"Il politico rosso da call center" di Antonio Musa Bottero.
Il problema serio di questa generazione politica di trentenni mezzi scemi e reazionari è costituito dal fatto che - anche alla luce degli avvenimenti recenti che hanno stravolto equilibri culturali, economici e geopolitici - essi si ostinano ancora a difendere e a credere negli sgangherati presupposti ideologici che hanno caratterizzato le pseudo sinistre degli ultimi trent'anni.
Continuano a ripetere come mantra intramontabili le stesse identiche coglionerie di Tony Blair, di Massimo D'Alema, di Bill Clinton, di Valter Veltroni...
Sia ben chiaro, i suddetti leader in disuso si guardano bene dall'andare in giro a ripetere quelle cose che profetavano trionfalmente negli anni '90 sul Mercato, sulla liberalizzazione del lavoro, sull'Islam moderato, sulla primavera araba, sulle operazioni di polizia internazionale e sull'esportazione della democrazia... e quando anche lo fanno, in circostanze pubbliche, vengono comunque presi a troddi.
I giovani thatcherini no!
Queste anime semplici, strappate al destino dei call center, continuano imperterriti a recitare le stesse stucchevoli cantilene...
In queste ore seguenti alla strage in Tunisia, per esempio, tutti insieme dichiarano solennemente la necessità di difendere le grandi conquiste della primavera araba.
Ehhh?
Sì! avete capito bene... la primavera araba!
Questi mezzi scemi, questi Padre Georg di Renzi e Vendola parlano ancora di primavera araba!
Vabbè, io dico, un fascista lo picchiavi, lo ammazzai di botte senza tante complicazioni e via... ma con questi cosa vuoi fare?
Non è una domanda retorica.
Io mi tiro indietro, vedete voi che fare... a me viene troppo da ridere.
Il problema serio di questa generazione politica di trentenni mezzi scemi e reazionari è costituito dal fatto che - anche alla luce degli avvenimenti recenti che hanno stravolto equilibri culturali, economici e geopolitici - essi si ostinano ancora a difendere e a credere negli sgangherati presupposti ideologici che hanno caratterizzato le pseudo sinistre degli ultimi trent'anni.
Continuano a ripetere come mantra intramontabili le stesse identiche coglionerie di Tony Blair, di Massimo D'Alema, di Bill Clinton, di Valter Veltroni...
Sia ben chiaro, i suddetti leader in disuso si guardano bene dall'andare in giro a ripetere quelle cose che profetavano trionfalmente negli anni '90 sul Mercato, sulla liberalizzazione del lavoro, sull'Islam moderato, sulla primavera araba, sulle operazioni di polizia internazionale e sull'esportazione della democrazia... e quando anche lo fanno, in circostanze pubbliche, vengono comunque presi a troddi.
I giovani thatcherini no!
Queste anime semplici, strappate al destino dei call center, continuano imperterriti a recitare le stesse stucchevoli cantilene...
In queste ore seguenti alla strage in Tunisia, per esempio, tutti insieme dichiarano solennemente la necessità di difendere le grandi conquiste della primavera araba.
Ehhh?
Sì! avete capito bene... la primavera araba!
Questi mezzi scemi, questi Padre Georg di Renzi e Vendola parlano ancora di primavera araba!
Vabbè, io dico, un fascista lo picchiavi, lo ammazzai di botte senza tante complicazioni e via... ma con questi cosa vuoi fare?
Non è una domanda retorica.
Io mi tiro indietro, vedete voi che fare... a me viene troppo da ridere.
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