono la stessa cosa restiamo davvero “infastiditi e pessimisti” oltre che confusi sul piano politico.
Nessun commento:
Posta un commento