mercoledì 19 dicembre 2012

Cattelan? Un tecnico al governo!

Cattelan ? Un tecnico dell’arte e le sue dinamiche
Il consumo dell'arte e anche dei suoi spazi pubblici istituzionali, la stessa profusione dei suoi oggetti e dei suoi gadget a segnare il limite delle possibilità sociali e linguistiche dell'arte contemporanea.
 Questa è la prospettiva da cogliere oltre le apparenze, il consumo di prodotti artistico culturali che omologano nella identificazione simbolica. Un tempo l'accesso all'arte contemporanea era possibile solo ai grandi mecenati e ai cortigiani, oggi la sua diffusione è fondamenta del potere, dei criteri di produzione artigianale della stessa arte, di responsabilità di decisioni economiche e politiche (pensate al dito di Cattelan a Piazza degli affari e a come poi si è materializzato lo spread e il governo tecnico Monti in Italia).
Il consumatore artistico, anche quando è lo stesso artista, dovrebbe chiedersi se la sua salvezza passa per queste truffaldine operazioni, se queste operazioni ideologiche non servano ad assegnarli un destino sociale di produttore e consumatore servile di logiche di cui non è padrone, schiavi di un linguaggio imposto, immorali, irresponsabili e sopra le righe, in contrasto con i padroni che con responsabilità occupano posti di potere.
Il consumo istituzionale artistico, in questo tempo di delegittimazione è la morale di riferimento che si proietta nel futuro.
Non dimentichiamolo mai: l'oggetto artistico pubblico non si fonda sulla preminenza o l'abbondanza, ma è qualcosa altro, gestione del potere politico ed economico, manipolazione di segni per uomini, la materializzazione per gli stessi artisti di un paese della cuccagna che non esiste.


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