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– MR.CIUFFO: SU SINDICU
Nel capoluogo del sud dell’isola da un anno e più vi era un
giovane sindaco nato vecchio, bollato come il sindaco più bello d’Italia non
faceva nulla per nascondere ciò che era, un spot mediatico continentale privo
di contenuti altri, insomma un sindaco a norma di legge, passava per essere di sinistra
ma il suo ciuffo diceva tutt’altro, non conosceva le problematiche dell’arte e
degli artisti oltre quel sano e ludico cazzeggio nei periodi di voto, aveva
rinunciato al conflitto d’interesse dettato dal ruolo di consigliere regionale
per investire sul fare politica fino all’eternità, presenziava il gay pride e
parlava d’identità sarda ma forse non si era mai interrogato sul fatto che gay
in limba continuava ad avere una unica e ghettizzante traduzione possibile, ma
questo è forse un altro discorso, quello che ci interessa puntualizzare e che
la sua giunta nel 2012 era costituita da giovani invecchiati precoci saltati a
bordo dell’ultima e più trend etichetta politica di sinistra che di fatto
defenestrava la memoria politica, storica e culturale di sinistra forte solo di
un diffuso e trasversale sentimento diffuso di antibelusconismo mediatico che
rendeva possibile la materializzazione e la concretizzazione della loro
mediocrità politica, questo aveva materializzato come responsabile alla cultura
in giunta un assessore abbronzato con le infradito, sbadigliante ed annoiato
con il merito politico principale di essere amica d’infanzia del sindaco, la
sua segretaria un ex collaboratrice dal sud dell’isola per Flash Art.
Questo stato di fatto portava a sentenziare che se eri un
artista isolano ed isolato non costituivi un buon investimento, si rifiutava la
prospettiva di acquisire il Rockbus Museum, a costo zero, un museo abusivo nato
in un bus in presidio permanente a Campo Pisano ad Iglesias per volontà degli
ex operai Rockwool in mobilità fondato sull’idea che l’arte e gli artisti erano
uno strumento di lotta attraverso la cultura, un museo di artisti isolani ed
isolati solidali con una causa sociale; si acquistava invece un inutile
multiplo di Mimmo Paladino per cinquanta mila euro destinazione giardini
pubblici, lo stesso Mimmo Paladino che non aveva perso tempo a riprendersi i
pezzi donati al Madre di Napoli quando ha capito che per mancanza di fondi non
poteva più guadagnarci sulle assicurazioni, insomma una ventata di aria fresca
e di novità artistiche e culturali nel sud Sardegna con questo giovane sindaco
dal ciuffo curato.
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