domenica 25 agosto 2013

L'espressionismo contemporaneo? Dello spettatore

L'espressionismo contemporaneo? Dello spettatore


La cultura dell'arte da galleria (un tempo scrivevo da galleria-galera) è una sovrastruttura che naviga contro sviluppi processuali e assimilazioni condivise di un linguaggio artistico; la galleria è un limite, un argine che normalizza e canalizza l'anomalia della ricerca linguistica di un artista, lo reprime, con la galleria ci hanno convinto che l'arte sia comunicazione, non è vero, l'arte è partecipazione.
La distorsione è avvenuta per mezzo degli intermediari che storicamente si sono interposti tra il mutato ruolo sociale dell'artista e del suo linguaggio e chi a esso si relaziona, praticamente infiltrando il potere nella cultura di ricerca artistica contemporanea, effetto collaterale presumibilmente imprevisto dalle avanguardie storiche (anche se Modigliani e Duchamp avevano messo in guardia tutti).
 Almeno fino alla fine del secolo passato, la cultura di certi artisti imposti dal sistema è stata dissolta in strategia di sistema e di potere che marcava e rimarcava differenze linguistiche fino a renderle diseguaglianze, impedendo all'arte e agli artisti di trovare un ambito comune nel quale confrontarsi.
L'invito che questo scorcio di secolo ci pone è quello di comprendere il processo elaborativo e cognitivo di un linguaggio artistico e sperimentarne la possibile e reale condivisione  al fine di sviluppare sapere; considerando che il potere non è solo omissivo o repressivo ma è anche normativo, il linguaggio artistico può partire dal presupposto di potere creare una norma anche privo d'intermediari; la norma può passare per traiettorie e limiti non necessariamente imposti dall'alto.
 Tutto questo non vuole dire rinnegare luoghi come le Accademie e i Licei, vuole dire tenere presente che nella loro istituzionalità didattica non possono essere spazi privati, sbagliano i Maestri artisti che l'intendono così.
Il linguaggio dell'arte è una questione complessa, che include da un lato l'adattamento normalizzante o contestuale, dall'altro la costruzione di spazi condivisi e liberi che portino alla manifestazione di altri universi e sistemi dell'arte.
Il sistema dell'arte "Accademico" di mercato è nato alla fine dell'ottocento, in un contesto di colonialismo liberista industriale verso altri mondi, il tempo è cambiato, forse si è allargato e sono mutati gli equilibri tra l'osservatore e l'osservato, sembra essersi bilanciato attraverso la riproduzione digitale il rapporto tra chi si esprime e chi riceve o subisce l'espressione artistica, esprimendosi su di essa, il nuovo linguaggio dell'arte nell'altro sistema che verrà sembra potere vivere dell'espressionismo dello spettatore.

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