venerdì 21 novembre 2014

Io, tu, Marco Lavagetto, Tito Mussoni e G Angelo Billia.

Intro - "CORRUZIONE" di G Angelo Billia.
"Il dosatore dell'amianto", Marco Lavagetto.




"Ieri, un amico, commentando la sentenza ETERNIT, sull’onda dei suoi ricordi di gioventù, (mazzette nascoste nei faldoni che gli avvocati passavano ai magistrati in udienza), si domandava quanto hanno percepito i magnifici dal “multi” svizzero, per tirare la riga nera sulle sue azioni delinquenziali.
Hai un bel dire, come ho fatto, che nulla di ciò che ricordava era provato, sentire comune certo, ma non provato. 



      "Modelli Prodotti", Marco Lavagetto.

Non c’è stato verso, anzi, ad un certo punto, di fronte all’argomento che le prove, per circostanziate che siano, ci pensano gli stessi magistrati a buttarle nel cesso, non ho più saputo cosa obiettare.
Spremendo le meningi in cerca di risposte, sono giunto alla conclusione che il mio è un modo sbagliato, decisamente demodè per affrontare il problema. 

Ognuno in questo paese, con l’esclusione della classe operaia e assimilabili, viene pagato per ciò che rende alla committenza. 
Ora, se c’è qualcuno che sostiene che la committenza della magistratura è il popolo “sovrano”, è pregato di rivolgersi, per conferma, alle vittime del miliardario svizzero.
Agli altri rivolgo un caldo invito a domandarsi perché, omuncoli non certamente migliori di tanti studiosi sottopagati, quando non anche precari, percepiscono stipendi da nababbi seguiti da pensioni d’oro, semplicemente perché sono impiegati della “giustizia”, o meglio, quella cosa lì che fa tanto onesto chiamare così.
Per chi non se ne fosse accorto, c’è una grande innovazione, al passo con i tempi in tutto ciò: le mazzette, per essere fottuto, le paga apertamente e diligentemente il popolo “sovrano”".

G. Angelo Billia


    "TDK Disco Eternit".


Dialogando con Tito Mussoni su "Marco Lavagetto"


Tito, mi/ci racconti il percorso di Marco Lavagetto? L'unico artista ad avere urlato con il suo lavoro lo scempio Eternit, in tempi e momenti del secolo scorso, quando era impopolare e complicato farlo...



Certi miei illustri colleghi sono convinti che Lavagetto si possa senza

dubbio includere nella seconda branca della estrapolazione semantica.
Ora, questo sorpassato modulo interpretativo, che risale all'inizio degli
anni ottanta, non trova alcun riscontro nel panorama variegato delle
recenti emergenze, oggigiorno sempre più sciolte e divaganti. 
Per fare un minimo di cronistoria, il nostro caro Lavagetto, si fece conoscere nel 1981,
presentando oggetti indesiderabili per l'arte e per l'industria, definendoli
rifiuti che non possono essere esposti nelle gallerie essendo cose non
qualificate e inqualificabili. 
Un anno dopo di quella mostra mai inaugurata,
Lavagetto ebbe una trovata geniale e per dirla tutta, patetica:
trasformò il logo MIS (More Industrial Shop), aggiungendo un altro
messaggio più mirato, chiamandolo Morte Istantanea Sicura.
MIS era, in origine, una piccola industria già avviata che produceva vestimenti
ultra-sintetici per le fabbriche (Eternit©, Stoppani ed Italsider).
Dopo quella sfilata grottesca fatta in casa di un noto gallerista (non lo citiamo
per motivi legali), la ditta MIS cambiò pelle e divenne l'unica casa di moda
per confezionare vestiti esclusivamente per i cari estinti. 
Ma quel lieve
successo ottenuto allora lo inebriò a tal punto, che volle tentare la sorte
con l'avveniristico e quantomai improbabile progetto editoriale CLIMA
(1982). 
Incidentalmente, in un epoca satura di immagini ISO (Immagini
Soglia Ordinaria), allora vigevano le regole severe del visual appeal e
non si poteva superare la soglia di 22.000.000 u.i. per mgi, si imbatté con
Antonio CupÏ, il primo Controllore di Immagini a Soglia Ordinaria (CISO)
e decretò la fine del Gruppo Editoriale Clima. 

"La fine del futuro, il disco infinito" di Marco Lavagetto.

In altre parole, Lavagetto e il suo percorso di ricerca artistica, sono stati omessi dalla storia dei linguaggi dell'arte contemporanea, perché? Come è possibile che il sistema dell'arte e tutti i suoi specialisti, siano stati complici davanti a tale omissione culturale? 
Come è possibile che gli "addetti ai lavori" non lavorino a tutela della libera ricerca artistica?
Tutta la sua produzione di quel periodo che si occupava del problema Eternit è andata persa?


Fonti riguardevoli dicono
che esistono alcuni campioni foto-riprodotti del numero zero di CLIMA
nell'archivio statale I.M.G.A., custoditi gelosamente da qualche anonimo
impiegato in una cartella di polietilene con scritto in rosso: 
Attenzione!
IOS -Immagine Oltre Soglia.
 Il tonfo di quella avventura grafica si fece cosÏ
sentire che le due società di ricerca del Lavagetto, ModelliProdotti inc. e
PLINTOS, fallirono. 
E' ben noto come i mass media ebbero gioco facile
nel seppellire ogni traccia visivamente apprezzabile di immagini IOS
provenienti dal settore superficiale dell'arti normali.
 Nel 1983 ricorderete
le continue ondate iconiche di Kabel Medium a cui eravamo sottoposti
quotidianamente, finché la speranza di vedere la seconda puntata del
presunto serial Dove governa Morantz dei Caredda's, si affievoliva ogni
giorno. 
Infatti, quella speranza rimase inappagata e il serial televisivo
venne sostituito con le repliche dei documentari sulla vita dei Grandi
Rettili Rari, sponsorizzati dalla AURUMMA spa, industria falsamente
mesozoica, totalmente invischiata in un fertile traffico di prodotti
contraffatti inerenti alla Lost Art e alla Pre Art.
 Poi, arrivò un debole segnale:

nascosto tra le pieghe catodiche di uno spot, venne individuato

un messaggio proveniente dalla rete dissociata Red Skull Net, la quale
apparteneva, senza ombra di dubbio, all'Immaginario Collettivo e
rimetteva in discussione ogni teoria cromo-visibile sulla evoluzione del
messaggio ordinario (cfr. I Quindici) e dava nuovo lustro alle sottovalutate
Elucubrazioni minori (ed. Coatte) del nostro Lavagetto, in cui venivano
trattati concetti quali "la quantificazione, tramite geometrie non-reiterabili,
della elasticità finmeniana". 
Con il posteriore avvento del pensiero
latveriano nell'arte e il nuovo metodo classificatorio dei messaggi
audiovisivi proposto dall'autorevole catalogatore Aux Tuner nei suoi
saggi (Plane to Exterminate, Panavision e Telefunken), alcuni ricercatori,
primo fra tutti Orazio Vitale, studiando a fondo le teorie lavagettiane,
riuscirono a campionare alcune opere non riproducibili di F.M.A. (Five
Minute Art). 
Nel frattempo, stanco dei pellegrinaggi nelle asfittiche
gallerie della Ghost Art, Lavagetto non si diede per vinto, anche se il suo
Aggiornamento sui caratteri finmeniani non quantificabili, venne ignorato.
Nella più totale indifferenza popolare negli anni successivi, dal 1985 alla
fine del decennio, la composizione strutturale delle opere di Lavagetto,
ebbe modo di esprimersi in piena luce con le sue Tele-Visioni (cromatoni
ricombinati su tela acrilica). 


                                      "TDK Eternite", Marco Lavagetto.

Aiuto che storia complicata, ma quindi esistono le opere ma non pubblicazioni sul lavoro e la ricerca di Marco Lavagetto?
Come è possibile?
Eppure è stato l'artista che meglio ha raccontato la fine del secolo scorso, l'unico che sia riuscito a leggere quello che stiamo vivendo tristemente oggi per tempo, possibile che non esistano ancora pubblicazioni monografiche su di lui?

Ma la fine delle trasmissioni per Lavagetto,
era già prevista: nel 1987 fu costretto dal Comitato Cromatico Collettivo, a
sintetizzare un nuovo modello televisivo dipinto e definitivo, per l'appunto,
La Fine delle trasmissioni. 
Dopo un'esperienza simile, mi domando
come egli possa ancora essere in grado di proporre ai suoi decimati fans,
un cosÏ ricco campionario di immagini IOS. 
Testimoni, quindi, del
Progetto Riordinamento Iconico del 1990, sono le U.B.&B. (Useless Box &
Bags) e in particolare Ariel (contenitori per Fakeroids) e 50 (contenitori per
Immagini Estrapolate ISO). 
Un altro contributo della terza branca di
estrapolazione semantica, fu la R.A.P. (Ricerca Arte Porno) e continua a
produrre cofanetti in Duraflex, oggetti  dipendenti dal panorama
tecniconico della So.Up Art. 
A questo punto, si può fare riferimento al
nuovo catalogo Arti normali, edito dalla Mecanormal di data incerta,
un'altra edizione aggiornata della Enciclopedia sulle Arti Normali. Il
catalogo, essendo già esaurito, attendiamo una nuova edizione più
completa. Certamente il Lavagetto, ha contribuito alla campagna di
crescita del messaggio commerciale nell'arte e ancora rimaniamo in attesa
di sviluppi che potranno illuminare dettagli ancora oscuri di questo
instancabile colonizzatore di immagini. 


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