ARTE è MAGIA?
Quello sull'arte è un giudizio magico, un pregiudizio, una preiscrizione, questa è la forma sotto la quale la si incontra nella mente degli individui.
Il giudizio magico sull'arte è sempre frutto di una affermazione collettiva, costituito sempre da almeno due individui; il mago artista che compie il rito e l'interessato che crede a esso e al suo valore simbolico; nel caso della trasmissione dei linguaggi artistici il mago (l'artista o il Maestro) insegna la ricetta a colui che la mette in pratica; questi pochi elementi bastano a definire un piccolo sistema rituale e linguistico, definisce una società ( a questo punto a cosa servono critici, curatori e galleristi?).
Il giudizio magico sull'arte può teoricamente ricevere l'adesione di gruppi estesi di società e di civiltà, è una quasi convenzione per il quale il segno crea la cosa, la parte del tutto dalla quale scaturisce la parola che definisce il fatto; si tratta di associazioni che si riproducono nella mente degli individui, contrassegni anche generalisti d'origine collettiva.
La materializzazione del gesto magico dell'arte muove dall'artista, lo stregone del villaggio, e l'ansietà del villaggio in cerca di sorgenti e soluzioni; di fatto è sempre presente la società intorno al mago artista, anche quando sembra venire meno e l'artista si ritira isolato nel suo recinto; l'artista è spinto nell'isolamento proprio dalla società tutta, lì sì raccoglie e agisce; il mago artista suggerisce mezzi, amplifica virtù di cose, applica effetti e soddisfa desideri e attese nutrite in comune da intere generazioni, rende rituali ed efficaci i bisogni dell'individuo già diffusi.
Quello sull'arte è un giudizio magico, un pregiudizio, una preiscrizione, questa è la forma sotto la quale la si incontra nella mente degli individui.
Il giudizio magico sull'arte è sempre frutto di una affermazione collettiva, costituito sempre da almeno due individui; il mago artista che compie il rito e l'interessato che crede a esso e al suo valore simbolico; nel caso della trasmissione dei linguaggi artistici il mago (l'artista o il Maestro) insegna la ricetta a colui che la mette in pratica; questi pochi elementi bastano a definire un piccolo sistema rituale e linguistico, definisce una società ( a questo punto a cosa servono critici, curatori e galleristi?).
Il giudizio magico sull'arte può teoricamente ricevere l'adesione di gruppi estesi di società e di civiltà, è una quasi convenzione per il quale il segno crea la cosa, la parte del tutto dalla quale scaturisce la parola che definisce il fatto; si tratta di associazioni che si riproducono nella mente degli individui, contrassegni anche generalisti d'origine collettiva.
La materializzazione del gesto magico dell'arte muove dall'artista, lo stregone del villaggio, e l'ansietà del villaggio in cerca di sorgenti e soluzioni; di fatto è sempre presente la società intorno al mago artista, anche quando sembra venire meno e l'artista si ritira isolato nel suo recinto; l'artista è spinto nell'isolamento proprio dalla società tutta, lì sì raccoglie e agisce; il mago artista suggerisce mezzi, amplifica virtù di cose, applica effetti e soddisfa desideri e attese nutrite in comune da intere generazioni, rende rituali ed efficaci i bisogni dell'individuo già diffusi.
Nessun commento:
Posta un commento