giovedì 27 novembre 2014

"SCUOLA, TRIBUNALI E GALLINE" di G Angelo Billia


"SCUOLA, TRIBUNALI  E GALLINE" di G Angelo Billia


Personalmente conosco insegnanti che sono invecchiati come precari e, credetemi, non sono casi isolati. 
Devo anche dire che i precari in questa società sono ben più di tale numero, anche se la cosa non toglie nulla al problema dei precari della scuola.
La corte di “giustizia” europea ha deliberato che è ingiusto e non si può più fare. 

Sospiro di sollievo da parte dei 250.000: 
allora la giustizia esiste! 
Sapete, è come se un lavoratore dipendente, quindi normalmente derubato dal padrone, incappando negli articoli del Codice penale che sanzionano il furto, sognasse di avere giustizia dalla Magistratura. E’ possibile? 
La sentenza della Cassazione sul padrone dell’amianto racconta una storia decisamente opposta. 
Se neppure l’assassinio di massa, quando l’autore appartiene alla classe dominante, viene punito, è semplice trarre le conclusioni.
L’ineffabile Giannini prefigura come finirà: “la sentenza si riferisce a 18.000 precari”.
La saggezza popolare, sì, quella saggezza volgare dei tempi andati, quando ancora la mancanza di cultura veniva considerata come tale e non come sublime espressione della cultura di massa, semplicemente liquidava la questione osservando la realtà. 

Un ricco appartenente alla classe dominante, o, a volte anche un semplice addetto alla “cura” dei suoi interessi, con l’aggiunta d un gruppo di avvocati super pagati, vincono sempre, a prescindere dal Codice penale.
Allora, forse a causa di una conoscenza diretta giocoforza più approfondita del mondo contadino, si sapeva che una gallina è buona quando fa le uova e, quando non le fa più è ancora buona per il brodo, non c’è tribunale che tenga.
Si trattava, appunto, di una visione delle cose realistica e volendo, anche fatalistica, adatta per dei semplici, senza cultura, ma che però sapevano che la gallina aveva un unico modo per salvarsi: bollire il padrone.
Ma si sa, i tempi cambiano, i vecchi contadini di una volta non ci sono più, sono sostituiti dai moderni ovaioli umani, convinti che le cose stiano diversamente, che qualche magistrato onesto, magari con l’aggiunta di qualche parlamentare altrettanto onesto possano fare la rivoluzione delle galline “dal di dentro”, magari convincendo il padrone che non è giusto prendere le uova e bollire la gallina quando non produce più.
La sentenza di Strasburgo avvalora questa tesi ridando fiato ad un’immagine buonista, finalizzata a sostenere l’idea che, in fondo non sono tutti banditi.
Queste righe non vogliono in alcun modo sostenere che non si deve seguire anche la via giudiziaria, hanno solo lo scopo di richiamare l’attenzione su un particolare dimenticato dai più.

Per non essere bollite le galline hanno solo una possibilità: bollire il padrone. 
Non c'è nessun tribunale in grado di farlo al loro posto.


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