"Roma città degradata" di Luciano Perrotta.
La città di Roma è degradata, vero, su questo non ci piove.
Sono dieci anni e più che i cassonetti vomitano mondezza, che la gente di tutte le nazionalità piscia e caca per strada in piena luce diurna, senza neanche preoccuparsi di celare le pudende.
Anni fa ho visto pure di peggio, per esempio un tipo seduto su un marciapiede di Porta Maggiore che si sparava una pippa mirando, a qualche metro di distanza, alcune prostitute; ed una coppia che trombava sopra una panchina dell'isolato in cui vivo.
Da anni vedo bottiglie di birra e vetri rotti ai lati dei marciapiedi, topi che scorrazzano indisturbati, piccioni che insozzano dappertutto ed altre schifezze, come i tanti pulmini delle bibite e gli ufficietti e le bische di Tredicino.
Né più né meno di quello che si vede in altre città, con l'unica differenza che qui, a Roma, è stato facile trovare un capro espiatorio.
Di puttane in centro non se ne vedono più, eccetto quelle ufficiose.
Certo il degrado è palpabile, come lo era, in ugual misura, venti anni fa.
Una forma di degrado però mi preoccupa in modo particolare: i manifesti abusivi dell'estrema destra e di Tredicino affissi su ogni muro del mio Municipio, la dirimpettaia che ogni domenica mattina deposita davanti al cassonetto tre buste grandi di banane biologiche e chi lascia la propria auto in terza fila.
Tutta gente italiana.
La città di Roma è degradata, vero, su questo non ci piove.
Sono dieci anni e più che i cassonetti vomitano mondezza, che la gente di tutte le nazionalità piscia e caca per strada in piena luce diurna, senza neanche preoccuparsi di celare le pudende.
Anni fa ho visto pure di peggio, per esempio un tipo seduto su un marciapiede di Porta Maggiore che si sparava una pippa mirando, a qualche metro di distanza, alcune prostitute; ed una coppia che trombava sopra una panchina dell'isolato in cui vivo.
Da anni vedo bottiglie di birra e vetri rotti ai lati dei marciapiedi, topi che scorrazzano indisturbati, piccioni che insozzano dappertutto ed altre schifezze, come i tanti pulmini delle bibite e gli ufficietti e le bische di Tredicino.
Né più né meno di quello che si vede in altre città, con l'unica differenza che qui, a Roma, è stato facile trovare un capro espiatorio.
Di puttane in centro non se ne vedono più, eccetto quelle ufficiose.
Certo il degrado è palpabile, come lo era, in ugual misura, venti anni fa.
Una forma di degrado però mi preoccupa in modo particolare: i manifesti abusivi dell'estrema destra e di Tredicino affissi su ogni muro del mio Municipio, la dirimpettaia che ogni domenica mattina deposita davanti al cassonetto tre buste grandi di banane biologiche e chi lascia la propria auto in terza fila.
Tutta gente italiana.
Nessun commento:
Posta un commento