Se affrontiamo l'arte
come linguaggio e ricerca linguistica nell'epoca del web 2.0 dobbiamo tenere
presente un poco di cose:
- Ogni conoscenza ed
esperienza di un artista è una interpretazione: L'esperienza visiva in base
alla quale un ricercatore di un linguaggio artistico vi propone la sua visione
del mondo è sempre un punto di vista peculiare, un linguaggio artistico è
sempre rivolto a certi aspetti trascurandone altri.
- Le interpretazioni del
linguaggio artistico sono socio culturali, l'arte è una forma simbolico
culturale e come tale si rappresenta, letture oltre la logica simbolico
affettiva sono mistificanti.
- Non esiste una
posizione privilegiata per fruire dell'arte, la variabile è
nell'interpretazione del senso dei segni, e non c'è artista o linguaggio
artistico assoluto fuori dal suo contesto.
- Le interpretazioni
avvengono fuori contesto. Impossibile capire i processi, il lavoro e il
linguaggio di un ricercatore di un linguaggio artistico fuori dal suo contesto.
- In certe nicchie
comunitarie di elaborazione e ricerca di un linguaggio artistico certe
interpretazioni sul senso dell'arte sono privilegiate o manipolate.
Quello che sta
succedendo, è che manipolare la volontà linguistica di un ricercatore artistico,
è sempre più complicato per quella nicchia di sistema dell'arte che si auto
conferiva autorevolezza autoritaria, attraverso la limitazione dei media
cartacei, adesso le vecchie autorità e figure di sistema sono oggettivamente
allo sbando.
Lo sono perché incapaci
di superare le barriere del vecchio sistema mercantile dell'arte (che dagli
anni sessanta in poi è stato in assoluto un falso storico) e di creare gruppi
di esperti diversi che sarebbero assolutamente più intelligenti dei loro fidati
portantini intelligenti. Il sistema dell'arte specialistico e la rete può
rendere la trasmissione di senso dell'arte contemporanea più intelligente se c'è
la volontà di essere più intelligenti.
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