Prendo spunto da un riflessione di Elvis-P e la rilancio ricampionandola:
Mass mediaitaliche rotture di tabù
L'arte contemporanea? Soltanto un piccolo sforzo e la si comprende, se non la si può amare si dovrebbe fare lo sforzo di capirla.
Alessandro Cattellan (non Maurizio) al fianco del critico e curatore Francesco Bonami conduce su SKI ARTE il programma televisivo intitolato "Potevo farlo anche io".
Un breve stralcio dell'intervista a Cattellan sulla trasmissione:
Domanda:
Perché tanti preconcetti verso le opere contemporanee?
Risposta:
Perché richiedono uno sforzo in più per essere comprese.
Entrando alla Sistina la bellezza è immediata, ti colpisce. Nel caso dell'arte contemporanea no.
Da questo il titoilo del programma.
Io, ma sopratutto Bonami tentiamo di far comprendere che non è vero che un Pollok potevi farlo anche tu in cantina.
Poi a questo mondo ci sono anche i furbetti, e noi lo diciamo sempre, che però hanno comunque il merito di aver fatto quella determinata cosa per primi.
Sicuro che un Pollock non potevi farlo anche tu in cantina?
Se non potevi farlo anche tu, allora si nega la condizione dell'arte come processo linguistico, possibile?
Alessandro Cattellan (non Maurizio) al fianco del critico e curatore Francesco Bonami conduce su SKI ARTE il programma televisivo intitolato "Potevo farlo anche io".
Un breve stralcio dell'intervista a Cattellan sulla trasmissione:
Domanda:
Perché tanti preconcetti verso le opere contemporanee?
Risposta:
Perché richiedono uno sforzo in più per essere comprese.
Entrando alla Sistina la bellezza è immediata, ti colpisce. Nel caso dell'arte contemporanea no.
Da questo il titoilo del programma.
Io, ma sopratutto Bonami tentiamo di far comprendere che non è vero che un Pollok potevi farlo anche tu in cantina.
Poi a questo mondo ci sono anche i furbetti, e noi lo diciamo sempre, che però hanno comunque il merito di aver fatto quella determinata cosa per primi.
Sicuro che un Pollock non potevi farlo anche tu in cantina?
Se non potevi farlo anche tu, allora si nega la condizione dell'arte come processo linguistico, possibile?
E' sufficiente come dichiarano certi "addetti ai lavori" essere i primi per essere artisti?
Ripeto: questo non nega l'elaborazione del processo artistico come processo linguistico e cognitivo?
Ripeto: questo non nega l'elaborazione del processo artistico come processo linguistico e cognitivo?
Se l'arte contemporanea poggia le sue basi su questa affermazione, riducendosi a far televisione con lo scopo di creare un pallido interesse intorno al mondo dell'arte contemporanea, il quale in realtà nella sua autoreferenzialità post bellica non ha mai avuto niente da dire, possiamo tranquillamente riconoscere che l'arte contemporanea sta facendo la stessa fine della politica e dei suoi vecchi adepti.
In fondo i due artisti più popolari di questo tempo Ai Weiwei e Bansky devono la loro popolarità e polarità del sistema ai media integrati ed alla loro volontà di autodeterminazione e non ai vari flitri di sistema imposti dagli addetti ai lavori
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