INCREDIBILE QUOTAZIONE IN TOUR
L'incredibile
quotazione di certa arte contemporanea è figlia di una sfida istituzionale di
una comunità di privilegiati, che si determinano come tali attraverso la
speculazione su di un numero limitato di segni.
La competizione
attorno agli oggetti li eleva a casta, si differenziano così dagli altri
nell'atto lussuoso dello scambio valori-segno.
Feticisti che si
riconoscono in un oggetto d'arte dando luogo ad una insana competizione in una
comunità di privilegiati.
La vera passione
dell'amatore e compratore d'arte sta nella prevaricazione, della esaltante e
continua umiliazione degli altri amatori.
La distorsione
del segno e del suo valore affettivo e simbolico è nell'opera, nel suo valore
genealogico, nascita, firma, transazioni, pedigree, plusvalore prodotto nel
momento stesso in cui si fa circolare il segno.
Gli unici valori
reali sono quindi quelli che si producono all'interno della casta, la casta sa
che la vera legittimazione e riproduzione, che la perpetuazione della classe
dominante è fondata sulla manipolazione artistocratica delle opere come
materiale di scambio e di segno.
Il gioco è
fondato su un sistema di scambio limitato tra paritari aristocratici e lo
scambio di valori universali a uso di tutti nella modalità di uguaglianza
formale (i segni e linguaggi dell'arte liberi di circolare tramite gli
individui per capitalizzare popolarmente il segno limitato e posseduto).
I Musei
garantiscono pubblica copertura bancaria e consente la circolazione del
capitale e la speculazione privata, poi con la sua riserva fissa legittima la
funzione di segno del quadro.
Il Museo è la
banca nell'economia politica dell'arte, come garanti dell'universalità
dell'estetica di tutti.
Sono d'accordo con te quando parli di una comunità di privilegiati che stravolge i criteri di attribuzione di "valore" all'opera a proprio uso e consumo. Ma perché la critica si estende anche al "museo" come istituzione? Non credi che lo stato debba garantire la conservazione e la fruibilità del patrimonio artistico? Non ritieni che la creazione di una società sensibile alle tematiche culturali passi anche per l'intervento pubblico, nelle scuole e nei musei? Sarebbe forse meglio criticare quel determinato museo o quel determinato sistema scolastico che non funziona, invece di attaccare il "museo" (o la "scuola") come istituzione.
RispondiEliminaIntervenire nelle scuole in quanto luoghi di reale ricerca pratica di senso dei linguaggi dell'arte ha un senso, dilapidare attraverso certi Musei che depredano territori invece di arricchirli è un altro.
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