sabato 22 dicembre 2012

L'ARTE? Cosa è?




IL LINGUAGGIO DELL’ARTE SPIEGATO AI Più GRANDI
L'arte è ciò che meno si può spiegare, ha degli obblighi, quello di rinnovare i segni, la sua continua produzione di un senso arbitrario (solo in apparenza), la sua pulsione di senso, il mistero logico del suo ciclo costituiscono l'essenza del momento sociale.
I processi logici dell'arte e i suoi linguaggi vanno applicati all'intera dimensione della cultura, all'intera produzione sociale e comportamentale dei segni, dei valori e delle relazioni.
Il classico e il romantico (o avanguardistico) non hanno niente a che vedere con una liberazione o defenestrazione dell'arte, del bello o del vecchio.
Il concetto di bellezza dell'arte è da cercare in termini come "chic", di "gusto", di "eleganza" e fondamentalmente di "distinzione".
La verità è che la bellezza come concetto assoluto non ha nulla a che vedere con l'arte, non va cercata neanche come modello, l'arte veramente e assolutamente bella porrebbe fine all'arte, ragion per cui i linguaggi dell'arte negano la bellezza, proprio a partire dalla logica equivalenza tra bello e brutto.
Può imporre l'arte, come elementi di distinzione, l'eccentricità, l'ermeticità, la scarsa funzionalità e il ridicolo.
Questo è il trionfo del linguaggio dell'arte, l'imposizione e legittimazione del surreale e irrazionale, perseverando nella logica profonda del razionale.
Occorre arrendersi forse all'evidenza che l'arte moderna e contemporanea nasce per non contestare niente, sempre che l'abbia mai fatto.
La rivolta è imbrigliata, la maledizione attraverso il segno è "consumata".
Bisognerebbe abbandonare nostalgie,aspirazioni e pretese di originalità; ammettendo che la propria diversità linguistica è figlia di una costrizione formale che si costruisce per gioco attraverso successive differenze.
 L'arte quando si fa opera o prodotto è sempre costituita per essere immediatamente integrata in un sistema che la declina come qualsiasi altro oggetto.
 Questo ha reso l'arte contemporanea quotidiana, carica di connotazioni che non creano un reale problema dell'ambiente.
 Uno stile o un linguaggio artistico non contraddice mai nulla, entra in un gioco naturale di distribuzione nello spazio, non può esistere un artista non colluso.
L'artista con i suoi linguaggi è parte del gioco generale del sistema, può parodiare, illustrare, simulare e truccare il sistema linguistico dell'arte, ma non ne turberà mai realmente l'ordine.
Non esiste e non è questo il tempo dell'arte borghese, che riconciliava con la propria immagine, siamo davanti alla guerriglia con il mondo, davanti a soggetti che cercano diplomaticamente di riconciliarsi con la propria immagine, questo tentativo crea la serialità e questo nella presa di distanza e nella sfida e destinato a creare un mondo sempre più integrato.


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