Gran parte degli "addetti ai lavori" del sistema dell'arte contemporanea soffre di quella paranoia chiamata delirio interpretativo, patologia che consiste nell'elaborazione da parte del malato, di una teoria che è una vera idea fissa, all'interno della quale il malato inscrive ogni fatto, deformandolo e alterandolo omettendo tutto quello che non conviene.
Le dottrine dei malati di questa patologia sono metafisiche o religiose se non sociologiche con pretese scientifiche.
Vivono elaborando teorie falsamente nuove alle quali questi addetti ai lavori si attaccano con la furia con cui il perseguitato o il megalomane si aggrappano all'idea dei loro immaginari nemici.
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