Qual è la discriminante tra arte e non arte oggi?
Nel gallerista o nel curatore?
Vedo attorno a me artisti al guinzaglio di galleristi sparare a zero su certi curatori e viceversa.
Scompiglio, confusione e caos però forse alimentano la mia energia creativa, la storia mercantile dell'arte insegna che grandi opere sono state sempre concepite in ambienti e circostanze non rassicuranti.
La mia insoddisfazione, la mia frustrazione, la mia scontentezza permanente non penso mi siano nemiche, forse è ubicato lì il mio motore primo.
Sono notoriamente un artista pluridiffidato, uno da zittire, cancellare e forse rieducare; forse io vorrei vivere senza fastidi, quale uomo del pianeta terra non lo vorrebbe? Per farlo però dovrei tenere l'arte lontano da me, praticamente impossibile.
L'arte è una faccenda estremamente scomoda, proprio per l'artista stesso, sono uno scartato di produzione in una epoca ed in una fetta di mondo dove impera la ridondanza produttiva ed artistica, dove siamo inondati da mostre, scoop e scandali artistici imposti ed obbligatori; siamo saturi di libri di storia mercantile dell'arte e come spugne assorbiamo acriticamente tutto.
Bandiera bianca issata e mani alzate davanti l'imperiale esercito del nuovo ordine globale dell'arte contemporanea.
TUTTO QUESTO NON è ALLARMANTE?
L'arte oggi non trova resistenza alcuna, tranne la mia, le mie diffide costituiscono una incredibile anomalia; insomma l'arte globale come il riscaldamento globale sale senza trovare resistenze o contromisure alcune.
In maniera indiscriminata l'appassionato d'arte guarda ed assimila di tutto, apprezza e stima artisti tra di loro assolutamente incompatibili, con lo stesso interesse ed identico fervore.
Il pubblico dell'arte globale ha tristemente sviluppato una immunità alle esposizioni.
Viviamo saturi d'arte perché l'arte non punge più, tranne la mia ovviamente ma questo è un altro discorso....
DIFFIDE
Le diffide mi arrivano perché ho una manifesta dote innata nello sconvolgere le abitudini consolidate e tristi che questo datato sistema dell'arte impone all'artista, le abitudini rispondono quindi con i loro studi legali, si sa, le abitudini sono poche avvezze ad i nuovi orizzonti.
ILLUSIONI
Insomma, lo scopo dell'arte imperiale e del nuovo ordine globale dell'arte dovrebbe essere quello di creare una artificiale finzione convincente (vero Giancarlo?), accadesse sul serio questo io non avrei senso, così come le mie bislacche e molli teorie sul fallimento del sistema da artista dilettante e disobbediente tra virgolette che gioca con il sistema come la volpe con l'uva.
Non c'é nulla di male(forse) nella creazione di un sistema illusorio e manipolatorio, il problema è però nel semplice fatto che l'illusione dovrebbe reggere (vero Giancarlo?).
QUESTI FANTASMI
Oggi l'arte imperiale non è altro che tensione permanente verso un marketing consumistico e populistico (strada aperta da quel coglione di Andy, il nazifascista del consumismo artistico popolare e populista), le opere oggi vengono apprezzate solo in relazione alla loro fotogenia e raggiungono senso e completezza solo attraverso la riproduzione meccanica della stampa specializzata e privatizzata di regime.
I media specializzati come Flash Art, Exib Art o Tema Celeste prendono allora il sopravvento sull'esperienza diretta dell'oggetto artistico, forse l'oggetto artistico stesso viene concepito in vista di questo scopo.
Insomma non vengono offerti artisti uomini ma artisti fantasmi, all'interno di un sistema dell'arte fatto e popolato da fantasmi, con il sospetto che per fare delle cose che abbiano un senso bisogna divenire fantasmi.
Forse per questo nei miei momenti di stress artistico penso di diventare un fantasma per liberarmi dal peso di me?
SFIDE
Oggi la sfida dell'artista sistemico imperiale è ridotta ad una semplice questione economica ed organizzativa.
Non si corrono rischi, il sistema diffonde e propina ogni forma d'arte cancellandone vicendevolmente gli effetti.
In realtà la distribuzione massificata dell'arte attraverso i media specializzati è un buon principio, peccato che il servizio sia veramente pessimo.
La situazione arte oggi è tragica, questo però non deriva dai potenziali utenti del sistema arte, deriva invece da dove si volgono i loro sguardi.
L'artista oggi non è bandito dal sistema, io costituisco una magica e meravigliosa eccezione, ma è quasi sempre accolto a condizioni rigorosamente imposte.
Il sistema neutrale e benevolo lavora per cancellare l'attrito (vero Giancarlo?) e chiude l'atrio ai disturbatori, ostacolare tutto questo non sarà facile per nessuno di noi, le forze che sostengono il tutto sono molto potenti.
Nel gallerista o nel curatore?
Vedo attorno a me artisti al guinzaglio di galleristi sparare a zero su certi curatori e viceversa.
Scompiglio, confusione e caos però forse alimentano la mia energia creativa, la storia mercantile dell'arte insegna che grandi opere sono state sempre concepite in ambienti e circostanze non rassicuranti.
La mia insoddisfazione, la mia frustrazione, la mia scontentezza permanente non penso mi siano nemiche, forse è ubicato lì il mio motore primo.
Sono notoriamente un artista pluridiffidato, uno da zittire, cancellare e forse rieducare; forse io vorrei vivere senza fastidi, quale uomo del pianeta terra non lo vorrebbe? Per farlo però dovrei tenere l'arte lontano da me, praticamente impossibile.
L'arte è una faccenda estremamente scomoda, proprio per l'artista stesso, sono uno scartato di produzione in una epoca ed in una fetta di mondo dove impera la ridondanza produttiva ed artistica, dove siamo inondati da mostre, scoop e scandali artistici imposti ed obbligatori; siamo saturi di libri di storia mercantile dell'arte e come spugne assorbiamo acriticamente tutto.
Bandiera bianca issata e mani alzate davanti l'imperiale esercito del nuovo ordine globale dell'arte contemporanea.
TUTTO QUESTO NON è ALLARMANTE?
L'arte oggi non trova resistenza alcuna, tranne la mia, le mie diffide costituiscono una incredibile anomalia; insomma l'arte globale come il riscaldamento globale sale senza trovare resistenze o contromisure alcune.
In maniera indiscriminata l'appassionato d'arte guarda ed assimila di tutto, apprezza e stima artisti tra di loro assolutamente incompatibili, con lo stesso interesse ed identico fervore.
Il pubblico dell'arte globale ha tristemente sviluppato una immunità alle esposizioni.
Viviamo saturi d'arte perché l'arte non punge più, tranne la mia ovviamente ma questo è un altro discorso....
DIFFIDE
Le diffide mi arrivano perché ho una manifesta dote innata nello sconvolgere le abitudini consolidate e tristi che questo datato sistema dell'arte impone all'artista, le abitudini rispondono quindi con i loro studi legali, si sa, le abitudini sono poche avvezze ad i nuovi orizzonti.
ILLUSIONI
Insomma, lo scopo dell'arte imperiale e del nuovo ordine globale dell'arte dovrebbe essere quello di creare una artificiale finzione convincente (vero Giancarlo?), accadesse sul serio questo io non avrei senso, così come le mie bislacche e molli teorie sul fallimento del sistema da artista dilettante e disobbediente tra virgolette che gioca con il sistema come la volpe con l'uva.
Non c'é nulla di male(forse) nella creazione di un sistema illusorio e manipolatorio, il problema è però nel semplice fatto che l'illusione dovrebbe reggere (vero Giancarlo?).
QUESTI FANTASMI
Oggi l'arte imperiale non è altro che tensione permanente verso un marketing consumistico e populistico (strada aperta da quel coglione di Andy, il nazifascista del consumismo artistico popolare e populista), le opere oggi vengono apprezzate solo in relazione alla loro fotogenia e raggiungono senso e completezza solo attraverso la riproduzione meccanica della stampa specializzata e privatizzata di regime.
I media specializzati come Flash Art, Exib Art o Tema Celeste prendono allora il sopravvento sull'esperienza diretta dell'oggetto artistico, forse l'oggetto artistico stesso viene concepito in vista di questo scopo.
Insomma non vengono offerti artisti uomini ma artisti fantasmi, all'interno di un sistema dell'arte fatto e popolato da fantasmi, con il sospetto che per fare delle cose che abbiano un senso bisogna divenire fantasmi.
Forse per questo nei miei momenti di stress artistico penso di diventare un fantasma per liberarmi dal peso di me?
SFIDE
Oggi la sfida dell'artista sistemico imperiale è ridotta ad una semplice questione economica ed organizzativa.
Non si corrono rischi, il sistema diffonde e propina ogni forma d'arte cancellandone vicendevolmente gli effetti.
In realtà la distribuzione massificata dell'arte attraverso i media specializzati è un buon principio, peccato che il servizio sia veramente pessimo.
La situazione arte oggi è tragica, questo però non deriva dai potenziali utenti del sistema arte, deriva invece da dove si volgono i loro sguardi.
L'artista oggi non è bandito dal sistema, io costituisco una magica e meravigliosa eccezione, ma è quasi sempre accolto a condizioni rigorosamente imposte.
Il sistema neutrale e benevolo lavora per cancellare l'attrito (vero Giancarlo?) e chiude l'atrio ai disturbatori, ostacolare tutto questo non sarà facile per nessuno di noi, le forze che sostengono il tutto sono molto potenti.
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