giovedì 12 luglio 2012

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4- SPOT
Nel sud dell’isola un certo approccio all’arte era giustamente considerato inutile, più che il prodotto si valutava l’artista, l’uomo, la persona con la quale si dialogava guardandola negli occhi.
Il valore simbolico dell’arte era prima di tutto nei rapporti umani e non in quotazioni di mercato ed in sovrastrutture che pontificano il nullo rendendolo introito.
Per Pisci a forasa il sud Sardegna sembrava il posto ideale dove potersi rifare una vita e dove potere lavorare e ricercare accompagnato da una Santa e Barbara, amata e moglie prima che artista, una idea di ricerca di un altro sistema dell’arte ancora possibile, per fare questo servivano due cose, un legame onesto con l’isola che l’aveva accolto ed ospitato in mezzo al mediterraneo mare ed una apertura totale attraverso i social network nei confronti di artisti disobbedienti di pura razza anti mercantile che avrebbero capito quello che si stava rappresentando, per la prima volta si poteva pensare ad un sistema dell’arte fatto da una rete di artisti in grado di auto rappresentare la propria ricerca senza l’inutile filtro e l’inutile spesa di intermediari culturali come il gallerista, il  critico o il curatore.

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