Luca:
Secondo me dovresti
iniziare a pensare che tutto quello che pensi è sbagliato. Provaci
Mimmo:
Secondo me dovresti
cominiciare a pensare che tutto ciò che pensi non è giusto, ci provi?
Luca:
Sì, ma sono anche libero di fare quello che voglio e i report
che voglio. Tutta questa libertà sinistroide e poi mi costringi a parlare di
una cosa che decidi tu? Ma dai...
Certo che mi rivolgo al
sistema dell'arte e non solo. Come la fiat si rivolge al sistema dell'auto o il
panettiere al sistema di chi vuole il pane...ma che discorsi fai??? Bada ai
contenuti. E' chiaro che se hai una concezione di arte distorta e anacronistica
non ci capirai mai niente. Come un ingegnere che studia su i libri di fine
ottocento e pretende di lavorare alla ferrari oggi.
Mimmo:
Anacronismo?
Nessun anacronismo, il mio ragionamento e non il tuo è il
naturale frutto di un sistema eteronomo, soggetto al fascismo liberal
socialista ed un poco comunista nelle apparenze dei mercati finanziari, la mano
invisibile dell'interesse economico privato e la rappresentazione
tecnoscientifica e digital-virtuale del mondo contemporaneo rischia di
compromettere ed estinguere l'identità artistica dell'umano con la tua
complicità, siamo entrambi generati da questo, la nostra natura creativa è
comunque deformata e danneggiata ma possiamo ancora rappresentarla e possiamo
rappresentare un altro sistema dell'arte come un viaggio in questo tempo.
Per fare questo nessuna indifferenza, noncuranza o
superficialità, queste cose preservano il sistema imperante, bisogna non
pensare al modello economico imposto per recuperare e preservare un approccio
all'arte ego-logico.
L'arte non può più ignorare
e sottrarsi al dibattito politico, altrimenti si consegna una unica storia
dell'arte al pianeta che non parla di r-esistenze artistiche e creative ma solo
di eletti, ma tu che cazzo potrai mai saperne di queste cose? Le tue analisi si
fermano all'ultimo libro della Vettese ed ambisci a diventare il meccanico
della Ferrari?
Luca:
Secondo me ti rifugi
nell'arte solo perchè credi che nell'arte non ci sono regole e nessuno che ti
possa dire che stai sbagliando tutto. Ogni atto è politico (anche fare il
pane). L'arte è un laboratorio come un altro dove muoversi. Come qualsiasi
altra disciplina. Attira mediocri proprio perchè c'è la presunzione che tutto
possa andare bene. E invece non è così.
Mimmo:
Posso essere d'accordo se
stiamo parlando d'arte, ma quella la giudica il tempo e non il contempo e
quantunque io possa essere un mediocre basta un Diprè qualunque a dimostrare
che la anche la mediocrità proletaria in questo tempo malato reclama la sua
visibilità, io quantomeno non pago le trecento euro a Diprè, mi chiedo però
quelli come te quale parametro hanno nella valutazione della qualità delle
regola davanti al contemporaneo, che non sia quello economico selezionato dal
mercato s'intende, altrimenti non stiamo ragionando sull'arte e tu saresti
impossibilitato a dire che sto sbagliando tutto...
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