martedì 16 giugno 2015

ARREDO URBANO di G Angelo Billia

ARREDO URBANO di G Angelo Billia

Ehi! Dico a te, che olezzi deodorante XXXL, che sporchi il mio paese peggio di un analfabeta venuto dal passato remoto, che tremi e t’infuri quando vedi nero, che gridi disperato alla vista di un micetto schiacciato da un’auto e non hai il minimo moto solidale verso i bimbi venuti dall’altro mondo.
Sì, proprio a te, che guardi amorevolmente i tuoi figli e i tuoi nipoti e ti comporti, nel confronto con l’educazione da impartir loro, come un sofferente di vertigini verso il trapezio.
Desidero che tu sappia che farò ciò che è possibile fare, per convincere la parte del mondo reietta che ci raggiunge, a defecare per ogni dove, in particolare ovunque tu abbia individuato il tuo angolino eletto

Montagne di feci, anche a nascondere le vestigia monumentali di una cultura dalla quale trai benefici, ma che ti è estranea.
Questo è l’arredo urbano che meriti, senza contare che puzza molto meno delle deiezioni del tuo cervello.


Ricordo le odi al socialista Hollande quand'è stato eletto.
 "La sinistra vince!" dicevano.
 Per favore, non fate finta di niente, gli abbagli si pagano doppi se non si ha il coraggio di ammetterli. 
Al di là del confine la peggiore Francia è pronta a cacciarli guerrescamente, al di quà, per non farci mancare nulla, anche un semplice trasferimento d'autorità, (sembra che non si siano presi neanche la briga di comunicarglielo), si trasforma in una prova muscolare degna di quest'Italia indegna.


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