Il sistema dell'arte con dei suoi rituali è sempre esistito, solo che si trattava di un mezzo di nutrizione energetica, qualcosa di fortemente simbolico in grado di materializzare e rappresentare richieste di aiuto.
In età pagana si nutriva il simbolo artistico e mitologico per offerte e richieste, le aspettative nei confronti dell'arte erano reali.
L'arte pagana aveva un difetto originale come l'attuale rappresentazione sistemica del mercato dell'arte era individuale e non collettiva, si chiedeva alle divinità rappresentate per simboli e si sperava che facessero tutto da soli, mancava la partecipazione.
Una richiesta è un programma, una intenzione espressa in forma affermativa, se ha una rappresentazione collettiva è più forte.
Il sistema è determinabile oggi dalla volontà dei suoi attori, degli artisti che ne fanno deliberatamente parte o meno, la rete, il web e i social network oggi permettono agli artisti che non ne condividono i postulati di rappresentare delocalizzati una propria volontà corporativa e organizzativa.
Il supermarket della ricerca artistica contemporanea ha oggi una possibilità in più, determinata dalla libertà dell'artista di scegliere il percorso dell'autodeterminazione linguistica e comunitaria.
Il conduttore di un altra possibilità di sistema dell'arte e l'artista stesso con il suo linguaggio simbolico rivolto e determinato dalla sua comunità di riferimento.
Il padrone del proprio sistema dell'arte è l'artista libero ricercatore di linguaggi simbolici, affettivi e comunitari, lui è il definitore delle regole con le quali si accorda alla comunità, lui rappresenta il gioco, è incredibile come il mercato abbia stravolto le regole del gioco in virtù di successi promessi che rendono artisti di qualità assoluta sottomessi all'illusione dettata dall'altrove.
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