5 – IL COLLEZIONISTA?
La figura del collezionista d’arte contemporanea nel sud
dell’isola era quasi inesistente, l’idea del qualsiasi prezzo simbolico per il
possesso e l’ostentazione del sé sembrava distante dall’isolano del sud.
L’investimento economico sul bene artistico ad uso privato
era considerato rischioso e dalla causa effetto non sicura.
Un paio di compratori ed investitori seri comunque esistevano,
uno era un ex leader maximo che aveva giocato anche un ruolo notevole nella
creazione di una inesistente artista Greta Frau, all’assalto delle case d’asta
londinesi.
L’altro era un notaio, nato per comprare a cifre irrisorie
opere di sconosciuti che potevano farsi conoscere, aspettando il momento giusto
per monopolizzare a tradimento il gusto artistico dell’isola in funzione del
suo orrido e casuale non gusto.
Comprava veramente di tutto anche in giro per il continente
alle varie fiere mercato, alla condizione che costasse poco, non era isolano,
arrivava dalla Sicilia, aveva una fondazione che sguazzava nel pubblico ed
aveva anche scippato a Pisci a Forasa la cattedra di “Storia dell’arte
contemporanea” all’Università del capoluogo.
Potere dell’investitore privato nei confronti del diffidato.
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